⑧ Un eroe non puo innamorarsi

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Uraraka's POV

"Cosa sta succedendo?"

«Tieni!» disse Katsuki porgendomi un sacchetto bianco con dentro dei cubi di ghiaccio. «E ora sta' ferma!»

Ubbidii, osservandolo con attenzione. Il biondino mi rimosse la fascia bianca, che ormai era intrisa di macchie rosee. Ammirai la sua concentrazione mista a irritazione.

"Non capisco se questo lo disgusti o meno." Pensai.

Il mio braccio praticamente scoperto rivelava l'ustione che lo ricopriva fino al gomito; il gonfiore era raddoppiato dalla mattina e questo mi fece preoccupare.

Mi morsi freneticamente il labbro inferiore quando Bakugou andò a poggiare la sacca col ghiaccio sopra la ferita. Trasalii, cosa che mi aveva "espressamente" detto di non fare.

«Ti ho detto di stare ferma, idiota!» grugnì lui.
«S-scusa.»
Intanto, ai lati dai miei occhi iniziarono a gocciare lacrime. Sentivo il braccio e la testa pulsare e il contatto gelido mi provocò un brivido lungo la schiena.

Ah, cosa importante: eravamo finiti con lo stare seduti sul tappeto rettangolare color bordeaux. Bakugou si era inginocchiato invece di... non so, farmi alzare? Non era da lui essere così altruista per una sciocchezza simile.

Nonostante tutto, lo lasciai fare. Osservai i suoi movimenti, mentre tamponava lentamente il mio braccio col ghiaccio, facendo affievolire le fitte.

Passai il mio sguardo sulle cicatrici e sulle chiazze lasciate dalle bolle d'acqua ormai affievolite. Poi ricercai gli occhi di Katsuki. Con mio grande stupore, anche lui alzò lo sguardo. Persi un battito. Era così bello. Avrei potuto stare a guardarlo per ore.

«G-grazie.» balbettai.
Pregai di non arrossire... e a giudicare dal suo sguardo le mie preghiere non erano state esaudite.

Dovevo essermi incantata, perché non mi resi minimamente conto che Bakugou aveva alzato la mano libera verso di me, mentre con l'altra continuava a sorreggere la busta col ghiaccio. Posò la sua mano calda sul mio viso, spiazzandomi. Avevo la bocca aperta e le farfalle allo stomaco. Non ci stavo capendo più nulla!

Impulsivamente, mi avvicinai, o meglio avvicinai solo il mio viso verso il suo, con una lentezza tale da creare suspense. Lui sembrò imitarmi e in un attimo abbandonai il dolore, ma soprattutto dimenticai che chi avevo davanti era Katsuki Bakugou, il biondino mestruato.

Solo quando lui rimosse di scatto la mano dal mio viso e fece cadere il ghiaccio tornai coi piedi per terra.

Katsuki's POV

«C-che cavolo stavi facendo?» esclamai.
«I-io? Niente!» balbettò quella.

Voltai la testa di lato. Le nostre facce un attimo prima erano a così pochi centimetri di distanza che potevo sentire il suo respiro irregolare.

Mi portai una mano alla bocca e raccolsi il sacchetto colmo di ghiaccioli. Feci per andare in cucina, mentre nel petto sentivo ribollirmi una strana sensazione. Non era rabbia... per la prima volta, non era rabbia, cazzo!

Strinsi i pugni e battei un colpo sul banco da cucina, provocando la caduta di una bottiglietta d'acqua.
«Merda, merda.»

«T-ti senti bene?» chiese Uraraka dall'altra stanza.
Mi voltai. «Lo fai apposta, vero, faccia tonda che non sei altro?!»
Uraraka mi guardò con fare interrogativo.

«NON FARE LA FINTA TONTA, MALEDETTA!» le puntai il dito contro. «VUOI RIMBECILLIRMI, COME HAI FATTO CON DEKU?!»
«NO! HAI COMINCIATO TU A...»
«NON RINFACCIARMI LE MIE GESTA, OLTRETUTTO!» sprigionai delle lievi esplosioni dai palmi delle mie mani.

«NON VOLEVO... NON STAVO FACENDO NIENTE!» gridò lei, tentando di alzarsi.
«Ti ordino... di uscire da casa mia!» digrignai i denti.

«M-ma... ma i compiti?»
«FUORI!»
Uraraka balzò i piedi e corse a mettersi le scarpe. Io poggiai i pugni sul banco da cucina, senza degnarla di un ultimo sguardo e sentii la porta sbattere.

Serrai la mascella, maledicendomi e colpendomi ripetutamente in testa. «IDIOTA! IDIOTA!»
Mi scompigliai la chioma e calciai con violenza il tavolo basso di legno che avevo alle mie spalle.

"Mi sto rammollendo... mi sto rammollendo!"

Avvertii una fitta alle mani che prima avevo sbattuto contro il piano da cucina di pietra. Imprecai, ma quel dolore era irrilevante, perché per una volta in vita mia neanche io riuscivo a capire cosa volessi veramente... o chi.

Mi maledissi per aver fatto venire in casa mia Uraraka, per averla soccorsa e per averla quasi...

"No." Sentenziai nella mia testa. "Non posso innamorarmi. Un eroe non può innamorarsi!"

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Hard to love [Kacchako]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora