"Sembrano andare d'accordo" bisbiglia una voce femminile mentre ridacchia leggermente.
"Shh - l'ammonisce stavolta una voce maschile - Fai piano"
"Ma guardali caro - sussurra urlando la donna - Sono adorabili"
"L'hai presa?" chiede l'uomo ma non sento la risposta.
Faccio una smorfia ancora semi-addormentato, ma subito dopo torno a rilassarmi contro il cuscino. O meglio, quella era l'intenzione ma un sonoro 'click' che riecheggia nella stanza e un'abbagliante luce che mi arriva in faccia mi svegliano completamente.
Strizzo gli occhi prima di aprirli lentamente per poi incontrare il soffitto bianco della mia stanza. Infine sposto lo sguardo sulle figure davanti a me.
"Ben svegliato, Giovanni" dice a bassa voce mia madre mentre impugna in una mano una polaroid e nell'altra una foto, sorridendo.
Tento di portare le braccia in alto per stiracchiarmi ma mi accorgo di essere bloccato da un corpo quasi completamente sopra di me.
Sento un respiro che si abbatte lento e deciso sul mio collo, quindi volto leggermente la testa di lato solo per incontrare la faccia di Andrea ad un palmo dalla mia.
"O Cristo!" esclamo mentre sobbalzo violentemente e butto il nuovo arrivato giù dal letto.
"Ahia - mugugna lui tirandosi a sedere e massaggiandosi la testa - Ma cosa diamine ti è preso? - sbotta per poi accorgersi della presenza dei miei genitori ed inarcare un sopracciglio - Che sta succedendo?"
"Scusate - inizia mia madre sorridendo - Non volevamo svegliarvi, avevamo solo intenzione di scattarvi una piccola foto"
Confusi, io e Andrea chiediamo nello stesso momento: "Quale foto?"
Mia madre sposta lo sguardo su mio padre, il quale sembra divertito dalla situazione.
"Questa - risponde lui prendendo dalle mani di mia madre il pezzo di plastica -credo- senza però mostrarci l'immagine - Piuttosto, non dovevate andare in spiaggia? Gli altri sono già arrivati"
Mi passo una mano tra i capelli tentando di dargli una piccola sistemata. "Che ore sono?" chiedo mentre il nuovo arrivato si alza da terra per risedersi sul letto.
"Quasi le cinque - risponde mia madre - Ma il mare è ancora perfetto per un bagno" sorride ed io sospiro grato.
"Allora voi preparatevi" dice mia madre mentre si affretta ad uscire dalla porta assieme a mio padre, ma viene prontamente fermata da Andrea.
"E la foto? - domanda lui - Voglio vederla"
Annuisco per dargli man forte e i miei genitori decidono di mostrarcela.
La foto ritrae me e Andrea sdraiati sul letto, io disteso supino e lui con il petto sopra di me. La sua testa vicina all'incavo del mio collo e le gambe quasi intrecciate.
Vedendo quell'immagine, un senso di calore si espande nel mio petto e uno strano formicolio invade il mio corpo. Non so cosa mi stia succedendo ma devo rimanere calmo.
"Ecco perché stavo morendo di caldo! - esclamo infine per non pensare a quei brividi - Mi sei completamente addosso!"
Lui in risposta nega con la testa. "Guarda che sei tu che stai sotto di me, non io sopra di te!" si difende ed io inarco un sopracciglio.
"Questa cosa non ha senso" rispondo scuotendo la testa.
"Beh, per me ce l'ha invece" ribatte e alza gli occhi al cielo.
Le risate dei miei genitori ci riportano nella realtà. "Su, preparatevi e scendete in spiaggia" dice mio padre prima di uscire dalla stanza assieme a mia madre.
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Just give me a reason || CamperKiller
FanfictionPREMESSA: HO PRESO SPUNTO DAL LIBRO "CHIAMAMI COL TUO NOME" DI ANDRÉ ACIMAN MA NON HO INTENZIONE DI COPIARLO. Trama: Giovanni Leveghi è il solito ventenne annoiato e menefreghista. Ogni estate si ritrova con la sua famiglia nella famosa casa al mare...