Capitolo 8

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Una settimana dopo l'inizio della scuola, mi risvegliai con gli occhi gonfi, avevo avuto un' altra delle mie inutili crisi emotive anche se la mia vita non stava andando tanto male.

Ero arrivata ad essere la numero 35 nella Hightlist, non ero più grassa, a scuola mi ero fatta nuovi amici, molte persone erano invidiose di me o mi facevano la corte, avevo di nuovo la mia migliore amica, ma comunque mi mancava qualcosa.

Qualche sera prima mi pesai:
"57kg"
"un po' tanto" pensai.
Avevo preso qualche chilo ma non mi dispiaceva tanto all'inizio, fu quando la gente incominciò a notarlo e farmelo notare che mi faceva innervosire .

Con la bulimia non volevo più averci a che fare, lo odiavo ma prima non ne potevo fare a meno.
Le settimana successive mi misi a fare tanta attività fisica e a mangiare sano, ma questo non mi bastava, volevo incominciare a perdere peso velocemente come prima, quindi a volte mi lasciavo cadere nelle vecchie abitudini.

A scuola evitavo tutti i contatti con il cibo, ma Lara probabilmente era l'unica a notare il mio malessere e quindi senza dare nell'occhio cercava di farmi mangiare.

Un giorno mi fece mangiare metà del suo panino ma qualche minuto dopo, senza farmi notare da lei, andai in bagno a rigurgitarlo, ma non mi accorsi che un'amica di Vanessa si era nascosta dietro la porta e mi stava osservando.

Passò un mese dall'inizio della scuola e già non ce la facevo più: ogni giorno dovevo compilare il mio diario delle calorie e ogni giorno le vedevo diminuire quindi incominciai a camuffarle; pensavo continuamente al mio aspetto fisico e ad apparire più perfetta possibile davanti agli occhi delle altre persone.
Ora che ero magra, bella, e ricevevo tanti complimenti non potevo permettere al cibo di rovinare tutto, quindi rincominciai a nascondere il cibo in camera mia e ad inventare scuse per non mangiare.

-

-"Hai messo su qualche chilo vedo"- esclamò Vanessa nello spogliatoio, probabilmente la sua amica le aveva sperperato quello che era successo.
Io come sempre feci finta di non aver sentito;
Alcune mie compagne di classe, vedendo che lei continuava a provocarmi, mi difesero , e Vanessa, sentendosi aggredita, uscì dallo spogliatoio senza esitare.

Mi era piaciuto il bel gesto delle mie compagne, ma avrei preferito cavarmela da sola. Mi da fastidio il fatto che non riesca a reagire o semplicemente a difendermi da qualcosa o da qualcuno.

Quel giorno Lara a scuola non c'era, quindi non avevo nessuna spalla sincera su qui poggiarmi.

"55kg" questo numero mi innervosiva, dovevo perdere peso più velocemente perché non volevo ritornare a diventare la Nadia cicciona, quella presa in giro da tutti, dovevo essere magra, la più magra di tutte.

Dopo il ricovero, i dottori mi diedero da assumere tante medicine che mi avrebbero aiutata per tante cose, ma quella che mi dava fastidio era il fatto che mi facessero acquistare peso. Non sapendo quale tra le tante medicine fosse, incominciai a non assumerle più e a gettarle nel lavandino o a buttarle, fu molto facile perché i miei genitori non mi controllavano quando dovevo aspettare .

Quando non c'era nessuno a casa, mi sedevo in un angolino e ascoltavo canzoni con le cuffie, dipingevo, studiavo , oppure leggevo o correvo con il tapirulan e facevo tanti esercizi fisici, tutto per non mangiare.

Un pomeriggio inaspettatamente Alex mi chiamò e subito mi chiese:
-"Sei a casa da sola?"-
-"Sì, perché?"- gli risposi.
-"Aprimi che sono qui sotto"-
Non esitai un attimo, mi alzai subito dalla sedia della scrivania sul quale stavo facendo i compiti e dopo essermi data una breve sistemata davanti allo specchio, corsi ad aprirgli.

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