Capitolo 13

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Mi risvegliai sentendomi più sollevata di quanto non lo sia mai stata, non ero in camera mia, nella città di tutti i giorni, ero nel mio posto felice, stesa sul letto abbracciata ad Alex, niente poteva andare meglio di così.

Mi girai verso Alex e gli sorrisi e lui mi disse con voce un po' stanca ma dolce « Buongiorno bellissima » e mi sorrise rimanendo a fissarmi con quei occhi azzurri che mi facevano sciogliere.

Quando cercai di alzarmi avevo tutti i muscoli indolenziti e le ossa che mi facevano male, ma feci uno sforzo e scesi dal letto e guardai subito l'ora, erano le 7:30 del mattino e ieri i miei ci avevano raccomandato di essere alle 8:30 tutti di sotto per fare colazione con tutta la famiglia. Lara stava ancora dormendo nel letto affianco al nostro, quindi andai a svegliarla.

Dove stavamo, più che una casa era una villa che apparteneva ai miei nonni paterni e che ora è inciso a nome di mio padre, ma lo usa tutta la famiglia per le vacanze. La mia camera ha un letto matrimoniale e uno singolo in cui in teoria ci doveva dormire Alex, e un bagno che adoravo con uno specchio bellissimo e una vasca, infatti ho voluto essere la prima ad entrarci quella mattina, e non dimenticarsi della bellissima vista dal balcone.

Di sotto ci aspettavano la famiglia del fratello di mio padre che era composta da lui, sua moglie e le sue due figlie gemelle di dodici anni, e quello della sorella che era composta da lei, suo marito e i suoi tre figli maschi, due di loro avevano otto e dieci anni e il più grande aveva la mia età e si chiamava Tommaso.
Dalla parte di mia madre invece c'era solo la sorella con il ragazzo.

Stavo scendendo le scale e ad un certo punto mi sentii tutti gli occhi addosso
« Ciao Nadia! » sentii le urla dei bambini che mi venivano in contro per abbracciarmi.
« Ciao amori » dissi.
« Sei diversa » disse una gemella
« Sei dimagrita tanto lo sai ? » disse un altro bambino piccolo.
« Sì tesori, come state? » dissi per deviare l'argomento.

« Ciao Nadia » si avvicinarono i miei zii per abbracciarmi.
« Stai meglio ? » mi chiesero.
« Ciao, si grazie » risposi con un sorriso sforzato, poi mi precipitai subito tra le braccia di mia sorella e rimasi attaccata a lei fino a quando non ci mettemmo a tavola. Mi era mancata tantissimo e non ci sentivamo da altrettanto, e vederla lì mi sembrava quasi irreale.

« Oh ma quanto è figo tuo fratello! » esclamò a bassa voce Lara fissando Mattia mentre eravamo a tavola.
« È normale » le risposi.
« Ma scherzi ! Io me lo farei di brutto! »
« Lara abbassa la voce che ti sentono! Comunque è mio fratello, siamo già migliori amiche non voglio che diventiamo pure cognate »
Mentre bisbigliavamo uno zio ci interruppe chiedendomi « E a te come va la scuola Nadia? » guardandomi in modo intimorente.
Io rimasi un po' in sospeso e risposi « Bene... » e rifeci quel sorriso sforzato.
« E i tuoi amici ? » chiese.
« Bene grazie » risposero
« Frequentate anche voi la sua stessa scuola? »
« Io si » rispose Lara.
« Io invece frequento la scuola i meccanica »
« Ah... non ti piacerebbe svolgere un lavoro più di prestigio quando sarai più grande? »
Alex stava per rispondere educatamente alla sua domanda ma io lo fermai subito « Può fare quello che vuole! » esclamai contro mio zio, lui è sempre stato così, deve sempre giudicare, disprezzare e sminuire qualunque cosa e persona. Questa cosa mi ha da sempre dato fastidio, è sempre stato tra il gruppo di persone che mi giudicava per il mio peso in passato e questo mi ha portato a provare un grande odio verso di lui.

« Un po' di educazione! » si rivolse a me con voce altezzosa.
« Nadia ! » esclamò mia madre.
Poi ricominciarono tutti a parlare e a mangiare, tutto il cibo che c'era sopra il tavolo.
« Tu non mangi? » mi chiese la mia zia materna, quella che preferivo tra tutte, con voce delicata.
« Sisi.. » e impacciatamente presi una forchetta e addentai un pezzo di avocado che avevo messo sul tavolo.

Finalmente quello strazio di colazione finì e tutti presero la loro strada, alcuni andarono a sciare, altri a farsi un giro fuori per ammirare il paesaggio, nessuno era rimasto a casa tranne me, Alex, Lara e Tommi.

« Volete andare a farvi un giro? » chiese Tommi.
« Fa freddo fuori » dissi io.
« Nadia non possiamo rimanere dentro per sempre » disse Tommaso.
« Se vuoi andare fuori vai » gli risposi.
« Non da solo »
« Aspetta che finisco questa paglia e ti raggiungo » disse Lara mentre fumava dal balcone.
« Okay » rispose lui.

