18 giugno 2013 - 8:30
La sveglia inizio a suonare, ma l'avevo già preceduta allungato il braccio per prendere il telefono e disattivarla.
Avevo dormito ben poco quella notte, l'ansia mi faceva brutti scherzi, mi ero girata e rigirata ore nel letto ottenendo solo una dose eccessiva di nervosismo che aveva peggiorato ancor di più la situazione.Saltai giù dal letto soffermandomi davanti l'armadio dove erano appesi la mia tonaca e il vestito, era un Red Valentino rosso smanicato con scollo a barchetta ornato con due fiocchi, uno per ogni spalla, aderente fino la vita con gonna a campana lunga sin sopra il ginocchio.
Poggiate sotto il vestito c'erano anche un paio di scarpe abbinate erano delle Vivian Westwood modello chanel aperte sul davanti, panna con un cuore rosso metallizzato sopra che riprendeva l'abito.Erano stati una regalo di mamma e papà, avevano detto che li avevano scelti perché si abbinavano perfettamente con i miei capelli-ora castani con le punte rosse-e che le scrape davano il giusto tocco un po' sbarazzino come lo ero io all' abbigliamento, che altrimenti poteva sembrare troppo serio.
Feci una veloce doccia, asciuga i capelli per poi fare dei boccoli, ero in perfetto orario.
Mi infilati una vecchia maglia di mio fratello che mi arrivava poco sopra il ginocchio aprii la porta trovandomi davanti un esemplare assonnato di Michael con i capelli rossi arruffati che si stroppicciava gli occhi con una mano.
«Buongiorno Michael» saltai di slancio sulle spalle di mio fratello che per poco non perse l'equilibrio rischiando di far cadere entrambi.
«Buongiorno anche a te bestia di Satana, ma ti pare il modo, almeno avverti» borbotto girandosi verso di me con gli occhi ancora velati dal sonno «ma poi che te lo dico a fare?! Mi importuni da quando siamo nati, ma che dico da quando ancora eravamo dei minuscoli esserini impercettibili nella pancia di nostra madre»
Mi sfuggì una risatina che tentai di reprimere affondando la testa nella sua spalla con scarsi risultati.
«Mi porti giù!?» dissi sfoggiando il mio sguardo languido che avrebbe fatto invidia anche a bambi,sapevo che non avrebbe resistito.
Sbuffo per poi incamminarsi pigramentre verso la cucina al piano di sotto.«Buongiorno stelline mie» mia mamma ci venne incontro abbracciandoci e riempiendoci di baci
«Tesoro guarda i nostri bambini, sono così grandi oggi si diplomerano, mi sembra ieri che li cullavo nella loro carrozzina» aveva già iniziato a piagnucolare stringendoci di più a lei.
Mio padre che era già seduto al lungo tavolo bianco della cucina abbasso il giornale che stava leggendo come faceva ogni mattina da che ho memoria, ci guardo quasi soffocare sotto le braccia di mamma scuotendo la testa ridendo alla scena.
«Amore, così li uccidi prima del diploma che é esattamente fra» alzo il braccio guardando l'ora dal suo amatissimo Rolex che gli aveva regalato mia madre «fra poco meno di due ore, cioè significa che fra un oretta dovrete essere pronti mie piccoli paperotti, quindi muovetevi a fare colazione e poi spiccate il volo»
«È un modo gentile per dirci che dobbiamo muoverci?» dissi sedendomi sul ripiano in marmo della cucina addentando un tost che aveva preparato mamma.
«Si paperotta, gli Hemmings saranno qui anche prima quindi muovetevi» sentenzio mio padre poi si volto verso Michael inarcando un sopracciglio «Soprattutto tu Michael».
Per tutta risposta Michael sbuffo alzando gli occhi al celo prendendo anche lui un tost avviandosi verso la sua camera.Avevo appena finito di truccarmi, optai per un trucco leggero molto naturale, osando solo con il rossetto scegliendo un rosso che riprendeva il mio vestito.
Avevo deciso di lasciare i capelli sciolti con i boccoli rossi che mi ricadevano morbidi sulle spalle.
