Il giorno seguente Alex andò alla Cal decisa a fare quello che le riusciva meglio: lavorare. Forse accanto a Paul o forse no, ma era lì per un motivo, la sua carriera, e un uomo non avrebbe potuto, anzi, non avrebbe dovuto metterla in pericolo.
A metà mattinata Zack le telefonò per dirle di andare nel suo ufficio: Paul era già lì e voleva parlare ad entrambi.
Alex rimise giù la cornetta e si accorse che le tremava la mano. Il suo primo pensiero fu che Zack volesse parlare loro di quello che era successo la sera prima; lui e Paul erano molto amici, quindi era probabile che ne fosse già al corrente.
Poi si diede della paranoica.
Quando arrivò davanti alla porta di Zack sentì delle risa provenire dall'interno. Si decise a bussare ed entrò.
Zack era al suo posto dietro la scrivania e stava ancora ridendo con Paul che gli sedeva di fronte. «Ciao Alex. Vieni, accomodati. Ti ho chiamato perché credo che tu e Paul siate le persone adatte per questo incarico.»
«Di che si tratta?» gli chiese prendendo posto accanto a Paul. Cercò il suo sguardo provando a capire se e quanto sapesse il loro capo della sera prima, ma Paul non la stava guardando.
«Questo fine settimana c'è una conferenza di Normann McPain a San Diego.» riprese Zack. «Io però ho già un impegno e ho pensato di mandare voi due.»
Alex fu sollevata nel constatare che Zack non voleva parlare di quello che c'era stato tra lei e Paul; non ne sapeva niente, o almeno non lo dava a vedere.
Ma soprattutto fu entusiasta della sua proposta.
Normann McPain era la ragione per cui aveva intrapreso la sua carriera. Quando era ancora alle superiori aveva letto un suo trattato sull'espansione dell'universo e ne era rimasta così affascinata da decidere che quella sarebbe stata la sua vita. Studiare l'universo in tutta la sua grandezza, monitorando il moto dei corpi celesti che avevano avuto origine miliardi di anni prima. Nel corso della loro esistenza le stelle osservavano la vita degli uomini sulla Terra passare come un battito di ciglia, ignorandone gli affanni di tutti i giorni. Secondo lei passare la vita ad osservare le stelle poteva essere solo un onore doveroso.
E Normann McPain era riuscito a trasmetterle questo romanticismo per la scienza attraverso il suo trattato.
Poter assistere ad una sua conferenza era un grande sogno che non avrebbe mai immaginato potesse realizzarsi.
Purtroppo realizzò anche che avrebbe dovuto trascorrere un intero fine settimana con Paul, cosa che la innervosì nuovamente. «Come mai proprio noi due?» Stava per aggiungere che avrebbe potuto andarci sola, ma ebbe paura che Zack le rivelasse che non ne era ancora all'altezza.
Lui invece alzò le mani, come se fosse un fatto così evidente che non aveva bisogno di spiegazioni. «Perché siete i migliori. Mi fido di voi e al vostro ritorno mi farete una relazione dettagliata.» Le rivolse uno sguardo interrogativo. «Ci sono problemi?»
Non poteva certo confessargli che aveva paura a rimanere sola con Paul. «No, nessun problema. È solo che pensavo di finire di sistemare casa.» Con quella scusa non avrebbe convinto neppure se stessa.
«Ma puoi occupartene al tuo ritorno, giusto?» Zack aveva parlato. Le venne in mente quel gioco che faceva da piccola con gli altri bambini: Simon ordina! Si ritrovò suo malgrado a sorridere. «Certo.»
«E per te, Paul, ci sono problemi?»
Lui rifletté un momento. «Nessun problema. Avevo intenzione di salvare il mondo... Ma può aspettare.»
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La scelta difficile
ChickLitAlex è una ragazza che ha sacrificato la sua vita personale per la carriera. Così quando si trasferisce a Berkeley per realizzare il suo sogno, si ritrova completamente in balia di Paul, il collega che le hanno affiancato, e dei sentimenti che lui l...