①⑨ Lei è mia!

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Katsuki's POV

«DEKU DI MERDA?! CHE CI FAI QUI?!» esclamai spalancando le braccia.
Il nerd di merda indossava una t-shirt azzurra, pantaloncini e le sue classiche scarpe rosse schifose. Mi dava i nervi!

«Avevo sentito dei rumori fortissimi dalla mia stanza a scuola, così sono venuto a controllare.» rispose Deku, mentre delle gocce di sudore gli ricadevano dalla fronte.

«AH?! MA SEI FUORI DI TESTA?!» gridai, ma poi mi ricomposi e guardai verso il mostro. «CAZZO, DEVO SBRIGARMI!» e con una forte scarica di esplosioni, mi alzai da terra, senza neanche aspettare Deku.

«KACCHAN! ASPETTA!» esclamò lui, dietro di me.
«Non posso aspettare un cazzo, merdeku!» sbraitai. «Uraraka è già dal villain!»
«Uraraka cosa?! Dobbiamo sbrigarci!»

Neanche persi tempo a rispondere a quella sua inutile affermazione che atterrai sulla testa del super cattivo di legno e mi guardai attorno. «URARAKA?!» chiamai.

Il mostro sotto a me si dimenò e io, prima di cadere di sotto, rilasciai delle esplosioni dritte sulla sua faccia. Il villain si portò la mano al viso e ruggì.
«URARAKA?!»
Nessuna risposta.

"Dove diavolo è andata?! Non posso averla persa, non... non posso!"

Appena atterrati sull'asfalto, udii la voce di Ochako alle mie spalle.
«Bakugou!» esclamò Uraraka.

Lei però non era sola. A tenerla in ostaggio c'era il tipo butterato con le graffette alla faccia, uno dei responsabili della mia cattura qualche settimana prima.

"È ancora qui? Quel merdoso!" Pensai.

Gli occhi terrorizzati di Uraraka mi pietrificarono.
«LASCIALA ANDARE, MALEDETTO!»
«Katsuki, attento!» gridò invece Ochako.

Inizialmente non capii a cosa si riferisse, finché non udii un forte tonfo alle mie spalle e la voce del nerd di merda che gridava un sonoro SMASH!

Uraraka's POV

Nel momento in cui Izuku colpì in piena faccia il gigante di legno, degli enormi pezzi di corteccia e rami piovvero dal cielo, alcuni dei quali puntarono proprio su Bakugou. Altri si sfracellarono a terra, formando una montagna di macerie.

Io mi dimenai, cercando di toccare il villain che mi teneva in ostaggio, ma le sue mani erano salde e strette su di me, una delle quali mi stringeva per la spalla. Avvertii del calore provenire da essa, calore che poi divenne bruciore.

Strillai per il dolore, mentre gli occhi mi si riempirono di lacrime ai lati.
«Fa un'altra mossa e ti do fuoco.» mormorò il villain dagli occhi azzurri. «Non voglio te.»

Mi girava la testa, ero confusa. In cuor mio, mi maledissi per non essere stata in grado di respingerlo prima, quando mi ero fronteggiata col gigante di legno.

"Non so badare a me. Non sarò mai un eroe..." Pensavo. "Non so neanche difendermi, sono... sono un fallimento!"

Il villain alzò lo sguardo, mentre notai che Bakugou aveva schivato con facilità i pezzi di legno, eccetto uno, che lo aveva ferito ad un braccio. Le gocce di sangue gli ricadevano verso il gomito, fino a staccarsi per toccare terra. Il taglio era decisamente profondo, il che mi fece trasalire.

«Maledetto...» borbottò il biondo.
Dabi in risposta rise. «Sei forte, Katsuki. Che spreco vederti con questa gente.»

Bakugou digrignò i denti e sogghignò. «Ancora con questa storia, eh? Non vi è chiaro che io non mi unirò mai al vostro team di sfigati malvagi?!»

Dabi fece le spallucce. «Credevo ci avessi dormito su e pensato un po'. Avresti molte più possibilità di emergere in questa società.»

«Fottiti, specie di carta vetrata! E ora lasciala andare o ti faccio esplodere il culo!» esclamò, rilasciando qualche scintilla e scoppietti dal palmo delle mani.

Il villain mi tenne più stretta, facendomi anche male. «Ti piacerebbe, ma la tua ragazza a questo punto viene con me. Non sono venuto per tornare a mani vuote e, se tu non vuoi venire con me, beh... mi tengo lei.» così detto, spalancò un portale dietro di noi. Io sobbalzai, dimenandomi ancora di più.

Bakugou sgranò gli occhi. «FERMATI, BASTARDO!»
«Colpisci me e ferisci anche lei, Bakugou. Decidi tu.»
Prima che Katsuki potesse rispondere, agitai le mani e le braccia, cercando di toccarlo per azzerare la sua gravità. Provai anche a toccare me stessa in qualunque punto, anche solo con un dito, per potermi liberare, ma non c'era niente da fare; più mi agitavo, più le calde mani di Dabi rilasciavano calore fino a scottarmi. Quasi non sentivo più le spalle per le ustioni.

«Se non la lasci andare, ti distruggo, hai capito?!» sbraitò Bakugou, facendo qualche passo avanti, mentre il braccio ferito perdeva ancora sangue. «LEI È MIA!»

In quell'attimo il mio cuore si fermò. Il bruciore emanato dalle mani di Dabi parve nullo, in confronto al fuoco che divampò nel mio cuore. Nonostante lo stessi mettendo nei guai, Katsuki ancora teneva a me e io sapevo che dentro al suo cuore non c'erano solo rabbia e urla. Sapere che lui stava mostrando sempre più il suo lato buono grazie a me, mi fece sentire speciale.

«Uraraka!» questa era la voce di Deku.
Alzai gli occhi e scorsi Izuku sopra ad un ammasso di pezzi di legno e asfalto, il braccio fumante con qualche cicatrice, ma fortunatamente nulla di grave. Aveva lo sguardo puntato su di me e gli occhi colmi d'ira.

"Cosa posso fare?" Pensai.

«Non ho tutto il giorno, Bakugou!» esclamò Dabi, sogghignando, facendo un cenno con la testa verso il portale.

Capii a chi era rivolto solo dopo che la bionda psicopatica col sorriso in faccia spuntò fuori dal buco nero. Salterellò verso Dabi e lo affiancò, scrutandomi con occhi da maniaca.

«Uh, ma che carina!» cantilenò la bionda. «Tu sei quella che perseguitava il mio Midorya, vero?»
Sgranai gli occhi. Era inquietante. Troppo inquietante.

Dabi scattò verso di lei. «Occupati del tipo dai capelli da broccolo.»
Toga sorrise maliziosa e tirò fuori un coltello dalla tasca. «Con piacere!» poi balzò in avanti e, non appena fu abbastanza vicino a Bakugou, lui si mise sulla difensiva.

Quando Toga attaccò Izuku, il biondo non le prestò un attimo di attenzione, in quanto il suo sguardo era fisso su di me.

"Cosa posso fare?"
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Hard to love [Kacchako]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora