Capitolo 18

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Mi sentivo così libera quando salivo sulla sua moto, il vento tra i capelli mi dava quella sensazione di libertà che raramente riuscivo a provare nell'arco di una giornata.

Giungemmo al nostro solito spiazzato, non avremmo visto alcun film.

Posammo la moto e iniziammo a camminare verso l'ingresso di un locale che suonava musica rock, strano per chi dovesse categorizzarci come adolescenti, normale per noi che ascoltavamo musica di altri tempi.

Per quanto avessimo iniziato a vederci, conoscevo molto poco di lui a volte lo guardavo e mi chiedevo sto uscendo con un perfetto sconosciuto, il fatto che sia carino non giustifica le nostre uscite.

Quella sera sarebbe stato diverso, volevo conoscere più di lui, volevo scrutargli l'animo cosa che lui faceva quasi sempre con me.

Dopo all'incirca due ore dalla serata Peter uscì per fumare una sigaretta e ci incamminammo verso la spiaggia, iniziai a parlare a raffica come solo io sapevo fare, mi sentivo troppo in imbarazzo ad ascoltare solo il rumore, dei nostri passi.

<<C'è altro oltre al ragazzo biondo con gli occhi azzurri e la moto?>>

Mi guardò e accennò ad un ghigno, aspirò la sua sigaretta e con fare beffardo disse

<< Fai domande, non girovagare>>.

Lo guardai infastidita, cercava sempre di mettermi in difficoltà e anche se mi innervosiva, riusciva sempre a lasciarmi senza parole.

<<Parlami di te o vuoi che ti disegni cosa significa?>>

Dissi istigandolo.

<<Sei sempre la solita smorfiosa, ti piacciono i ragazzi che hanno scritto in petto i loro pregi e difetti>>.

Aggiunse, accarezzando il mio viso tentando di ricevere una mia reazione.

<<Sarà per questo allora che tu non mi piaci>>

Dissi accennando ad un pernacchio.

In quei frangenti eravamo giunti alla riva, riuscivo a sentire il vento che spostava le ciocche dei miei capelli verso l'esterno.

Peter mi fece uno sgambetto, mi stese sulla sabbia e mi disse:

<<Non credo proprio>>.

Noi adolescentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora