Katsuki's POV
«Tieni, porta pure tutto a casa tua e non sbagliare neanche un esercizio!» esclamai ad Uraraka, posando con un tonfo due miei libri e quaderni.
Uraraka deglutì a fatica. «Devo fare anche i compiti di fisica? Ma... ma non credo di essere in grado. A volte, non faccio neanche i miei e...»
«Ne sei in grado, ne sei in grado!» la interruppi sventolando una mano avanti e indietro «Se non farai ciò che ti ordino, avrai una penitenza, faccia tonda!»
La vidi arrossire di rabbia. Sorrisi divertito e uscii dalla classe. Fuori, incontrai Deku. Fantastico, che bella notizia!
«Kacchan!» mi salutò lui.
Io feci finta di non vederlo e avanzai lungo il corridoio.
«Kacchan, aspetta!» insisté.
«Che diavolo vuoi, nerd di merda?!»
«Hai intenzione di sfruttare seriamente Uraraka? Non ti sembra di esagerare?»
«Ma sta' zitto, idiota!» replicai, senza fermarmi. «Quella faccia tonda mi ha fatto perdere una lezione per una sfida del cazzo! È già tanto se non le faccio esplodere la testa!»Deku si mise avanti a me, io però non mi fermai e gli andai a sbattere contro, superandolo.
«Non pensare che sarò clemente solo perché è una ragazza!» gridai. «Almeno, certe volte, è più sveglia di te: ti vede come un idolo, un esempio da seguire! Beh, cambierà idea, Deku di merda!»Nessuna risposta da Izuku. Grazie al cielo non aveva aggiunto altro, altrimenti l'avrei incenerito!
[Qualche minuto dopo...]
Quando arrivai davanti casa mia, mi tastai freneticamente le tasche ed estrassi le chiavi per aprire il portone d'ingresso.
«Bakugou, tesoro!» esclamò mamma.
La ignorai.
«KATSUKI BAKUGOU, VIENI SUBITO QUI!» la voce di mamma era roca. Che fastidio!La cosa più fastidiosa furono le sue dita rigide che afferravano il mio orecchio sinistro.
«Ma che cazzo, sta' ferma!» le gridai.
«Non si parla così a tua madre!» replicò acida.Con uno strattone, mi liberai dalla sua presa e filai in camera mia, chiudendomi la porta alle spalle. Dopodiché, aprii lo zaino e cercai un mio vecchio foglio a righe con sopra una specie di messaggio-sfogo. Quando ero troppo incazzato, scrivevo tutto ciò che mi passava per la testa.
«Merda, dov'è?» imprecai sottovoce e poi mi resi conto che non c'era più neanche il mio quaderno rosso di italiano. «Ma che caz-» poi realizzai: l'avevo dato ad Uraraka per farmi fare i compiti!
Imprecai nuovamente, ma più forte, e mi fiondai alla porta di ingresso. Infilai le scarpe di fretta, senza smettere di imprecare.
«Katsuki, che succede?!» chiese mamma dall'altra stanza.
«DEVO USCIRE!»
«Di nuovo?!»
«SÌ!»
«NON È UN MALEDETTO HOTEL QUESTO!»
«NO, INFATTI È UNA CAZZO DI STALLA!» così detto, aprii la porta e uscii, precipitandosi velocissimo verso casa della faccia tonda.Uraraka's POV
"Fisica finita, fortunatamente." Pensai. "Spero solo che vada bene..."
Chiusi il libro di fisica di Bakugou e aprii quello di italiano per procedere.Appena sfilai il quaderno rosso del biondo dal mio zaino, cadde un foglio a righe sul pavimento di legno.
«Mh?» lo raccolsi e feci per aprirlo. «Non sapevo che Bakugou avesse una scrittura così... femminile.»Quasi quasi trovai divertente tutto ciò. Lessi la prima riga, ma venni interrotta dal campanello. I miei non erano in casa, quindi andai ad aprire io.
"Avevano detto che sarebbero tornati per cena... e mancano solo venti minuti alle otto di sera!"
Quando aprii il portone d'ingresso, il biondino mestruato si fiondò addosso a me e mi prese con violenza per le spalle, scolandomi neanche fossi una maracas. Era così infuriato che potevo intravedere le vene sporgenti sul collo.
«DOV'È?!» scattò lui.
«COSA?»
«LO SAI BENE COSA, NON FARE LA FINTA TONTA, FACCIA TONDA!»
«SMETTILA DI CHIAMARMI COSÌ, BAMBINO MESTRUATO!»
«RESTITUISCIMI IL QUADERNO ROSSO!»Mi bloccai. «Eh? Ah, quello? M-ma devo fare i compiti di italia-»
«NO!» mi fulminò lui. «Voglio dire, SÌ, DEVI FARLI, MA PRIMA DEVO RIPRENDERMI UNA COSA!»Ripensai al foglio a righe, a quella specie di lettera che era uscita dal suo quaderno rosso. Forse...
«Ah, intendi il foglio a righe con la grafia da donna?» chiesi abbozzando un sorrisetto malizioso.
Bakugou ebbe un tic all'occhio sinistro. «L'HAI... TU... CAZZO!»Risi di gusto e mi scrollai dalla sua presa.
«CAZZO RIDI, FACCIA TONDA?!» lui mi puntò il dito contro. «RESTITUISCIMELO!»
«Cos'è, sei imbarazzato?» lo incalzai.
«TACI E RIDAMMELO!» Bakugou non fece complimenti e si fiondò nella mia casa, cercando probabilmente la mia stanza.«Ma, EHI!» esclamai andandogli incontro. «Come ti permetti? È casa mia questa!»
«STA' ZITTA!» replicò sempre più irritato. «Me ne andrò appena avrò recuperato il mio quaderno rosso!»
«Il quaderno o la lettera?»
«ENTRAMBI!»Con un calcio, Bakugou fece cadere un piccolo tavolino vicino all'ingresso con sopra un vaso di ceramica. Quest'ultimo finì a terra e si ruppe in mille pezzi.
«Sei impazzito?!» gridai in preda alla rabbia. «Era un vaso speciale, di mia madre!»
Serrai i pugni e gli andai davanti. «Si può sapere perché fai lo stronzo?!»Il biondino fece per superarmi, ma io gli diedi uno schiaffo.
«E ora da casa mia!»
Lui non fece una grinza. O forse sì; non riuscivo a capire quando il suo livello di rabbia aumentava e diminuiva. Sembrava sempre uguale!Avanzai e, senza accorgermene, calpestai un pezzo di ceramica che mi fece barcollare in avanti.
Trasalii e portai le mani avanti, finendo proprio addosso a Bakugou che, invece di scansarsi o indietreggiare, mi afferrò saldamente con le sue braccia possenti, facendomi avere un contatto col suo petto muscoloso e il mio orecchio, concedendomi di ascoltare il suo meraviglioso battito accelerato.
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Hard to love [Kacchako]
Fanfiction⚠️ATTENZIONE! CONTIENE SMUT⚠️ Uraraka non ha dimenticato la sua sconfitta durante il festival, contro Bakugou. Quell'esperienza l'ha cambiata, ma soprattutto ha fatto accendere qualcosa in lei che va perfino oltre il sentimento che prova verso Mydor...