"I'm alone.
Yeah, I don't know if I can face the nigth.
I'm in tears and the cryin' that I do is for you.
I want your love - let's break the walls between us.
Don't make it tough - I'll put away my pride.
Enough's enough, I've suffered and I've seen the light"
angel - aerosmithMentirei se dicessi che le cose tra me e Andrea sono migliorate. Probabilmente non sono nemmeno mai cambiate.
Forse inizialmente ho potuto pensare che tutto andasse per il meglio: infatti parlavamo e ridevamo come prima. E tra di noi sembrava essere tornato quel clima di calma e benessere. Ma oggi -esattamente una settimana dopo da quel fatidico giorno in cui ho perdonato Andrea- posso confermare il contrario: tutto sembra star andando a puttane.
Ed è inutile chiedersi continuamente il perché visto che tanto la risposta già la so. Forse mi rifiuto di credere che possa essere quella, ma ogni volta me ne convinco sempre di più: Andrea è innamorato di Erica.
Soltanto a pronunciare il suo nome, il mio stomaco si stringe in una morsa dolorosa e vengo avvolto da un senso di nausea: da quando l'ho presentata ad Andrea, quella maledetta biondina sembra essere entrata completamente a far parte della sua vita.
Se chiudo gli occhi riesco addirittura a percepire la parlantina di Andrea come se fosse accanto a me: "Oggi Erica mi ha portato al mare". "Oggi Erica mi ha fatto fare un giro in paese". "Oggi Erica si è offerta di pagarmi il pranzo, nonostante la sua solita tirchieria. Alla fine però ho rifiutato, sai: da vero gentiluomo quale sono".
Sbuffo frustrato e affondo la testa nel cuscino: non ne posso più di tutto questo. Da quando ho quasi ammesso a me stesso che Andrea non mi è per nulla indifferente, mi è praticamente impossibile restare fermo ad ascoltarlo mentre mi parla della ragazza (anche se alla fine è proprio quello che faccio).
Addirittura Karen si è resa conto che qualcosa non andava tra me e lui. Ma per mia fortuna non ha fatto domande. Ha scoperto tutto quando mi sono ritrovato ad andare a casa sua sette volte in una sola giornata.
"Certo che le cose tra te e Andrea devono andare proprio male per farti sentire così tanto bisogno di svagarsi" ha affermato durante un nostro rapporto. Inutile dire che mi sono bloccato nel bel mezzo del tutto e mi sono messo a fissare un punto a caso della stanza. Mentre Karen imprecava per aver appena rovinato quel momento.
Ed io non ho saputo come negarlo per il semplice fatto che ci aveva preso in pieno: tutte le mie azioni inusuali, alla fine, non sono altro che conseguenze delle azioni di Andrea.
Ogni volta che mi parla di quello che fa con Erica io sento il bisogno di sfogarmi. Di buttare fuori tutte quelle sensazioni di odio e fastidio che mi tengo dentro in quei momenti. Della malinconia e soprattutto della solitudine. Perché è incredibile come io riesca a sentirmi da solo nonostante mi trovi in mezzo al mio gruppo d'amici. E questo solo perché tra me e Andrea sembra essersi creato un muro. Forse anche più di uno.
Ogni tanto di notte mi ritrovo ad asciugarmi qualche lacrima che solca le mie guance. Ed è strano come io mi accorga di star piangendo solo quando sento le ciglia appesantirsi. È un pianto improvviso e silenzioso che inizia quando meno te lo aspetti e finisce nello stesso identico modo. È praticamente inevitabile farlo uscire.
È probabilmente un pianto liberatorio. Anche se, liberatorio da che cosa? Mi fa solo sentire peggio di prima perché dà semplicemente conferma alle ipotesi che voglio scartare: Andrea è più di quanto dovrebbe essere per me.
Non so esattamente cosa sia ma non posso negare che, da quando ho pensato di avere un debole per lui, quel maledetto pensiero non mi ha dato tregua nemmeno per un momento.
STAI LEGGENDO
Just give me a reason || CamperKiller
FanfictionPREMESSA: HO PRESO SPUNTO DAL LIBRO "CHIAMAMI COL TUO NOME" DI ANDRÉ ACIMAN MA NON HO INTENZIONE DI COPIARLO. Trama: Giovanni Leveghi è il solito ventenne annoiato e menefreghista. Ogni estate si ritrova con la sua famiglia nella famosa casa al mare...