29 Notte d'inferno •Kinabra•

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Le parole di Makarov si fecero tangibili dal giorno seguente, quando andò dalle autorità per raccontare a loro il problema di Artemis; da allora si misero sulle sue ricerche e la caccia all'uomo - o meglio alla donna - ebbe inizio. Le ferite di Erik nel frattempo si rimarginarono - guarendo del tutto - e da allora fu d'aiuto a Mirajane e Kinana, attendendo il giorno in cui il master gli avrebbe permesso di partecipare a qualche missione. Natsu era sorpreso; doveva ammettere che stava cambiando, e che - strano che lo pensasse proprio lui - dovesse dargli un'occasione, così come gli aveva detto Lucy. La prima sera di ottobre - circa due settimane dopo l'arrivo di Erik - andò da lei a parlarle.
"Ehi Lucy. Ho pensato a quello che mi hai detto".
"E...?".
"Ho deciso di dare una possibilità a Erik".
"Grande! Sono fiera di te".
"Stasera io lui e Gajeel faremmo una serata soli uomini".
"Anche voi?".
"In che senso?".
"Stasera anche io Kinana e Levy andremmo a fare una serata di sole donne. Una rimpatriata insomma".
"Va bene. Divertiti".
"Anche te".
Si scambiarono un bacio sulle labbra e si divisero.

La notte era scesa da un bel pezzo su Magnolia; la luna era alta in cielo, piena, con il suo solito pallore biancastro e le sue amiche stelle.
Lucy, Levy e Kinana uscirono dal bar in quel momento; appena uscite, vennero investite da un vento gelido che per un istante parve raggelare loro le ossa, penetrando nella pelle come aghi. Per questo indossarono dei giubbotti, passeggiando una affiancata all'altra.
"Ho una dichiarazione" disse all'improvviso Levy "sono incinta".
"Sul serio?!", esclamò Lucy.
"Di tre settimane. Aspetto un maschietto".
"Le mie congratulazioni" disse Kinana "come l'ha presa Gajeel?".
"Non gliel'ho ancora detto. Ho paura che non lo accetti".
"Gajeel sa essere stronzo in certe occasioni" commentò Lucy "ma sono più che sicura che lo accetterà".
"Lo credete veramente?".
"Al cento per-".
Kinana si bloccò, sia nel parlato che fisicamente: un suono sinistro e sospetto l'aveva attirata, e si guardò attorno: non c'era nessuno, ma vedeva nell'ombra delle figure che si muovevano. Il problema era che era sicura di essere stata l'unica ad aver sentito il rumore.
"Cosa c'è?", le domandò Lucy.
"Ragazze...temo che qualcuno ci stia seguendo".
"Ne sei sicura?", chiese Levy.
"Sì".
Poi, dall'ombra di un palazzo, comparvero tre figure alte e slanciate.
"Guarda cosa c'è...", disse una di loro.
Si avvicinarono al gruppo di ragazze: erano tre uomini, circa sui trent'anni: portavano abiti esuberanti, e non avevano le facce dei classici bravi ragazzi.
"Che ci fanno tre bellezze come voi da sole?", domandò il più muscoloso.
"Non sono affari tuoi", rispose Lucy.
"Dobbiamo fare attenzione" disse Kinana "questi tizi sono di Twilight Ogre. Sono potenti e pericolosi".
"Come li conosci?", le domandò Levy.
"Ci hanno bullizzato negli ultimi sette anni. Usano molta violenza per avere ciò che vogliono".
"Vorresti essere la prima?", le chiese il capo della gang.
"Ma ti pare?! Voi tutti siete dei maiali!".
"Ah no? Bene. Vai Violin!".
Lucy fece per sguainare la chiave di Taurus, ma lei e le altre ragazze sentirono una nota suonata col violino, proveniente dall'ombra: i loro muscoli si irrigidirono e non poterono più muoversi. Dall'oscurità comparve un quarto uomo, sconosciuto anche a Kinana: era alto e grasso, vestito come un gangster. Tra le mani aveva un violino color cioccolato, pronto a suonare di nuovo.
"Bravo Violin" disse il capo "unisciti a noi".
Il gangster suonò qualche nota allo strumento; sembrava essere muto, e che quindi il violino gli servisse per parlare.
"Va bene", rispose il leader.
Questo guardò gli altri due compagni.
"Che dite ragazzi? Iniziamo col divertimento?".
"Non dovremmo stordirle?", domandò il compagno di sinistra.
"Hai ragione" gli disse il leader "ehi Violin" guardò il gangster "pensaci tu".
Il violinista suonò un altro paio di note, diverse dalle prime: le ragazze non comprendevano quel linguaggio, ma quelle note fecero ghignare il trio maschile. Violin cominciò a suonare sul serio, e le ragazze si mossero contro la loro volontà; come delle bambole di pezza indemoniate, vennero scaraventate più volte addosso alle case che stavano ai lati della strada, sbattendo più volte non di fianchi ma di testa. Non ci fu alcuna pietà; vennero trattate come bambole, e lentamente ne risentirono le conseguenze. A ogni colpo soffocavano un verso di dolore, ma era chiaro che stavano soffrendo; improvvisamente, Violin smise di suonare e loro tre caddero a terra, ferite e a malapena vigili.
Kinana ebbe un'idea e sperò che potesse funzionare; raccolse tutto l'ossigeno che disponeva e lanciò al cielo un urlo talmente acuto da risvegliare l'intera Magnolia.

