Capitolo 17

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Da quella serata le cose cambiarono, Anna e Fran iniziarono ad essere più distaccati nei miei confronti, solo perché passavo del tempo con Peter da amici.

Questo è una dei tratti più criticati dagli adolescenti, cambiare abitudini non vuol dire dimenticarsi di chi c'è sempre stato.

I cambiamenti ci sono e ci saranno sempre, se si pensa solo alla vecchiaia è già uno degli esempi per eccellenza del cambiamento evolutivo degli uomini.

Questa cosa però sembra non essere accettata, si tratta di maturità e non tutti hanno la stessa perspicacia.

Avevo collezionato all'incirca 12 scatole che da quel momento in poi, divenne un segreto, mi sembrava che nessuno potesse capire cosa stava succedendo.

Risultava solo un gioco da bambini e il fatto che stesse toccando me in persona mi faceva impazzire.

C'erano così tante cose che non riuscivo a spiegarmi che restavo ore, a guardare il soffitto della mia camera cercando risposte che non arrivavano.

I giorni e le settimane ormai sembravano sempre uguali, il mercoledì era il giorno del pacco, i miei credevano fossero dei regali da parte di Peter, li lasciai nella convinzione non mi andava di mettergli pensieri.

Peter come ogni venerdì bussò alla mia porta, era la serata cinema o almeno così la definivamo.

Aveva cambiato completamente aspetto, i suoi capelli erano mossi e lunghi gli ricadevano sulle spalle delicati come petali di rose, aveva la sua classica giacca di pelle nera che modellava il busto e quei suoi bellissimi occhi che facevano risaltare il suo viso, aveva uno zaino in spalla come ogni venerdì.

Chiusi la porta di casa e accennai dei movimenti verso la sua moto, mi afferrò i fianchi e mi sussurrò al collo

<<Cosa fai non mi saluti?>>.

La mia pelle rabbrividì al contatto col suo respiro sorrisi e gli feci con la mano un segno di dissenso.

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