Noi adolescenti

Capitolo 1

Il vento del mattino pervadeva la mia pelle bianca, tolsi le coperte e diedi il mio primo buongiorno al sole. Scesi dal letto e mi avvicinai allo specchio. I miei capelli biondi ricadevano leggeri sulle spalle e le occhiaie si evidenziarono a causa della luce, erano notti ormai che non dormivo. Sentii il mio nome provenire dalla cucina, in fondo ero l'unica che in quella casa si chiamasse Diane. L'adolescenza è un periodo di transizione, non si sa chi siamo, ne cosa vogliamo e i nostri coetanei, non sono di certo di aiuto. Nessuno è libero di ascoltare ciò che vuole, o semplicemente mettere ciò che preferisce perché ha paura di essere giudicato. Ed è proprio per questo che noi abbiamo  sbalzi d'umore, in fondo non siamo mai noi stessi, è come se l'ego vivesse in una gabbia senza via d'uscita, non è vero che gli adolescenti sono branchi di pecore, vorrebbero solo essere accettati e per farlo hanno bisogno di seguire dei canoni, anche se fanno da ombra alla loro persona, ecco perché nasce la maschera.  Che ambiente strano che sono le scuole superiori, appena attraversi quella striscia che ti divide dalla libertà, ai cancelli di scuola, ti trovi dinanzi  diverse categorie  di adolescenti ormonati. In prima linea ci sono i ragazzi del quinto anno, agli occhi di tutti sono i più fighi perché più grandi, in realtà sono i primi che cercano la loro maturità. Successivamente ci sono i ragazzi del terzo e quarto anno che ambiscono a cose senza senso, tipo la popolarità e il vestiario adatto ma realmente a cosa vorrebbero? Essere considerati questa è la risposta, solo che le manie di protagonismo non attirano attenzione, la cacciano via. Infine ci sono i ragazzi del biennio, i miei preferiti, perseguitati dal flusso di coscienza, pieni di paure ed ansie che non riusciranno a colmare, fin a quando non raggiungeranno la mezza età. Guardando dall'esterno sembriamo nevrotici ma in realtà siamo solo adolescenti in transizione.