Erik si bloccò. Mentre stava tornando alla gilda assieme a Natsu e Gajeel, aveva sentito un urlo che lo aveva spinto a fermarsi; era acuto e femminile, proveniente da forse qualche chilometro da lì. Riconobbe la voce: Kinana. Se aveva urlato, lei e le ragazze erano in pericolo.
"Ehi" disse attirando l'attenzione dei compagni "abbiamo un problema".
"Cosa succede?", gli domandò Gajeel.
"Ho sentito Kinana urlare. Ho un brutto presentimento".
"Ma Lucy e Levy sono con loro!", esclamò Natsu.
"Dove si trovano?", chiese Ferraglia.
"Non lontano" disse Erik "seguitemi".
Senza esitazione si mise a correre, seguito da Salamander e Ferraglia.

Lucy, Levy e Kinana erano a terra, ferite e con gli abiti ridotti male; la vista era offuscata, e faticavano sia a vedere che a rimanere vigili. La viola sperava che il suo urlo avesse attirato Erik; sapeva del suo udito acutissimo, così come della sua uscita con Natsu e Gajeel, e sperava che sarebbero venuti a soccorrere lei e le compagne.
"È inutile che urli" le disse il capo della banda "non ti sentirà nessuno quando inizieranno i giochi".
Quando fece per andare da lei, un vortice color cremisi lo investì alle spalle, scaraventandolo dall'altra parte della strada; gli altri tre compari fecero la stessa fine, ma per via di una fiammata e da una spada gigantesca. I tre Dragon Slayer contemplarono la via: i quattro aggressori giacevano a terra inermi, e con loro anche le ragazze.
"Io mi occupo di Levy" disse Gajeel prendendo di peso la turchina "la porto a casa".
"Io di Lucy" rispose Natsu prendendo la biondina, rivolgendosi poi ad Erik "tu di Kinana?".
"Sì. Il problema è che Mirajane ha chiuso la gilda, e non mi ha dato le chiavi".
"Vorrà dire che verrai con me".

Il rosato e il castano andarono a casa di Lucy dopo qualche minuto, e ognuno si sistemò per la medicazione: Natsu andò in camera, Erik rimase in salotto.
"Ehi Natsu" disse Erik chiamando il rosato dal soggiorno "dové il kit di pronto soccorso?".
"Ce l'ho io. Adesso te lo do".
Il Dragon Slayer Velenoso nel frattempo si preparò: adagiò Kinana sul divano e iniziò a svestirla per poter analizzare le ferite, lasciandole ovviamente l'intimo. Era ridotta malissimo: lui non era un medico, ma presupponeva qualche costola rotta, e il retro della nuca perdeva leggermente sangue. Non seppe il perché, ma vederla semi svestita gli provocò un leggero rossore in volto.
"Ecco", disse all'improvviso Natsu.
Il rosato gli porse da dietro le spalle dei rotoli di garze e del cotone, assieme a una boccetta di disinfettante e numerevoli bende.
"Come sta Lucy?", gli domandò Erik.
"Male, ma quanto vedo, Kinana è ridotta peggio. Cos'ha?".
"Credo qualche costola rotta e una leggera commozione celebrale".
"Accidenti. Anche Lucy ha preso molte botte in testa".
"Siamo a cavallo insomma".
"Già. Buon divertimento".
Natsu gli diede una pacca sulla spalla ed andò da Lucy, lasciando solo Erik. La notte era appena incominciata.

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