Capitolo 4

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Ogni sera avevo preso l'abitudine di affacciarmi alla finestra per incrociare ancora lo sguardo di quel ragazzo.

I miei erano partiti già da un mese e più che continuare a pregarmi di andare dai nonni decisero di far venire loro a stare a casa nostra. Non era male come idea oltretutto; Luca usciva sempre con il nonno e la nonna, se non era ai fornelli, guardava la televisione oppure dormiva.

Ma parlando di me: io stavo dimagrendo tantissimo e anche se non volevo pesarmi lo vedevo dallo specchio del bagno, stavo diventando pelle e ossa come ho sempre voluto essere, pancia piatta, costole sporgenti, braccia e gambe sottili, l'unica cosa che mi mancava era il viso, la mia faccia faceva schifo, i capelli biondi inizialmente mi avevano alzato un po' l'autostima ma questo è durato per poco.

Una sera mi partí la voglia di pesarmi e mi spaventai dal numero che vidi nella bilancia ma allo stesso tempo mi piaceva, mi faceva sentire bene.. mi venne un po' da ridere perché in soli 5 mesi ero passata dal spaventarmi perché la bilancia segnava un numero troppo alto al spaventarmi perché ora aveva incominciato a segnarne uno stroppo basso.

"48kg"

Staccai lo sguardo sulla bilancia e lo rivolsi verso lo specchio. Ero uno scheletro, molto magra ma non ancora anoressica.. credo.

Non volevo che qualcun altro arrivasse, guardandomi, alle mie stesse conclusioni, quindi la  mattina dopo decisi di mettermi la tuta meno aderente che trovavo, non volevo far preoccupare nessuno, poi anche se eravamo a fine di Luglio il mio corpo non percepiva tutto quel caldo.

Andai di sotto a bere un bicchiere d'acqua cercando di non pensarci troppo. Mi sentivo in colpa, come se stessi commettendo un omicidio, beh in effetti era così, stavo uccidendo me stessa senza accorgermene.
Mi sentivo malissimo e ansiosa, mi sentivo svenire ma non volevo lasciarmi andare, avevo paura che una volta in ospedale il dottore avrebbe informato a mia nonna che ero anoressica e che subito dopo mi avrebbero ricoverata.

Passai tutta la giornata a pensarci.

La sera avevo bisogno di qualcosa che mi potesse rilassare.. le sigarette di Mattia. Quando avevo fumato quella sigaretta, circa qualche mese fa, mi ero sentita molto bene, serena. Quindi andai in camera di mio fratello a cercare la cassetta dove le nascondeva. Per fortuna che non se lo era portato dietro.

Andai nel campetto davanti a casa mia per fumarla perché non mi volevo far vedere dai nonni o da Luca.

Mentre ero seduta su una panchina notai che stavano arrivando i ragazzi della finestra, è così che li chiamavo; ero un po' imbarazzata e quindi cercai di non farmi notare e alzai il volume delle cuffie e mi concentrai a finire la mia sigaretta.

Dopo circa cinque minuti incominciai a sentirmi osservata, alzai lo sguardo e vidi che il ragazzo con cui avevo incrociato lo sguardo nella finestra mi stava fissando, cercai di mostrarmi più indifferente possibile e quindi presi il telefono e incominciai ad usarlo.

Quando vidi un ombra avvicinarsi alzai gli occhi per vedere chi fosse. Mi finí il cuore in gola quando vidi che era lui.

Camminava come un modello, era alto e abbastanza muscoloso..

« Ehi »mi salutò con la sua voce molto profonda e sensuale.
« Ehi » risposi impacciatamente.
« ... scusa, avresti un accendino? »
La sua richiesta mi sorprese, i suoi amici stavano fumando da circa un quarto d'oro e lui più che chiedere un accendino a loro aveva preferito venirlo a chiedere a me...
« Certo, ecco » con le mani tremolanti gli posi l'accendino.

Dopo aver ringraziato, si voltò per andare via ma poi ci ripensò e si rigirò verso di me e mi chiese « Ti ho già vista da qualche parte? »
« Ehm.. non credo»
« Ah, va bene, allora piacere Alessandro, ma per gli amici solo Alex » mi pose la mano.
« Piacere Nadia » gliela strinsi.
Poi mi fece un sorriso e se ne andò esclamando, « Ci vediamo in giro Nadia! »

Era così perfetto, labbra carnose e occhi azzurri , riccioli mori e sorriso smagliante, non credo di aver mai provato qualcosa del genere per uno sconosciuto.

Andai a dormire con il sorriso stampato sulle labbra e passai tutta la notte a pensare a lui.