Ero pronta,mi diedi un ultima guardata all' enorme specchio di camera mia ero concentrata a controllare che tutto fosse in ordine quando sentii bussare alla porta.
«Posso entrare tesoro?»
«Si mamma, entra pure»
Mia mamma si avvicino a me posandomi le mani sulle spalle, anche lei aveva finito di prepararsi, aveva il corpo dolcemente fasciato da un tubino nero smanicato, e le sue classiche louboutin nere, aveva raccolto i capelli in un acconciatura morbida con qualche ciocca che gli ricadeva dolcemente sul viso incorniciandoglielo.
«Oh tesoro guardati, sei bellissima, aspetta che ti veda tuo padre!» apri una piccola scatolina ed estrasse un bellissimo fermaglio a forma di rosa rossa per poi mettermelo tirando i capelli su i capelli da un lato.
«Ora sei perfetta tesoro, era della nonna e volevo che in un giorno così importante tu l'avessi» mi guardo sorridendomi.
«Grazie mamma é bellissimo»
«Dai tesoro ora andiamo gli Hemmings sono arrivati» prese la tonaca e il cappello e ci avviamo verso l'ingresso dove ci aspettavano.
«Ma Michael e papà? » chiesi a mia madre che era qualche passo davanti a me.
«Tuo padre era andato ad aiutare Michael con il nodo della cravatta aveva paura che si strozzasse nel tentativo di farlo»
Beh diciamo che era una cosa plausibile, mio fratello ne sarebbe stato capace, e come si dice prevenire é meglio che curare.
Arrivammo all' ingresso dove ci aspettavano gli Hemmings al completo e mio fratello e mio padre che ci avevano preceduto e ci stavano aspettando anche loro.
«Non ci posso credere, l'avete fatto ancora? Non vi sembra che ora siano troppo grandi? » Tom guardo prima mia madre poi sua madre.
Io, Luke e Michael ci guardammo e capimmo all' istante cosa intendeva Tom, eravamo tutti e tre coordinati, io con il vestito rosso e i due ragazzi in completo nero, camicia bianca e cravatta rossa, lo stesso rosso del mio vestito.
Questa cosa andava avanti sin sa quando eravamo nati, infatti noi tre eravamo nati lo stesso giorno nello stesso ospedale con poche ora di differenza.
I nostri genitori erano amici d'infanzia nonché anche proprietari di una delle aziende più di spicco di New York.
Le nostre madri ci avevano cresciuto insieme, avevamo festeggiato tutti i nostri compleanni insieme, e condiviso tutte le esperienze più importanti e non insieme, di fatto non eravamo fratelli ma era come se lo fossimo.
«Ma guarda come sono carini! Robert tesoro fagli una foto» mia madre era entrata nella sua fase iperattiva correndo da una parte all' altra, disponendoci per la foto, non avevamo più il controllo di nulla.
Mise Luke e mio fratello ai lati e me al centro.
«Wow oggi quasi non ti avevo riconosciuto, sembri una ragazza» mi sussurro Luke avvicinandosi al mio orecchio, ottenendo solo una gomitata sulle costole da parte mia.
«Brutti idioti piantata per favore, o ci metteremo un secolo per fare la foto io voglio andarmene»
Borbotto Michael mantenendo il sorriso per la foto.
«Fatto, ora andiamo che é tardi»disse mio padre guardando nuovamente l'orologio
«Noi papà andiamo con la mia macchina» Michel si affrettò a precedere mio padre.
«Ok noi andiamo con la mia ci vediamo alla cerimonia»
Michael prese le chiavi e fece cenno di seguirlo a me e a Luke salutammo tutti per poi raggiungere il garage.
Salimmo sulla Range Rover sport Bianca e Nera di mio fratello e ci avviamo verso la scuola.10:40
«Gli altri ci aspettano al entrata» disse Luke prima di scendere
«Anche Mia ci sta aspettando al entrata» raggiunsi i due prendendoli sotto braccio
«Siete pronti?»
«Tu sei pronta? Sei tu quella che dovrà fare anche il discorso mia cara "son la più secchiona del anno”» disse Luke tirando il piercing che aveva al labbro abbozzando un sorriso storto.
