32

15 1 3
                                    

Stefano era di nuovo in quel corridoio, per l'ennesima volta, continuava a camminare, finché non rivide di nuovo la porta con su scritto 'uscita d'emergenza' corse verso di essa, pur sapendo che a breve sarebbe arrivato il furgone dei Mates, ma questo non accadde, riuscì ad uscire, era in mezzo ad un prato, non c'era niente e nessuno, né alberi, né persone, niente di niente, solo l'erba del prato, qualche fiorellino qua e là di diversi colori e il cielo, senza nuvole, con il sole che splendeva
Stefano corse, corse finché non divenne esausto, non provava la sensazione di essere libero da molto tempo, e se la voleva godere fino alla fine, ma ad un certo punto intravide un uomo in lontana, lo guardò, e in una frazione di secondo era davanti a lui, saltò dallo spavento e corse nella direzione opposta all'estraneo per neanche un minuto, poi si girò e lui era ancora lì, l'estraneo non si era mosso di un centimetro, era vicino a Stefano come prima, come se Stefano non si fosse mosso

Stefano lo osservò attentamente e notò un fatto che lo lasciò a bocca aperta
Era la stessa persona che vedeva in questi giorni che nessun altro vedeva, era lui, lì, davanti a Stefano

"Non uscirete mai"
Aveva una voce fredda, distaccata, robotica, cosa che gli fece venire dei brividi

"Mai"
Si continuava ad udire l'eco di questa parola, una singola parola nell'aria, tutti e due stavano fermi ad osservarsi, fino a quando l'estraneo con una forza disumana buttò Stefano a terra e prese un coltello

"MAI"
Accoltellò Stefano, una fitta al cuore gli arrivò, gli faceva molto male, l'estraneo estrasse il coltello dal corpo di Stefano e lo riaccoltellò

"MAI"
E continuò così ripetendo quella parola e accoltellandolo finché non si svegliò, fece un salto e si guardò attorno, era ritornato nel mondo reale

Sascha si era svegliato, per la terza notte di fila, per il trambusto che aveva fatto Stefano con quel salto, sbadigliò e si grattò i capelli, per poi girarsi verso di Stefano, che aveva iniziato a tremare
Sascha abbracciò Stefano da dietro, quest'ultimo al tocco di sascha, mentre lo abbracciava si rilassò e appoggiò la sua testa nel suo petto e iniziò a respirare normalmente
Sascha gli accarezzava dolcemente il petto, facendo rilassare ancora di più Stefano

"Brutto sogno?"
Gli sussurrò all'orecchio e lui annuì con la testa, non riuscendo a proferire nessuna parola

"Me lo vuoi raccontare?"
Sascha usò il tono più basso e dolce che riuscì a fare, ma Stefano scosse la testa in segno di negazione, com'era successo nelle notti scorse
Stefano non voleva raccontargli dei sogni perché non voleva riviverli, ogni volta che ci pensava era come se fosse di nuovo lì, infatti adesso che ci ripensò iniziò a tremare forte stringendo il braccio di sascha, il quale lo strinse più forte a se cercando di rassicurarlo

Passò circa un'ora da quel momento e Stefano era ancora sveglio, come le altri notti, per paura di rifare l'incubo
Però sta sera era diverso, sta sera c'era quel tizio che lui vede ma gli altri no, l'uomo fantasma, come lo aveva chiamato lui, non sapeva cosa significasse, ma con quello che gli ha fatto e detto, era sicuro che non significasse niente di buono
Si alzò con cautela, cercando di non far svegliare sascha, all'inizio quando cercò di muoversi sascha strinse di più a se Stefano, ma dopo un paio di tentativi era diventato un peso morto, crollato del tutto nel mondo dei sogni e Stefano riuscì ad alzarsi, aveva bisogno di farsi un giro
Camminò in punta di piedi per non far svegliare gli altri, e appena raggiunse la porta la aprì lentamente, creando un cigolio continuo, che per fortuna non fece svegliare nessuno dei ragazzi
Sgattaiolo all'esterno della stanza, ma quasi cadde inciampando su un oggetto che prima non aveva visto, guardò il pavimento e trovò una valigetta in pella marrone, senza lucchetti, niente bigliettini, niente di niente
Cosa doveva fare? Aprirla? Lasciarla lì e aspettare che gli altri si svegliassero? Cosa c'era dentro? Una bomba? Qualcosa di utile per loro? Le istruzioni per una fuga? No questo era improbabile, decise di portarla dentro, così aprì di nuovo la porta di ferro, che fece il solito cigolio e portò la valigetta all'interno, trascinandola pianissimo, di centimetro in centimetro, avendo paura che da un momento all'altro sarebbe esplosa, ma non successe
Si sedette per terra ad osservare la valigetta, fino a quando non sentì il rumore di un letto che si spostava, segno che qualcuno si era svegliato, e quel qualcuno era Scott

The True Heroes ●Mates●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora