15. You know I've always loved y...

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"And baby, I guess I can't comprehend
the fact that this could really be the end.
I wish we could talk this out instead,
but we've tried that.
Haven't we tried that?"
goodbye - nf

La sveglia posta sul comodino vicino al letto esegue un corto ma distinto suono, segno che l'ennesima ora è passata. Sospiro debolmente aprendo piano gli occhi, cosciente del fatto che questa notte non avrei dormito per nulla.

Erano passate solo poche ore da quando avevo dato una semplice occhiata al calendario, non credendo che potesse rovinarmi completamente il sonno. Il numero posto all'angolino in basso mi aveva ricordato che manca poco più di una settimana alla partenza di Andrea ed io non mi sento per nulla pronto.

Sembra ieri la notte in cui abbiamo dormito insieme, ma invece i giorni sono passati troppo velocemente per farmi notare che, se non li avessi sfruttati appieno, sarebbe stata l'ultima volta per tutto.

Ogni sfioramento di mano; ogni parola sussurrata; ogni sguardo rubato; ogni battito sfrenato del cuore. E ogni frecciatina; ogni sorriso beffardo; ogni momento passato nello stesso letto...tutto questo avrebbe avuto una fine, da qui a poco.

Deglutisco a vuoto, avvertendo uno strano peso sul petto. Cosa sarebbe successo dopo? Abbiamo passato troppi momenti per poterli dimenticare ed abbandonare. Continueremo a sentirci? O perderemo semplicemente i contatti? La seconda opzione sembrerebbe la più ovvia.

Non sono bravo a mantenere relazioni a distanza, comunque. Alla fine finiremmo per non sentirci più a prescindere: ho sempre detestato la distanza per questo. Non si può vivere una relazione a kilometri di lontananza: per portarne avanti una, c'è bisogno di contatto fisico. Di sguardi pieni di qualsiasi emozione a pochi centimetri da te, i quali sono in grado di scrutarti e accarezzarti l'anima. Una relazione necessita di un abbraccio che possa condividere gli stati d'animo di entrambe le persone. Non basta un semplice messaggio o una semplice chiamata per ottenere tutto ciò.

Ma l'idea di un enorme spazio tra me e Andrea mi terrorizza. Probabilmente sarei in grado di mettere da parte tutte queste mie convinzioni sulla distanza pur di poter ancora parlare con lui. Sentirei da morire la mancanza del suo tocco soffice e sicuro o dei suoi occhi verdi che sembrano leggermi dentro, ma proverei ad accontentarmi di un suo semplice messaggio. O forse non riuscirei a fare nulla del genere.

Istintivamente dalla mia bocca esce un lungo e rumoroso sospiro come se questo fosse in grado di buttare via tutto questo groviglio di paranoie e pensieri. Porto poi i miei occhi stanchi sull'orologio che lampeggia silenziosamente le tre e sei di notte.

Decido quindi di provare a prendere sonno ma sono vani i miei continui giramenti sul materasso e il mio continuo strizzare le palpebre per convincermi di star dormendo: ogni volta finisco con lo sbuffare e guardare il soffitto.

Opto allora per scendere in cucina a prendere un bicchiere d'acqua, con il pensiero fisso che quello avrebbe potuto calmarmi almeno in parte. La casa è avvolta nel più completo silenzio e la luce dei lampioni fatica ad entrare dalle finestre con le tende socchiuse.

I miei passi riecheggiano secchi e sordi sul pavimento del parquet sotto i miei piedi e il lieve scricchiolio delle scale in legno sembra essere amplificato a causa dell'inesistente rumore. Strizzo gli occhi, maledicendo i miei movimenti non abbastanza silenziosi. Quando finalmente arrivo all'ultimo gradino non faccio in tempo ad esultare mentalmente che quasi rischio di cadere. Afferro di striscio la ringhiera accanto a me e riesco a tenermi abbastanza per evitare di fare una bruttissima caduta.

Just give me a reason || CamperKillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora