"You kill my mind,
raise my body back to life.
And I don't what I'd do
without you now"
kill my mind - louis tomlinsonDedico questo capitolo a theredmoonlight per il suo compleanno (nonostante il ritardo) <3
Il suono del campanello riecheggia per tutta la casa e quel terribile trillo acuto mi arriva dritto nelle orecchie facendomi svegliare. Sbuffo un'imprecazione e poi apro gli occhi con l'intenzione di scoprire prima che ora fosse e poi chi cazzo avesse il coraggio di rompere anche d'estate.
L'orologio segna silenziosamente le otto e mezza e a me per poco non prende un colpo. Chiedendomi chi avesse il coraggio di citofonare a casa mia la mattina presto, mi alzo dal letto e mi dirigo verso la porta della camera. Con un colpo secco la apro e trascino i miei piedi fino alle scale.
Sento la voce di mia madre parlare tranquillamente con qualcuno che in questo momento non riesco a riconoscere. Capitemi, sono pur sempre in quello stato di trance che si ha da appena svegli.
Mi copro uno sbadiglio prima di fare il mio ingresso in cucina. Con un un po' di confusione scorgo Leo seduto al tavolo che chiacchiera animatamente con mia madre.
"Oh, buongiorno tesoro" dice lei una volta accortasi della mia presenza. Le faccio un cenno con la testa, incapace di aprire bocca, e poi sposto lo sguardo sul mio amico. Con lo sguardo gli chiedo cosa volesse e lui mi regale un semplice e inquietante sorriso.
"Ben svegliato, Giovanni - dichiara felice ed io quasi mi sento intimorito da tutta questa vitalità. - Ti va di uscire un po' prima di andare al biliardo?"
Inarco un sopracciglio e, se non fossi ancora nello stato di trance, sarei già scoppiato a ridere. Insomma, Leonardo che si presenta a casa mia alle otto e mezza di mattina per chiedermi di andare a fare una passeggiata è praticamente un'utopia. Eppure non è un'illusione quella che ho davanti a me.
"Veramente Leo, io vorrei tornare a do..." non finisco di dire la frase perché lui si avvicina a me e, sempre con quel sorriso inquietante in volto, riprende parola.
"Ho detto: ti va di uscire un po' prima di andare al biliardo?"
Non so se fosse per il semplice fatto che ormai non avrei più ripreso sonno oppure per lo strano tono di voce che ha appena usato Leo (e dovete immaginarvelo come se un boss mafioso mi avesse appena fatto un'offerta che per nulla al mondo potrei rifiutare). Fatto sta che mi sono ritrovato ad annuire e a prepararmi per questa passeggiata mattutina. Ancora sconvolto, saluto distrattamente mia madre ed insieme al mio amico esco di casa.
"Ora puoi spiegarmi perché avevo la costante sensazione che se non avessi accettato questa uscita me ne sarei dovuto pentire amaramente?" gli chiedo guardandolo di sottecchi mentre lui se la ride sotto i baffi.
"Perché te l'ho chiesto gentilmente" ribatte ed io inarco un sopracciglio per chiedergli se facesse sul serio. Lui scrolla le spalle ed io sospiro esasperato.
"E pensare che io volevo solamente passare il tempo a dormire" mormoro lamentandomi e lui sgrana gli occhi.
"Cosa? Mi spieghi come puoi dormire tranquillamente dopo ciò che mi hai scritto ieri?" domanda sbigottito ed io lo guardo confuso.
Lui in risposta al mio sguardo assume una faccia quasi offesa mentre prende il suo telefono e apre la nostra chat. Si schiarisce la gola mentre tenta di leggere il mio ultimo messaggio con la mia voce. "Hey Leo, non ci crederai mai ma Andrea mi ha invitato a cena fuori ed io l'ho quasi baciato. A te com'è andata la serata?"
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Just give me a reason || CamperKiller
FanficPREMESSA: HO PRESO SPUNTO DAL LIBRO "CHIAMAMI COL TUO NOME" DI ANDRÉ ACIMAN MA NON HO INTENZIONE DI COPIARLO. Trama: Giovanni Leveghi è il solito ventenne annoiato e menefreghista. Ogni estate si ritrova con la sua famiglia nella famosa casa al mare...