« Dove sei stata ieri » mi chiese il nonno il giorno dopo.
« A..a prendere una boccata d'aria »
« Ti vedo dimagrita ancora, non è che.. »
« No no, nonno.. forse è perché i vestiti sono troppo larghi e quindi ti fanno questa impressione, ma in realtà credo anche di essere ingrassata » lo interruppi con un tono teso.
« Saranno i miei dolci  che ti hanno fatto prendere qualche chiletto » aggiunse la nonna.
« Si, probabile » dissi a bassa voce.

Mi ero dimenticata di parlarvi dei dolci della nonna; da quando sono venuti i nonni a casa nostra ho preso la brutta abitudine di nascondere il cibo, in particolare i dolci della nonna. Li portavo in camera e li nascondevo sotto al letto, rimanevano lì per qualche giorno e poi quando mi andava uscivo a buttarli.
Mi sentivo in colpa quando compievo questo gesto ma non ci potevo fare niente perché mangiarli mi avrebbe fatto sentire peggio.

« Dopo io e Luca andiamo a fare un po' di spesa, vuoi venire? » mi chiese la nonna.
« SÍ, certo » risposi.

Arrivati al supermercato Luca si precipitò subito nel reparto dolciumi e io dovetti seguirlo mentre la nonna faceva la spesa.
« Luca non toccare! » esclamai.
« Chiedo alla nonna se mi compra queste caramelle »
« Ci sono già tante caramelle a casa, rimettile apposto! »
« No, io voglio queste, quelle a casa non mi piacciono »
« Ma sono le stesse » sorrisi.
-"Ora vado dalla nonna"-
Io sbuffai e lo seguii.

« Ehi » sentii una voce molto famigliare e melodiosa dietro di me, poi mi sentii toccare la spalla. Mi girai e vidi di nuovo lui. Sorpresa e felice dissi, -"Ehi.."-
« Nadia, giusto? »
« ..Sì.. e tu sei Alessandro, se non erro »
« Puoi chiamarmi Alex se ti va »
« ..Okay.. va bene.. ehm.. Alex, anche tu da queste parti? »
« Sono venuto a fare la spesa per mia madre, sai..ehm.. e tu? »
« Ho accompagnato mia nonna... »
Dopo qualche secondo di silenzio imbarazzante lui mi chiese « Il piccolino chi è? »
« ...s...si chiama Luca, lui è.. m.. mio fratello » balbettai.
Lui si mise le mani nelle tasche della sua tuta grigia e annuí, poi mi domandò , « Stasera se non hai impegni, ti andrebbe di uscire?.. Non solo con me, ci saranno anche i miei amici se ti va, ieri sera eri lì tutta sola quindi.. »
« ...Sì, mi piacerebbe » accettai.
« Quindi.. che ne dici di darmi il tuo numero così ti mando l'orario »
« ...C...certo » balbettai nuovamente.
Quando finimmo la conversazione lui mi salutò con un sorriso che io ricambiai.

Nella luce del giorno era ancor più affascinante , i suoi occhi azzurri brillavano e il suo viso era ancor più bello. Fatto sta che non vedevo l'ora di vederlo pure stasera, ma la cosa che mi preoccupava erano i suoi amici, non ero mai stata molto brava a socializzare con nuove persone.

Mentre ero in macchina mi arrivò un messaggio da Alex, mi mandò l'orario e ci scrivemmo per un po'.
Era così carino e gentile, mi ero innamorata.

La sera mi misi una felpa nera e dei leggings neri, mi feci lo chignon e mi misi le mie solite anelle, non mi truccai perché volevo apparire più naturale possibile, cioè, dovevo solo andare in un capetto non in un evento speciale.

« Dove vai? » mi chiese il nonno.
« Mi aspettano degli amici qui fuori »
« Okay, non fare tardi »rispose orgoglioso, pro solitamente non uscivo con ˋgli amici ' perché non ce ne avevo.
Erano le 22:30 e i ragazzi della finestra di solito stavano fuori nel campetto fino alle 2..

Mentre camminavo verso di loro si girarono tutti a guardarmi, odiavo quando la gente mi fissava. Mi stavo per immobilizzare, ma, per fortuna, Alex mi vení in contro e mi presentò a tutti gli altri.
Già dopo un'ora mi sembrava di conoscergli da anni.
Isabella, Francesco, Camilla, Nicola, Elia e Alex, ero stata benissimo con loro. Erano molto simpatici e socievoli, mi avevano pure invitata ad andare con loro in piscina quel weekend ma anche se non ne ero molto sicura, accettai.

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