« Scusa » dissi ad Alex appena rimanemmo da soli in camera.
« Per cosa ? » mi chiese confuso.
« Perché ti faccio stare qui dentro, mentre vorresti andare anche tu fuori con gli altri »
« Tranquilla, io non ho mai detto che volevo andare fuori.. e comunque sono venuto qui per te » mi sorrise e si avvicinò per farmi un bacio.
« E poi stasera devo tornare a casa e voglio godermi ogni singolo attimo con te » aggiunse.
« Ti amo » dissi io e poi lo bacia.

La giornata passò di fretta e piano piano tutti tornarono a casa e Alex doveva andare via con sua madre.
Lo abbracciai fortissimo prima di salutarlo e piansi un po', avevo paura di non rivederlo più.

Mentre gli adulti preparavano la cena e i bambini giocavano in sala, io ero in camera mia sul balcone a guardare le persone fuori.

« Ne vuoi una? » mi chiese Lara e io annuì.
Di nuovo quella sensazione di sollievo che non provavo da tanto tempo.
Subito dopo entrò dalla porta mia sorella a dieci di scendere per la cena.

Quando fummo al completo, ci mettemmo a sedere.
Dopo che tutti ebbero raccontato la loro giornata compresi Lara e Tommi, arrivò il mio turno « Non sono uscita, sono stata a casa con Alex »
« Cosa avete fatto di bello? » mi chiese una delle mie zie
Dopo quella domanda la prima cosa che mi venne in mente fu aver fatto l'amore con Alex quel giorno, ma non potevo dirlo, quindi dissi « Abbiamo visto dei film alla tv e ascoltato della musica... » poi mi girai verso mio fratello che si mise a ridere insieme a Lara e a Tommi.

« Cosa avete mangiato a pranzo ? » mi chiese mia madre.
« Del... Alex ha mangiato la pizza che fanno in un ristorante qui vicino »
« Anche tu? » mi chiese, come se non sapesse già la risposta.
« S... No »cercai di mentire, ma avevo lo sguardo di tutti addosso e dissi la verità.
Mia madre a quel punto scoprirò e mio padre si mise in mezzo dicendo « Non ti alzerai dal tavolo finché non hai finito tutto quello che hai nel piatto e finché non hai preso tutte le medicine! »
« Ma papà non ho già mangiato abbastanza sono piena adesso »
« Non hai mangiato niente! » e poi ha incominciato a fare tante polemiche e tanti giri di parole inutili e dopo un po' mi sono stancata e mi sono alzata dal tavolo e sono corsa in camera mia. Ero molto arrabbiata, così tanto da rinchiudermi in bagno e rigurgitare tutto quello che avevo mangiato, non lo feci per me, lo feci per vendicarmi, per far sentire in colpa mio padre. Lo so che è un ragionamento insensato, ma per me in quell'istante un senso ce lo aveva.

Finito in bagno mi misi con la mia coperta di pile sul balcone e presi una sigaretta dallo zaino di Lara, e mi misi a fumarla tutta. Dopo un po' sentii bussare alla porta, « Avanti! » esclamai.
« Hey sorellina! » entrò Mattia dalla porta.
« Hey » risposi.
« Da quando fumi? »
« Da quando ti interessa? »
« Nadia!.. è da tanto che non abbiamo una conversazione seria » si avvicinò e mi prese la sigaretta dalle mani e la finí.
« Come stai ? » mi chiese.
« Bene » gli risposi mantenendo il tono distaccato.
« Sicura? » insistette
« Sì! » insistetti io.
Ci fu qualche secondo di silenzio che lui interruppe dicendo « Come sei arrivata fino a questo punto? »
Io distolsi lo sguardo verso di lui e lo rivolsi al cielo stellato.
« Dia siamo tutti preoccupati per te, io soprattutto! Perché non mangi, cosa ti ferma? » mi chiese.
« Non lo so » risposi impassiva.
« Scusa se non ci sono mai stato quando invece dovevo, e mi dispiace per questo perché ero l'unico che sapeva quello che stavi passando e non ho fatto niente! Però se hai bisogno di parlarmene dimmelo perché ora sono qui. »
Io non dissi niente, mi alzai e andai dentro alla camera a sedermi sopra al letto.
« Certo che potresti anche smetterla di fare l'indifferente! »
Io sospirai e dissi «... non so chi ti abbia mandato qui per parlarmi, ma ti chiedo per favore, esci e vagli a dire che non è servito a niente »
Lui non sapendo più cosa dire si limitò ad uscire.

Io mi misi subito sotto le coperte e rimasi lì a finire un telefilm dove c'era un'attrice molto magra e incominciai subito a paragonarmi a lei, ero più magra di lei senza alcun dubbio ma lei era più bella.

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