11 Parole che infondono coraggio

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La notte aveva invaso con il suo nero più tetro i nostri protagonisti, ma le stelle e la luna non ne volevano sapere di togliere quell'oscurità per sostituirla con la luce del sole. Come se non bastasse, la gilda di Cait Shelter era nel caos più totale: tutti i membri erano impazziti nel vedere in avvicinamento quello strano robot simile a un ragno diretto verso di loro. Le urla si mescolarono, causando un fracasso infernale; la disperazione era così visibile che la si poteva addirittura toccare, come un velo calato su di loro. Tra il caos si potevano udire soltanto alcune delle esclamazioni che urlavano i membri di Cait Shelter.
"Siamo morti!".
"Che cosa facciamo?".
"Siamo spacciati!".
Il master era seduto attorno a un tavolo nella sala comune: era un vecchietto, con una lunga barba bianca e vestito come un indiano d'America. Era estremamente calmo e, a differenza dei sottoposti, non aveva perso né la lucidità né la calma.
"Che cosa facciamo Master?", gli domandò un sottoposto, più disperato che mai.
La risposta fu lapidaria:
"Niente".

Seppur isolati dai compagni, Erza e Gerard poterono udire in lontananza un'esplosione, proprio dove si trovavano i compagni; la ragazza voleva correre da loro e vedere se stavano bene, ma si ritrovarono davanti a colui che doveva chiamarsi Midnight. Era un giovane ragazzo, con i capelli bianchi e neri appuntiti e gli occhi rossi; portava un giubbotto di pelle nera con ai bordi grandi piume bianche e, come ornamento, indossava dei bracciali ai polsi e dello smalto viola sulle unghie. Gerard sapeva la sua pericolosità e fu lui ad attaccare per primo con la propria magia, ma Midnight deviò l'attacco e contrattaccò con ferocia, facendo atterrare il turchino. Erza intervenne: eseguì un Cambio Stock e s'intromise nello scontro, ma per mezzo di qualche diavoleria l'armatura cominciò a stritolarla come le spire di un serpente, facendola urlare di dolore.
"Cosa mi hai fatto?!", urlò.
"È questo il mio potere", rispose pacato Midnight.
Con la sola forza di volontà, Erza riuscì a liberarsi dell'armatura ed indossò quella Celeste. Si ricoprì di spade e le lanciò verso il nemico, ma questo riuscì a farle ritorcere su sé stesse e fece la stessa cosa con l'armatura; Gerard era ferito e non riuscì ad intervenire.
"Sai perché miriamo a Cait Shelter?" attaccò briga Midnight "Nirvana fu inventata da un'antica tribù denominata Nirvit. A causa del suo potere, lo sigillarono e i discendenti fondarono Cait Shelter e solo loro possono sigillarlo. Per questo devono essere annientati!".
Il suo sguardo si posò su Gerard, finalmente in piedi. Quest'ultimo si sentì mancare e il suo mondo divenne improvvisamente nero: non sentiva niente, non provava niente. Sembrava esserci ma allo stesso tempo non esserci, come se si trovasse nel posto sbagliato al momento sbagliato.
"Gerard...".
Una voce lo chiamò. Non aveva corpo, né consistenza; era maschile e pacata, quella di Midnight.
"Perché combattere?" proseguì "Perché scontrarti con me? È inutile che tu prosegua sulla strada del bene. Hai fatto troppe cose orribili per far parte di una gilda della luce".
Il nero di quel mondo si sostituì con una lunga serie di immagini che fecero accaponare la pelle a Gerard: le orribili condizioni in qui vivevano gli schiavi alla Torre del Paradiso. Non riusciva a ricordare niente, ma quelle immagini cominciarono a spaccargli l'anima in mille pezzi, mille come le anime che avevano lasciato il mondo dei vivi a causa della Torre del Paradiso.
"Vieni dalla mia parte" proseguì Midnight "insieme a noi sarai il più potente dei maghi".
Gerard era spaventatissimo, ma all'improvviso quel nero che lo aveva avvolto scomparve del tutto, mostrando anche Erza: si era cambiata l'armatura, indossandone una di tela violacea con come arma una grossa lama dalle forme ambigue.
"Avanti", stuzzicò il nemici, in posizione d'attacco.

To The Stars ~Nalu~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora