Black & White - Una Fan Fiction su Harry Potter

Capitolo 13-2

Remus Lupin si materializzò a Godric's Hollow, ai bordi del parco pubblico che divideva la parte del villaggio abitata dai Babbani da quella in cui vivevano i maghi e le streghe.

Gli alberi del parco smorzavano l'aria gelida, ma non appena si mosse verso la strada una folata ghiacciata fece sollevare foglie secche e cartacce dal marciapiede. Remus si strinse nel mantello e si avviò camminando lentamente. Non era sicuro di trovare Sara lì, ma l'istinto gli diceva che c'erano buone possibilità. Lì l'aveva trovata la prima volta che era scappata da casa sua, dopo l'arresto di Sirius e la morte di Lily e James. Lì l'aveva trovata dopo che aveva sostenuto l'esame per i MAGO al Ministero, invece che a Hogwarts. Lì l'aveva incontrata la notte di Halloween, nella ricorrenza del decimo anniversario del massacro di Godric's Hollow. A volte l'aveva accompagnata di proposito, altre semplicemente l'aveva scovata a Godric's Hollow quando ogni altro posto che gli era venuto in mente era stato un buco nell'acqua.

Ma non si trattava solo di abitudini passate. Remus sapeva che Godric's Hollow occupava un posto speciale nel cuore di Sara perché occupava un posto speciale anche nel suo.

Era l'ultimo posto in cui erano stati tutti insieme, felici, fiduciosi nel futuro, anche se non proprio spensierati. Andare lì era un modo per ricordare, per avere una prova tangibile che non si era trattato solo di un bel sogno.

Remus avanzò nella via in fondo all qual c'era la casa di Lily e James. Era stata lasciata com'era dopo l'attacco di Voldemort. Sventrata, aperta, esposta, la porta d'ingresso e il cancello coperti di scritte in memoria e ringraziamento per il loro sacrificio.

Non c'era nessuno davanti alla casa, ma Remus sapeva di non doversi fermare alle apparenze. Spinse il cancello, che cigolò sui cardini. Calpestando l'erba secca e coperta di brina, attraversò il giardino fino alla porta d'ingresso. Aveva varcato quella soglia così tante volte, quando lì ancora abitavano Lily e James, che era come tornare a casa. Ma le finestre rotte, l'erba alta del giardino, le macerie contrastavano brutalmente coi suoi ricordi. Tutta quella casa era in realtà un fantasma.

Nel corridoio oltre la porta, individuò una serie di impronte nella polvere. Le seguì con lo sguardo. Portavano alla scala che conduceva al piano di sopra. I suoi occhi salirono, un gradino alla volta, finché nella penombra non si posarono su un paio di scarpe scure.

Sapeva che l'avrebbe trovata lì. Sara era seduta su un gradino a metà della scala. Teneva tra le mani una cornice. A giudicare dalla sagoma più scura sulla parete accanto a lei, doveva averla appena staccata da lì. Alzò lo sguardo dalla fotografia che la cornice conteneva e lo guardò dritto negli occhi, l'espressione neutra.

Doveva rompere il ghiaccio in qualche modo. "Per qualche ragione non sono sorpreso di trovarti qui."

"Probabilmente è la stessa ragione per cui io non sono sorpresa che tu sia venuto a cercarmi." Sara sospirò, tornò a guardare la foto, poi la mise da parte appoggiandola sul gradino. Sembrava incredibilmente calma. Non era un buon segno.

"Posso?" Remus indicò il gradino e fece un passo in avanti.

"È un paese libero. Più o meno."

Remus sedette accanto a lei e Sara scivolò a destra per fargli posto. "Stai bene?" Era una domanda stupida, se ne rendeva conto.

"No. Non sto bene." Ancora quel tono calmo. "Non sto bene per niente. Perché credevo che fossimo amici e invece mi hai mentito. Sempre."

"Non ti ho mentito. Non sapevo niente nemmeno io." Remus abbassò lo sguardo. I suoi piedi avevano lasciato una traccia scura nella polvere.

"Per favore. Non puoi pensare che ci creda. Vuoi cercare di darmi a bere che da quanto è evaso non si è messo in contatto con te? Sei il suo più vecchio amico."