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"No"
Disse Stefano

"Qualcuno deve rimanere qui" Continuò con tono ovvio.
I ragazzi si guardarono, Giuseppe non sbagliava mai i suoi piani e infatti lui stesso rimase stupito guardando il castano.
Odiava sbagliare ma sopratutto che qualcuno gli avesse cambiato i piani

"Sascha e Stefano al piano di sopra"
Strinse i denti

"Scott e Sal andate alla ricerca di cibo"
Disse guardando i due

"Cam tu rimani qui con me" Disse infine sedendosi.

"Oook"
Sussurrò Sascha notando una sottile situazione di tensione.

In un attimo tutti erano fuori dalla stanza a testa bassa, qualcosa, qualunque essa fosse stava riempiendo di cose la testa dei ragazzi portandoli altrove.

Sascha e Stefano camminavano uno accanto all'altro in assoluto silenzio contemplando la bellezza del pavimento bianco come il latte.

Stranamente non si tenevano neanche per mano

"Se la sarà presa?"
Alla fine Sascha si decise a parlare

"Forse un po'... Insomma ho capito un errore nei suoi piani, non era mai successo"
Sussurrò il castano tirando un calcio ad un sasso

"Se ne farà una ragione...deve farlo"
Il corvino fece una smorfia facendo capire che fosse inevitabile.

Salirono le scale lentamente, nonostante il tempo passato lì dentro erano terrorizzati all'idea di trovare qualcuno, insomma nessuno dei due era mentalmente pronto ad una battaglia, forse neanche fisicamente.

Appena raggiunto il piano videro due corridoi, uno andava dritto e l'altro invece continuava a destra.
Sascha fece cenno a Stefano di diversi ma lui non ne volle sapere.

"Cagasotto"
Rise il corvino.

"Non sono un cagasotto semplicemente non mi piace la solitudine"
Sussurrò incrociando le braccia.

'Certo certo' aveva pensato Sascha continuando a camminare.

"Mi chiedo perchè, a volte, pur essendo un edificio ci siano questi stupidi sassolini"
Ne calciò un'altro con tanta forza.

"Io sono stufo di stare qui dentro"
Rispose il castano sbuffando

"Ci hanno tolto la libertà Sascha, questo è imperdonabile"
Disse.

"Siamo detenuti senza alcun motivo in un prigione dove non siamo forniti di niente in un posto sconosciuto da cui non possiamo uscire e, se vogliamo aggiungere senza alcun mandato d'arresto"
Sussurrò il corvino ridendo sull'ultima parte.

Stefano fece un lungo sospiro prima di scoppiare a ridere.

"Sei un cretino"
Disse dopo dando un piccolo colpo alla spalla del compagno.

Sascha voleva rispondere ma lasciò perdere, dovevano iniziare a lavorare e si stavano distraendo poco.
Rise quando girandosi verso il castano lo vide sgranocchiare un twix senza molti problemi, anche lì avrebbe voluto parlare ma preferì rimanere in silenzio.

"Guarda"
Disse Stefano

"Una doppia porta..."

"Strano"
Si avvicinarono.
Ognuno una porta da aprire

"Pronto?"
chiese il corvino posizionandosi

"Sempre"
Rispose imitandolo Stefano

"1...2...3"
Spinsero la porta con tutta la forza in corpo, e fidatevi non era poca.

The True Heroes ●Mates●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora