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Avete presente il senso di colpa, il vuoto, l'impotenza? È quello che Sascha sentiva in questo momento dentro di lui, senza Stefano lui era vuoto.
"Non posso permettertelo"
Urlò Giuseppe al 27enne.
"Mai!"
Continuò poi. Sascha portò le mani alla testa praticamente schiacciandola.
"Avevo dimenticato di dirgli una cosa, semplicemente la più importante"
Sussurrò Sascha.
"In tutto questo tempo... io... ora non posso... non riesco a vivere senza di lui"
Le lacrime cominciarono a bagnare il suo viso, è vero, in altri casi si sarebbe messo a picchiare qualcosa ma questa volta non avrebbe avuto senso. Era impotente, non poteva fare niente.

Alzò lo sguardo malinconico e osservò una telecamera.
Ecco che la rabbia tornava a dominare in lui.
"Bastardi"
strinse i denti e si alzò dalla postazione, la girò lentamente cercando di trattenersi.
"Siete dei pezzi di merda, mi avete portat-"
Giuseppe lo raggiunse e lo prese in braccio.
"Io vi ammazzo"
in tutta la sua vita Giuseppe non lo aveva mai visto così aggressivo.
"Stefano, ti prego"
Sussurrò appena il più grande lo lasciò a terra guardandolo nervosamente.

Salvatore non parlava, non si muoveva, infondo se lui si fosse consegnato ora Stefano sarebbe accanto all'amico ma non aveva il coraggio di andare dalla persona che ha rapito Sascha, forse sacrificando la sua vita, ma forse avrebbe tolto la vita a Stefano se non si consegnasse.
Lui era indifferente, lasciava che gli altri due esprimessero le loro opinioni.

Il silenzio si impossessò di quel corridoio,nessuno parlava o fiatava.

Sascha era travolto dal dolore nella sua bolla, tutto ciò che avrebbe voluto fare era semplicemente dirgli che l'amava, loro erano totalmente compatibili, stava cedendo, dicendo addio all'unica persona che aveva realmente amato.
"io non posso, non potrei mai rinun-"
Sbuffò, era agitato.
Non voleva rinunciare a Salvatore, era la sua vita, nonostante non ne fosse convinto e non ammettesse a se stesso la verità, anche Giuseppe era sconvolto però non avrebbe, per vergogna, mai detto la verità a Salvatore.

Quest'ultimo si sollevò da terra e abbracciò Giuseppe, solo Sascha non aveva il coraggio di guardare le due figure trasmettersi calore, come lui non poteva fare.
Era invidioso.

Il dolore lo stava consumando, non erano passate neanche 24 ore possibilmente,non li avevano lasciato neanche un orologio.

I respiri dei due ragazzi abbracciati si sentivano,si sentivano i singhiozzi che Sascha cercava di trattenere.

Giuseppe porse davanti la faccia di Sascha delle croccantelle, il corvino le spinse all'indietro

"Devi mangiare qualcosa"

Disse Giuseppe

"non ho fame" sussurrò il corvino.

Sascha posò delicatamente il capo sul cuscino,chissa come sta lui,si chiese.

Salvatore entrò di corsa nella stanza

"Sono tornati"

Disse, aveva il respiro affannato

"Chi?" Chiese Sascha alzandosi di scatto

"Sono tre"

Salvatore alzò le soppraccia, a Giuseppe venne un attacco di panico

"Il tipo ci aveva dato 24 ore"

Disse Sal.

La sensazione di paura divorava il petto del più piccolo, lui resisteva ad ogni segno di debolezza ma in quel momento non c'era via di scampo.

Giuseppe lo abbracciò immediatamente.

Sascha non riusciva a provare niente neanche in quelle condizioni

"Dentro!"

Il tono di voce di Giuseppe era molto basso, entravano nel condotto dell'aria, il 27enne era l'ultimo, il quadrato per il suo corpo erano troppo stretti

"Andate"

disse freddo Giuseppe, dovuto uscire

"Ti troveranno"

Sussurrò Salvatore, la risposta di Giuseppe fu un sorriso

"Sono pronto"

Disse il più grande.

Salvatore diede un'ultimo sguardo e chiuse il condotto,l'ultima cosa che vide fuorono dei piedi passare la soglia della porta.

Ancora una volta aveva fatto prevalere l'egoismo, aveva abbandonato Giuseppe che per lui avrebbe fatto di tutto.

The True Heroes ●Mates●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora