Capitolo 11

4K 196 4
                                    

In quell'attimo non so cosa mi scaldava di più, il fatto che stessero scavalcando un recinto con sopra un divieto grande quanto una casa o che, il ragazzo misterioso seguisse una ragazza superficiale.
Il tema della bellezza apparente è forse uno dei motivi principali dell'insicurezza degli adolescenti, la bellezza è soggettiva e il bello soggettivo non sono i canoni che si vedono in TV.
Essere troppo magri non è bello.
Gli occhi azzurri non fanno di un ragazzo un bonazzo.
I vestiti firmati e lo shopping ogni due giorni non fanno la felicità. Il bello e il brutto non esistono, esistono i gusti e non piacere a qualcuno, non vuol dire essere dei brutti mostri.

Breve riflessione del mio flusso di coscienza, presa dalla curiosità iniziai a seguire quei due, si stavo diventando una stalker.

Iniziarono ad inoltrarsi nel bosco, il parco era recintato proprio perché era un bosco enorme, nessuno era riuscito a fare un giro completo del perimetro per la sua vastità e le storie di paura che raccontavano.
Camminai dietro di loro, calpestai un ramoscello, mi fiondai dietro un cespuglio, si erano girati per poi tornare a guardare avanti.
Rimasi inginocchiata dietro al cespuglio fino a quando non diventarono sagome, mandai un messaggio ai miei ragazzi e Fran e Jess mi raggiunsero, la loro faccia quando mi hanno visto inginocchiata lì dietro non riuscirei mai a descriverla, era un misto tra divertimento e imbarazzo.

Iniziammo a camminare a testa alta quando ad un tratto Fran disse:

<<Non so se sia più pericoloso il fatto che li hai seguiti o che ci stiamo imboccando>>.

Feci un accenno di sorriso e dissi:

<< Prendila come un escursione avventurosa, ero solo curiosa, vediamo solo cosa c'è ed andiamo via>>.

Il cielo si era scurito ed Anna iniziò a lamentarsi, chiedendo di tornare in dietro, la volontà c'era solo che non riuscivamo a trovare la via del ritorno.

Iniziammo a percorrere una strada molto stretta che sbucava presso una casa nel bel mezzo della boscaglia, ci stavamo avvicinando quando Peter urlò verso di noi

<<Chi siete chi vi ha portati qui>>.

Aveva gli occhi sgranati e le mani piene di sangue ma soprattutto dov'era Christine.

Noi adolescentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora