10

223 19 26
                                    

Una mattina Zack la chiamò nel suo ufficio.

«Avanti.» le rispose dall'interno quando bussò.

Una volta entrata le si illuminarono gli occhi per la sorpresa.

«Cos'è quella faccia? Ti avevo detto che sarei venuto a trovarti.» Normann McPain era seduto davanti alla scrivania di Zack e le sorrideva.

«Ciao! Che bella sorpresa. Come stai?»

«Bene. E tu?» Alex lanciò un'occhiata fugace al suo capo per capire se avessero parlato di lei e Paul. Nessun indizio su quel fronte. «Ora che ti vedo sto decisamente meglio.»

«Adulatrice.» rise lui.

«Quando sei arrivato?»

«Ieri mattina. Ho chiamato subito questo traditore per dargli la possibilità di farsi perdonare.»

«Allora a quando questa partita di golf?» si informò.

«Stavo pensando al prossimo fine settimana.» propose Zack. «Vuoi essere dei nostri?»

«Io che gioco a golf? Non sarei un bello spettacolo.» Arricciò il naso.

«Vorrà dire che verrai a fare il tifo.»

«E per chi di voi due?»

«Per me ovviamente.» disse subito Normann.

Il suo amico scosse la testa. «Fai bene la tua scelta. Ricordati che sono io che pago il tuo stipendio.»

Alex rifletté e infine cedette. «Mi dispiace, Normann, ma credo di amare troppo il mio lavoro.»

«Che ti avevo detto? Questa ragazza è troppo prevedibile.»

Per la prima volta dopo tanto tempo Alex rise di gusto.

«Allora tieniti pronta.» la avvisò McPain. «Si parte venerdì.»

«E dove si va?»

«Il tuo capo non ti dice mai niente, vero?» Guardò storto l'amico. «Zack possiede una villa a San Rafael, compresa di campo da golf a nove buche.»

«Wow! Però!» fu il commento di lei.

«Villa... Una baracca!» provò a difendersi il vecchio.

«Sì, una baracca con piscina.» lo corresse Normann.

«La cosa si fa sempre più interessante.» Aveva proprio bisogno di cambiare aria.


La descrizione della baracca di Zack fatta da Normann non le rendeva comunque giustizia.

Alex arrivò a San Rafael comodamente sprofondata nel sedile del passeggero dell'auto di Normann.

Una volta attraversato il cancello di ingresso della villa, l'auto proseguì lungo un grande viale che rimaneva in ombra grazie alle due file laterali di sempreverdi.

Man mano che avanzavano, davanti a loro cominciò a prendere forma una grande villa bianca a due piani.

Normann andò a parcheggiare nel garage sulla sinistra. Sul lato opposto, un portico era stato arredato con confortevoli mobili da esterni per godere del fresco dell'ombra in tutte le ore della giornata.

Zack e Clara erano sulla porta ad attenderli. «Benvenuti nella nostra umile dimora.» scherzò lui in tono solenne.

Alex lasciò scorrere lo sguardo intorno a sé. Il verde chiaro del prato e quello scuro degli alberi si fondevano armoniosamente in tutte le direzioni, il lembo grigio dell'asfalto scivolava sul viale di ingresso e l'azzurro del cielo rendeva perfetto quel paesaggio incantevole. «Giuro che se provi a sminuire ancora questo posto, me la paghi. È meraviglioso!» lo rimproverò.

La scelta difficileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora