19- Come Out And Play

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Arrivammo per l' ora prestabilita a casa di mia zia, scorsi a casa legno grigio chiaro che si sposava perfettamente con il paesaggio che avevamo davanti.
La sera prima aveva nevicato lasciandoci un panorama mozzafiato, gli alberi ora spogli che circondavano la casa erano ricoperti di neve così come il resto del paesaggio, dalla grondaia scendevano dei ghiaccioli, il tetto celeste ora era bianco ricoperto di neve.

Appena scendemmo dalla macchina mia zia mi venne incontro abbracciandomi.
Non era cambiata, i suoi lunghi capelli rossi gli cadevano morbidi sulle spalle, mentre i suoi occhi di un verde più brillante rispetto a quelli di Micheal facevano capolino da sotto la sua frangia come due zaffiri verdi in contrasto con la sua pelle diafana che risalta anche le sue labbra sottili rosee.
Le sue mani e le sue braccia erano ricoperte di anelli e bracciali ornati di pietre diverse, indossava una camicia vintage dalle maniche larghe pesca con dei jeans chiari a zampa.
Era esattamente come me la ricordavo.

«Oh la mia piccola luna, quanto mi sei mancata»
«Anche tu zia» ricambiai il suo abbraccio «Non sai quanto»

«Luke mio Dio da quanto tempo» abbraccio anche lui che nel frattempo era andato a prendere i bagagli.

«Entriamo però dai fa freddo» mia zia ci sorrise facendoci strada.

Casa di mia zia era eccentrica tanto quanto lei, piena di mobili vintage e quadri mi aveva sempre affascinato quella casa, riusciva a trasmettere la sua personalità.

Ci accomodammo in salotto, le pareti erano di un rosa tenue ricoperte da quadri e foto, al centro davanti al camino in marmo bianco intarsiato c'era un grande divano panna, mi voltai ritrovandomi davanti la grande libreria bianco sporco, me la ricordavo bene passavo le intere notti a prendere libri da li e leggerli durate la settimana che stavo con lei in estate.

«Accomodatevi ragazzi riscaldatevi davanti al camino vado a prepararvi il tè» si raccomando mia zia prima di sparire in cucina.

«Devo aiutarti? » gli chiedi facendo capolino in cucina.

«No tesoro ho fatto, l' acqua già bolliva» tornò in salotto poggiando un vassoio con tre tazze di te fumante sul tavolinetto in legno davanti al divano sedendosi nella poltrona panna vicino al divano.

«Allora ragazzi che mi raccontate?» il suo sguardo andò su Luke «Luke a te quasi non ti riconoscevo sei cambiato così tanto mi ricordo ti te come un ragazzino con quel ciuffo, anche se devo dire che i capelli così ti donano molto»

«Grazie Florence è l unica che lo pensa, mia mamma li odia e vuole che li tagli a tutti i costi» borbotto prendendo un sorso di te.

«Non è vero che tutti li odiano, a me piacciono i tuoi ricci biondi» per poco Luke non si strozzo con il tè che stava bevendo dopo la mia affermazione facendo ridere me e mia zia.

«Mi fa piacere vedere che le cose fra di voi si siano aggiustati e che siate tornati come prima» ci osservo entrambi seduti vicini «anzi oserei dire meglio di prima»

«Comunque le vostre camere sono pronte se volete sistematevi e andate a riposarvi sarà stato un lungo viaggi, kat testo le camere sono la tua quella che usavi sempre tu, mentre Luke starà in quella di Micheal»

Salimmo in camera sistemando le nostre cose, quando fu ora scendemmo per la cena che mia zia ci aveva preparato.
Passammo l' intera serata sul tappeto rosa antico  davanti al camino  a guardare vecchie foto e a ricordare il passato e ai disastro che combinavamo da piccoli soprattutto noi tre.

Business love affair ||Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora