7-I've been praying ever since New York

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Luke pov's

20 ottobre 2017

7:30

Il suono insistente della sveglia mi martellava la testa, forse non era stata una buona idea fare tardi sapendo che il giorno dopo, - ovvero questa mattina -avevo la mia prima riunione di lavoro.

Mi ero laureato da circa due mesi e mio padre e Robert avevano già convocato me e Michael per un importante riunione per il nostro inserimento nell' azienda di famiglia, e da come avevo capito mio fratello Tom ci avrebbe fatto da "babysitter" insieme a Sebastian.

Peccato che ieri sera mi fossi fatto convincere da Vanessa ad andare al West Way Club, l' avevo conosciuta li qualche mese prima.
Quella sera si era avvicinata a me interessata più agli zeri sul mio conto che a me, ma io non volevo una relazione, volevo solo divertirmi e basta, lei dalla sua voleva solo visibilità cosa che io Luke Hemmings figlio di Chris Hamming della Clifford&Hemmings corporation potevo dargli, così eravamo finiti per diventare i così detti amici con benefici.

Ero stato chiaro fin da subito non volevo legarmi a nessuno e a lei era sembrato non importagli nulla,gli andava bene così.
Ormai ero abituato, funzionava così, nessuna era veramente interessata a me come persona, ma al mio portafogli, mi ero innamorato certo, ma non era finita bene, una volta ero stato usato come un giocattolo o forse peggio e l'altra beh, l' altra era stata colpa mia, con lei ero stato capace solo di farla a pezzi  sensa pietà, tanto che quattro anni fa se ne era andata per colpa mia.

Non passava giorno che non pensassi a lei, al suo sorriso, al modo di come si spostava i capelli dietro l' orecchio, e al suo profumo, il suo profumo che avrei riconosciuto fra mille il più buono che abbia mai sentito al contrario di quello di Vanessa che a tratti mi infastidiva troppo dolce e smielato, oserei dire che quasi mi disgustava.

Avevo cercato di andare avanti ma non ci riuscivo, a volte mi capitava di chiedermi dove fosse, che cosa stava facendo, se era andata avanti se mi aveva dimenticato, o se avesse qualcuno accanto che l'amasse solo un minimo di come l'amavo io, perché si l' avevo ammesso a me stesso io l' amavo.
Mia mamma una volta, quando gli chiesi da bambino cos'è l'amore  mi disse "l'amore é quando metti la felicità di un altro davanti alla tua", e io speravo sempre che lei fosse felice, perché la sua felicità era la cosa più importante al mondo, era
così che avevo capito di amarla.

Invidiavo così tanto Michael, lui aveva trovato Mia e nonostante fossero quasi più di quattro anni che stavano insieme la guardava ancora con gl'occhi del amore, come se fosse la gemma più preziosa del mondo e lei guardava lui allo stesso modo, io invece eccomi qui, aggrappato ancora al suo fantasma, pagando per i miei errori, forse se non avessi agito in quel modo ora probabilmente mi sarei svegliato stamani con lei fra le mie braccia sentendomi la persona più felice del mondo, ma invece come sempre io avevo distrutto tutto.

Mi finii di preparare velocemente, cercando di scacciare gli angosciosi pensieri che ormai mi tormentavano da troppo tempo.
Mia madre fortunatamente mi aveva preparato tutto, c'era un completo nero di Armani attaccato all' armadio, con una camicia bianca e un paio di scarpe eleganti di vernice lucida sempre Emporio Armani, mia madre non si smentiva mai sempre tutto coordinato ed in perfetto ordine.

Mi soffermai davanti alla scrivania sulle chiavi ero indeciso su quale macchina prendere se la Maserati Ghibli nera o la Porsche cayenne nera, preso dal indecisione chiusi gl'occhi prendendo una chiave a caso, pare che sarei andato a lavoro con la Maserati regalatami dai miei per la laurea.

Business love affair ||Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora