"We keep this love in a photograph.
We made these memories for ourselves,
where our eyes are never closing.
Hearts are never broken
and time's forever frozen still"
photograph - edsheeranQuando apro gli occhi noto che fuori il sole è già alto e l'orologio segna le nove e mezza di mattina. Sbadiglio, ancora lievemente assonnato e in un frammento di secondo la mia testa torna a rivivere i vari momenti del giorno prima.
Con una mano copro il sorrisetto che mi è spuntato sulle labbra e mi alzo quasi allegramente dal letto. Quasi. Senza un motivo preciso mi dirigo a passo spedito verso la camera da Andrea e noto che la porta è socchiusa.
Mi sporgo di poco con la testa verso l'interno della stanza e vedo il mio coinquilino dormire beatamente con un sorrisino sulle labbra. Rimango a fissarlo per un po', pensando a come assomigliasse alla reincarnazione di un angelo con quel volto candido e rilassato e i capelli chiari sparsi disordinatamente sul cuscino. Eppure i suoi occhi verdi e il suo carattere sfacciato ti fanno capire che più di un angelo, lui è la reincarnazione del diavolo.
Con le sue parole, i suoi gesti e i suoi sguardi non fa altro che tentarmi ogni volta: prima mi confonde con frasi dolci e regali e subito dopo scappa e mi ricorda che non sono altro che una sua semplice pedina. E in più quell'alone di mistero che gli aleggia intorno lo rendono il perfetto bad boy che si trova in tutte le storie.
Sospiro debolmente mentre mi sposto dalla porta per scendere in cucina. Non trovo i miei genitori da nessuna parte, quindi presumo che come al solito siano usciti.
Decido allora di mettermi ai fornelli per preparare la colazione per me ed Andrea ma non sapendo cosa cucinare opto per varie pietanze. Alla fine mi ritrovo a poggiare due tazze di latte, due pancake con la nutella, quattro fette biscottate con la marmellata e qualche biscotto sopra un vassoio.
Salgo le scale con un'enorme lentezza, terrorizzato dall'idea di far cadere tutto il cibo preparato poco prima. Fortunatamente arrivo in cima alla rampa ancora sano e salvo con tutto il mio lavoro integro. Sorrido vittorioso e mi avvicino alla porta della camera del mio coinquilino.
Stavolta busso per annunciare la mia presenza e poi faccio il mio ingresso nella stanza. Vedo Andrea sbadigliare e tirarsi pigramente a sedere sul letto e assumere una faccia stupita quando nota il vassoio colmo di cibo.
"Hai preparato la colazione per quante persone, esattamente?" biascica con voce roca ed io alzo gli occhi al cielo.
"Possibile che tu debba lamentarti anche quando faccio un gesto carino?"
Andrea sorride e si sposta leggermente per farmi spazio sul materasso. "Apprezzo, davvero. Ma non credi che sia esagerato per due?"
Reprimo una smorfia imbronciata. "Guarda che se voglio sono in grado di magiare anche il doppio di questo"
Lui sbuffa una risatina e afferra una fetta biscottata. "Perché non ne sono sorpreso?" ribatte ironico ed io alzo le spalle.
Appoggio delicatamente il vassoio sul letto e prendo posto accanto al mio coinquilino; poi impugno la tazza di latte e ne bevo un sorso abbondante. Tra di noi regna un'atmosfera tranquilla mentre mangiamo il cibo preparato; una ventina di minuti dopo il vassoio è completamente vuoto.
"E pensare che per te era esagerato..." borbotto roteando gli occhi e lui alza le mani al cielo.
"In mia difesa posso dire che il cuoco ha fatto un buon lavoro" risponde con un occhiolino e io annuisco concordando.
STAI LEGGENDO
Just give me a reason || CamperKiller
FanfictionPREMESSA: HO PRESO SPUNTO DAL LIBRO "CHIAMAMI COL TUO NOME" DI ANDRÉ ACIMAN MA NON HO INTENZIONE DI COPIARLO. Trama: Giovanni Leveghi è il solito ventenne annoiato e menefreghista. Ogni estate si ritrova con la sua famiglia nella famosa casa al mare...