hey, leggete il lunghissimo angolo autrice perché ho ASSOLUTAMENTE bisogno di risposte e pareri damn.
"'Cause I have hella feelings for you.
I act like I don't fucking care
like they ain't even there.
'Cause I have hella feelings for you.
I act like I don't fucking care
'cause I'm so fucking scared"
idfc - blackbearUna fitta allo stomaco mi fa prima strizzare gli occhi e poi aprirli. Un fascio di luce arriva dritto sulla mia faccia e io accenno una smorfia di fastidio per poi girarmi su un fianco. E solo ora mi accorgo di trovarmi da solo nel letto.
Mi metto a sedere di scatto, portandomi subito una mano sulla testa per provare a fermare i capogiri. Perlustro la stanza con lo sguardo, come se mi aspettassi di vedere comparire dal nulla Andrea. Sono sicuro di essermi addormentato con lui accanto; possibile che non mi sia accorto di quando se n'è andato?
Butto fuori un enorme respiro, arrendendomi al fatto che non lo capirò mai. Tutto ciò che fa mi confonde: mi tiene stretto tra le sue braccia ma poi mi dice di non darci peso; mi promette di restarmi accanto ma poi scappa spaventato; mi cerca e mi tiene per mano ma poi scompare senza dire nulla. Io non so più che cosa fare, cazzo.
Perché non può semplicemente essere più chiaro? Ogni volta che mi fa credere che qualcosa tra di noi sia cambiato, riesce a trovare il modo per farmi capire che quella era solo una mera speranza. Ma poi, cos'è che spero io?
Un rumoroso brontolio della pancia mi costringe ad alzarmi per andare a mangiare qualcosa: effettivamente saltare la cena non è stata una mossa astuta. Porto una mano a coprirmi uno sbadiglio e trascino i piedi fino alla cucina dove trovo mia madre seduta al tavolo mentre sorseggia una tazza di caffè.
Appena mi sente, si gira verso di me e mi regala un enorme sorriso. "Buongiorno" esclama e io ricambio con molto meno entusiasmo.
"Che ore sono?" le chiedo poi e lei legge l'orario sul suo orologio da polso.
"Le dieci e mezza. Hai fame?"
Annuisco distrattamente e apro il frigo per prendere la bottiglia di latte, poi sposto l'attenzione sulla credenza dalla quale tiro fuori un pacco di biscotti, fette biscottate e il barattolo di nutella.
Mi metto a sedere davanti a mia madre, iniziando a spalmare la crema di nocciola sulle fette biscottate. La inzuppo nel latte e ne mordo un pezzo, poi sposto lo sguardo su mia madre.
"Sai dov'è Andrea?" chiedo tentando di sembrare indifferente e fortunatamente riesco nell'intento.
Lei alza le spalle e posa la tazzina nel lavello. "È uscito all'incirca un'ora fa"
Inarco un sopracciglio. "Da solo? Così rischia soltanto di perdersi..."
"Giovanni, penso che Andrea sia abbastanza grande da badare a se stesso, non trovi?" mi domanda mia madre leggermente divertita e io alzo gli occhi al cielo.
"Lo so, lo so...è solo che magari avrebbe potuto chiedermi di uscire - mormoro in risposta, per poi accorgermi di ciò che ho appena detto. Automaticamente, mi ritrovo ad arrossire e tossire imbarazzato. - Voglio dire, è triste andare in giro da soli"
Mia madre accenna una piccola risata. "Hai ragione, ma stai tranquillo: lui non è uscito da solo"
Rimango con la fetta biscottata a mezz'aria mentre sento il mio cuore fare un balzo. "Che intendi?"
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Just give me a reason || CamperKiller
FanfictionPREMESSA: HO PRESO SPUNTO DAL LIBRO "CHIAMAMI COL TUO NOME" DI ANDRÉ ACIMAN MA NON HO INTENZIONE DI COPIARLO. Trama: Giovanni Leveghi è il solito ventenne annoiato e menefreghista. Ogni estate si ritrova con la sua famiglia nella famosa casa al mare...