• VANESSA •Quella mattina mi svegliai con una sensazione strana. Prima di fare colazione andai fuori a fumare, accesi il telefono ed entrai su Instagram. La prima cosa che notai fu che tutte le persone della mia scuola mettevano nelle storie frasi del tipo "ci vediamo presto" "se ne vanno sempre i migliori" e quindi mi salí la curiosità.
Non riuscivo a capire cosa stava succedendo fin quando ho visto su whatsapp gente che ne parlava.
"Nadia Sassari era morta", dicevano.
Era uno scherzo? Non poteva essere ? Non sapevo come comportarmi, era veramente morta!
Leggendo i messaggi e vendendo tutte le storie delle persone che scrivevano "RIP" o frasi sdolcinate mi venne un po' di rabbia, quella era la stessa gente che insieme a me la prendeva in giro, le dava della cicciona, brutta e sfigata. Gente che quando la vedeva per i corridoi la evitava, le faceva i versi, uno sgambetto o la spintonava. E ora avevano il coraggio di scrivere sui social "mi dispiace, se ne vanno sempre i migliori".
Mi arrabbiai così tanto che buttai il telefono a terra e presa dal panico mi misi a piangere.
Non era possibile, in qualche modo mi sentivo responsabile, infatti lo ero. Avevo solo bisogno di prendermela con qualcuno, e lei era la preda perfetta, mi faceva sentire forte, ma in realtà ero solo ridicola, e tutto questo l'ha portata qui.Andai a cercare Lara in camera sua per vedere come stava. Bussai e poi entrai. Era stesa sul letto a piangere, aveva gli occhi gonfi e rossi, si vedeva che non aveva dormito tutta la notte e che l'aveva passata tutta a piangere.
Non volevo rimanere lì in mobile a non fare niente quindi andai verso di lei ad abbracciarla e scoppiai di nuovo a piangere.
Lara era tremolante, si vedeva che stava soffrendo tanto.Io dopo un po' andai in bagno per sciacquarmi il viso rosso.
Cercavo in tutti i modi per non guardare in faccia la realtà. Non poteva essere morta per colpa mia, é lei che ha deciso di farlo non sono stata io ad ucciderla. Non mi devo sentire in colpa per una cosa di cui non centro, é colpa sua, e solo sua, non mia.Intanto che cercavo di mantenere la calma e convincermi di questi pensieri sentii sbattere la porta violentemente, ma non ci diedi caso, supponevo fosse Lara arrabbiata.
Dopo un po' di riflessione uscii dal bagno e andai in camera mia, mi misi le scarpe e un giubbotto e uscii di casa velocemente.
Mio padre e la sua compagna erano partiti per l'ennesima volta in qualche posto meraviglioso e ci avevano lasciato a casa da sole.
Io camminavo senza una meta precisa, avevo bisogno di scaricare la mia ira in qualche modo e di non pensare più a tutto quello che era successo.
Ritornata a casa vidi Lara seduta in cucina mentre parlava al telefono.
Mi avvicinai a lei e le chiesi come stava, ma lei incominciò ad urlarmi contro.
« Vaffanculo! É tutta colpa tua! Sei contenta adesso?! É morta » gridava.
Lei non aveva scrupoli, voleva solo scatenare la sua ira su di me e io non riuscivo a reagire.Perché se la prendeva con me? Non era colpa mia, io non centravo in tutto questo.
Dopo un po' non riuscivo più ad ascoltare tutte quelle parole che mi diceva, mi fece salire il senso di colpa, incominciai a pensare che in realtà quello che era successo era stato per causa mia.Non ce la facevo più a sentirla urlare tutte quelle parole pur sapendo che anch'io come lei ci stavo male.
La giornata passò lentamente, quando mio padre e la sua compagna tornarono a casa notarono che c'era un clima un po' malinconico.

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Skinny Love
RomanceMi sentivo in colpa, come se stessi commettendo un omicidio; beh, in effetti era così, stavo uccidendo me stessa senza accorgermene...