«Hey!» aggrottai le sopracciglia facendo la finta offesa.
Quell' anno mi ero impegnata più del solito, volevo entrate in un buon college e dovevo avere una media molto alta, e ci ero riuscita conquistando il titolo di miglior studentessa del anno e di conseguenza avrei dovuto fare il discorso di fine anno.«Hey ragazzi» Calum si stava sbracciando per richiamare la nostra attenzione.
«Eccovi finalmente, credevo non arrivaste più» borbotto Ashton, quando era nervoso diventava veramente insopportabile.
«Mi scusi sua altezza se l'abbiamo fatta aspettare» ribatte ironicamente mio fratello facendo alzare gli occhi al celo ad Ashton.
«Beh allora andiamo» disse Luke che ancora rideva sotto i baffi per la scena.
«Io aspetto Mia e poi vi raggiungo» dissi guardandomi intorno alla ricerca della mia amica.
«In ritardo come sempre, ci vediamo dentro Kat» disse mio fratello per poi avviarsi con gli altri verso la cerimonia.Mia era la mia migliore amica, e avrei potuto giurare che sarebbe stata capace di arrivare in ritardo persino al suo funerale, era fatta così prendere o lasciare.
Scorsi una figura correre verso di me.
«Scusa Katherine sono in ritardissimo lo so andiamo» mi prese per la mano e mi trascino con lei in una corsa disperata contro il tempo.
«Mia aspetta ferma»
«Siamo in ritardo» sentivo una lieve nota di panico nella sua voce.
A volte mi sembrava il bianconiglio di Alice nel paese delle meraviglie quanto inizia a correre e dice "é tardi é tardi sai di sicuro son già in mezzo ai guai"
«Mia ti ho dato appuntamento dieci minuti prima così che arrivassi in orario»
Di colpo si arresto, si sistemo i capelli e il vestito voltando verso me
«Ah davvero? Quindi siamo in orario?»
«Esattamente» Annui rivolgendole un sorriso.Ci incamminiamo raggiungendo gli altri che fortunatamente ci avevano preso posto.
Guardando meglio però notai che avevano compagnia, Tiffany Evans e le sue due amichette Alicia Brown e Lisa McCain.
Luke era uno dei ragazzi più ambiti, rampollo di una delle famiglie più importanti di New York, alto, dai capelli biondo grano acconciati in un ciuffo impeccabile, occhi celesti e un piercing al labbro che gli dava un po' l'aria da cattivo ragazzo.
Tiffany gli era ronzata a torno tutto l'anno riuscendo a conquistarlo, ora era qualche mese che stavano insieme, e nonostante io non nutrissi molta simpatia per lei - anzi l'avrei evitata molto volentieri- avevo accettato la cosa, se rendeva felice Luke ero felice anche io, era questo l' importate per me.«Eccovi» Michael si giró verso la nostra direzione rivolgendo un sorriso alla mia amica facendola diventare rossa come il mio vestito.
Sapevo che Mia aveva una cotta per mio fratello dai tempi delle medie, e sapevo anche che mio fratello si era accorto che la ragazzina con l'apparecchio e gli occhiali era cresciuta diventando una bellissima ragazza e sapevo anche che alla festa di stasera avrei dovuto giocare il ruolo di cupido spingendo l'uno nelle braccia del altro.
«Muovetevi che sta per iniziare, noi abbiamo anche il discorso da fare Kat! Che figura ci facciamo se arriviamo in ritardo!» ora potevo sentire il panico nella voce di Ashton che mi faceva cenno di sedermi.
Presi posto vicino Ashton con la scusa che dovevamo alzarci insieme per il discorso, obbligando Mia a sedersi vicino a Michael, Luke era vicino a Calum e Tiffany che gli teneva la mano, la vidi sorridermi, un sorriso falso come i soldi del monopoli, ma che ricambia per educazione.
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Business love affair ||Luke Hemmings
Fanfic"Ci sono persone che incosciamente crediamo non se ne andranno mai, perché hanno sempre fatto parte della nostra vita, c'erano sempre nei momenti più importanti e nei momenti più brutti. Le diamo per scontate, non ci sfiora mai l'idea che un giorno...