Ci volle poco, il conto alla rovescia finí, i fuochi d'artificio scoppiarono e fuori si incominciarono a sentire tutte le urla di gioia, sui social le mille storie di persone che si divertivano in compagnia, mettevano frasi motivanti per il nuovo anno, postavano le prime foto dell'anno nuovo.
Era tutto fantastico per loro.Io ero seduta sul letto con le coperte pensanti, attaccata alla flebo a rispondere agli auguri e a fare la spettatrice in un mondo che era anche mio.
Mi arrivò una videochiamata di mia madre.
« Auguri tesoro! » esclamò.
« Ciao mamma » dissi io sorridendo.
« Tesoro stai bene? Cos'hai sul viso? »
« Ho un po' di febbre ma sto bene... è la flebo »
« Come va il peso ? »
« Bene » mentii.
« Perché ti vedo dimagrita »
« Probabilmente sarà la luce »
« Comunque devo attaccare ti mando un bacio e ci vediamo va bene? »
E poi chiuse la videochiamata.I dottori avevano visto che non mangiavo, e anche se inizialmente sembrava andare tutto bene, avevo perso due chili da quando avevo iniziato il ricovero, da 35 kg ero passata a 33kg.
Presero la decisione di attaccarmi alla flebo, anche perché ero ammalata e il mio corpo non avrebbe resistito ai miei capricci verso il cibo.
Ma era una cosa scomoda e mi provocava molta ansia e irritazione, quello non era cibo, erano solo calorie che mi avrebbero fatto ingrassare e diventare orribile. Non volevo tornare ad essere quella di prima, preferivo morire pelle e ossa.
Chiamai l'infermiera per avere un aiuto nell'alzarmi dal letto per andare in bagno.
Mi fermai davanti allo specchio a guardarmi. Non muscoli e grasso corporeo, sembravo un manichino pallido senza una forma, ero brutta, orrenda ma dentro di me mi sentivo come se fossi giusta, come se andassi bene così.Non riuscivo a stare in piedi per tanto tempo, l'unica cosa che ingerivo dalla bocca erano le medicine che mi davano per curare i diversi malori fisici, la febbre, regolare il battito cardiaco e per ristabilire il mio peso.
Le giornate diventarono monotone e più noiose di prima, avevo un gran bisogno di vedere Alex perché mi faceva stare bene e mi faceva dimenticare di tutti i miei problemi, ma non rispondeva alle chiamate e ci mise un po' per rispondere al mio messaggio.
" Non riesco a continuare così, ho bisogno di andare avanti anch'io, mi dispiace Nadia ", questo fu la risposta dopo che gli inviai il messaggio in cui gli chiedevo il perché non si faceva sentire quasi mai.Era un "voglio lasciarti " indiretto. Non capisco perché la gente non riesce mai ad essere sinceramente diretta con le persone, poteva subito scrivermi che gli avevo stancato e io avrei capito subito e avrei lasciato stare.
Un po' lo sapevo, lo sapevo che il nostro rapporto non sarebbe durato, ma mi aspettavo che me lo dicesse dopo un tempo più duraturo, non dopo tre settimane.
Visualizzai e non risposi, non ero arrabbiata con lui ma con me, era colpa mia e lo ammettevo, mi ero lasciata un po' troppo trascinate da tutto questo, così tanto che non mi accorgevo che stavo caricando tutte le mie sofferenze e i miei problemi alle persone intorno a me.
Ma dall'altra parte in quel momento avevo un gran bisogno di lui ma aveva deciso di non esserci e di lasciarmi da sola.Ci pensavo costantemente ogni giorno che passava. I miei genitori incominciarono a farmi visita spesso e non volevo caricarli di altri problemi. Quindi stavo zitta e mi comportavo come se stesse andando tutto bene anche se loro erano a corrente di tutto.
Non riuscivo a prendere più peso, ero costantemente a letto perché non riuscivo a muovermi. La flebo serviva a poco perché mi veniva da vomitare automaticamente, senza farlo a posta, il dottore aveva detto che se avessi continuato così il mio battito cardiaco avrebbe potuto rallentare di più fino a fermarsi del tutto. La febbre non scendeva mai sotto i trentotto gradi, e oltre a quello le mie ossa diventavano sempre più fragili.
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Skinny Love
RomanceMi sentivo in colpa, come se stessi commettendo un omicidio; beh, in effetti era così, stavo uccidendo me stessa senza accorgermene...