Capitolo 25

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Guardai verso quella voce, era una donna sulla cinquantina, lunghi capelli biondi seduta a gambe incrociate su un tappeto con dinanzi una televisione, che trasmetteva canzoni che ripercorrevano quelli che erano i suoi della natura, la donna aveva gli occhi chiusi quasi sicuramente stava facendo meditazione, il suo volto cambiò quando mi vide accanto a suo figlio. 

Si alzò di soprassalto e mi venne vicino, quasi alla velocità della luce dicendo " Accomodati cara, non è il caso restare li imbambolata". Io la guardai ed accennai ad un sorriso, presa dall'imbarazzo, mi portò nel salone e mi fece accomodare vicino al tavolo, Peter le diede un bacio sulla guancia e il piccolo labrador il cui nome era Moon, si avvicinò a me cercando di capire chi fossi. 

La madre di Peter aveva un'aria familiare, seppure non l'avessi mai vista, in fondo mio padre nascondeva la sua relazione con lei anche perché, sapeva che io non avrei accettato la presenza di un'altra  donna nella sua vita. 

Peter cercò di scogliere il ghiaccio, dicendo forse la frase meno appropriata " Mamma lei è Diane la figlia di Mark". 

La madre sgranò gli occhi, poi abbassò il capo si versò un sorso d'acqua e con fare tranquillo disse " Quale onore, non sapevo fossi amica di mio figlio". 

Io gelai al pensiero di essere considerata, solo sua amica cercai di far uscire una frase dalle mie labbra ma per fortuna Peter mi venne in soccorso dicendo " No mamma è la mia ragazza" per un momento mi si gelò il cuore, in primis per lo sguardo della madre che cambiò espressione ed in secondo luogo perché aveva appena detto che io ero la sua ragazza. 

La madre sorrise e disse "Beh siete giovani, dovete vedere se dura, l'amore non esiste". 

Con quella frase, avrei voluto sputarle in faccia tutto ciò che pensavo partendo dal presupposto che fosse l'amante di mio padre ma non la moglie, capii che non era il momento giusto per farle guerra e sorrisi fintamente. 

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