Katsuki's POV
«Oggi pomeriggio verrai a casa mia a spiegarmi questi cazzo di esercizi teorici sugli attacchi fisici e la pratica di matematica.» sentenziai davanti alla faccia tonda.
Lei sobbalzò. «Cosa?!»
«Hai sentito benissimo.»
«M-ma...»
«Niente ma, o ti abbrustolisco come un pollo alla brace!» esclamai, afferrandole lo zainetto e facendolo scoppiare tra le mie mani. «O come il tuo zaino schifoso, in questo caso!»Scocciato, lasciai andare i resti della borsa e la superai, fissando il pavimento del corridoio. «Da me alle 16 in punto, non fare tardi!»
Neanche ascoltai la sua risposta. Sapevo solo che, nel caso in cui non fosse venuta, sarei piombato a casa sua a bruciarla!"Perché lo sto facendo? Non voglio che mi spieghi teoria e matematica, andiamo! Che cazzo mi passa per la testa?!"
[Quel pomeriggio...]
Con malavoglia, appena sentii il campanello suonare, andai ad aprire. La faccia tonda dai capelli castani e i libri tra le mani se ne stava sull'uscio di casa mia a guardarmi con odio.
«Sono le 16 e 4 minuti!» dissi con irritazione.
«Se vuoi, me ne torno a casa! Ho cose migliori da fare, come ad esempio far riposare il braccio, aiutare mamma e papà e...»
«Sì, sì, entra! Sbrigati.» le feci segno di entrare e chiusi la porta con un tonfo.Uraraka si tolse le scarpe rosa e si guardò intorno. «Casa tua è enorme.»
«Tsk.»
«I tuoi ci sono?» chiese.
«No, sono usciti per qualche giorno.» risposi passandomi una mano tra i capelli. «Finalmente quei vecchiacci mi hanno lasciato casa libera!»Uraraka sembrava offesa. Mi fulminò con lo sguardo e disse: «Come riesci a stare bene senza i tuoi genitori? E poi non credi di essere offensivo a chiamarli in quel modo?»
«Pff, me ne sbatto!» replicai, alzando gli occhi al cielo. «Posso fare quello che voglio e non sentirli lamentarsi per qualunque cazzata!»Lei non era ancora convinta. La sua espressione era un misto di disprezzo e spavento. Così irritante, ma anche affascinante...
«Posa i libri nella sala!» ordinai, indicandole il salone.
Lei ubbidì. Quando la raggiunsi, mi stravaccai sul divano con le braccia a penzoloni e la testa rigettata indietro oltre il bracciolo. «Che palle, odio matematica.»«Ayzawa si infurierà se non ripassiamo almeno la teoria sugli attacchi fisici.» borbottò Uraraka, restando in piedi.
Io la guardai negli occhi e le feci cenno di sedersi. «Mi dai ai nervi, se inizi a spiegarmi le cose in piedi come una maestrina.»Faccia tonda non ubbidì stavolta, anzi: incrociò le braccia, sollevando le spalle con fare superiore, e mi guardò in cagnesco. La trovai quasi eccitante quella sua posa!
Uraraka's POV
«Qual'è il tuo problema, Bakugou?» domandai seccata. «Deku crede che tu sia solo troppo orgoglioso. Beh, io credo invece che tu sia un grandissimo stronzo!»
«Wow, baci il tuo fidanzatino con quella bocca?» mi incalzò lui, sogghignando. «E non me ne frega un cazzo di quello che Deku crede su di me. Io sono superiore a lui e i suoi giudizi sono spazzatura, per me!»
«Come puoi parlare così di un tuo amico?!» allargai le braccia.
Bakugou storse il naso. «Amico? Io non ho amici!»
Esitai.«Gli amici ti ostacolano, limitano il tuo potenziale e ti indeboliscono!» continuò lui furioso. «Non mi abbasserò mai al vostro livello sdolcinato e altruista!»
«Un eroe deve essere altruista!» replicai, alzando la voce.
Battei un piede per terra, sentendo la rabbia ribollirmi in petto. «Gli amici sono una risorsa, un punto fermo su cui contare e una delle poche gioie della vita!»«Quanto sei infantile!» commentò. «Credi ancora a queste sciocchezze? O forse è Deku che ti ha fatto perdere così tanto la testa, a tal punto da farti diventare un'idiota?»
Pronunciò il suo nome come fosse qualcosa di letale e disgustoso. Era davvero irritante!
"Voglio prenderlo a schiaffi, mi fa troppo innervosire!"
«Lui non... non mi ha fatto perdere la testa!» mentii.
«Ma per favore!» scattò Bakugou, alzandosi in piedi dal divano. Poi mi puntò un dito contro, la faccia rossa di rabbia e lo sguardo corrucciato. «Gli stai addosso come una ragazzina durante la sua prima cotta! Tutti sanno che ti piace quel pezzente idiota e tu continui a negarlo perché tu per prima ti vergogni di lui e di te stessa! Io almeno sono sicuro di ciò che voglio e non mi faccio incantare da cose ridicole come l'amore!»Deglutii a fatica. Aveva ragione... su questo, aveva proprio ragione.
Abbassai lo sguardo, incupendomi. Rilassai le spalle, cercando di placare i battiti accelerati del mio cuore. Però, se ero davvero così presa da Deku, perché dentro di me avvertivo una scarica più potente ogni volta che guardavo gli occhi di Katsuki?
"Devo capire... ho bisogno di capire."
Alzai di nuovo lo sguardo e, come speravo, incontrai gli occhi cremisi di Katsuki, ancora corrucciato. Erano così belli...
"Perché provo questa sensazione, quando lo guardo? Mi tratta così male, mi odia..."
«Tu... tu non sei mai stato innamorato?» mormorai.
Bakugou non si scompose. «A te che importa?»
«Più di quanto immagini.»Katsuki non rispose. Ci fu un tale silenzio che riuscivo a percepire il suono delle auto che passavano lungo la strada, gli uccellini che pigolavano e il mio cuore dividersi in due.
Prima di aggiungere altro, avvertii una fitta al braccio fasciato. Dovevo averlo sforzato troppo per portare i libri fino a lì.
Feci una smorfia per il dolore e premetti il braccio ferito contro il petto.
«Che c'è adesso?» scattò Bakugou.
«N-niente. Solo una fitta.»
«Sei tu l'idiota che porta tre libri e due quaderni senza zaino!»
«E tu sei lo stronzo che ha bruciato il mio zaino!»
«Beh, non ne hai un altro? Dopotutto, l'altro faceva schifo!»Scossi il capo e mi chinai, in preda al dolore per colpa delle fitte e le pulsazioni.
«Merda, prendo del ghiaccio!» esclamò il biondino, correndo in cucina.
Per poco non svenni per quella sua ultima frase. «Aspetta, come?»————————————
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Hard to love [Kacchako]
Fanfiction⚠️ATTENZIONE! CONTIENE SMUT⚠️ Uraraka non ha dimenticato la sua sconfitta durante il festival, contro Bakugou. Quell'esperienza l'ha cambiata, ma soprattutto ha fatto accendere qualcosa in lei che va perfino oltre il sentimento che prova verso Mydor...