Capitolo 3

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La sveglia suonava ormai da 5 minuti ma Jimin non aveva voglia di alzarsi,la scorsa notte avevano fatto tardi al karaoke e aveva dormito fino a tardi.
Aveva deciso di rimanere a casa e saltare la scuola perchè aveva un forte mal di testa,sua madre non disse nulla si limitò ad acconsentire.
Passò il pomeriggio disteso sul letto finchè non decise di andare al parco per pensare e riflettere sulla scorsa notte.
Aveva deciso di non festeggiare più ma quando Tae lo aveva costretto ad andare al karaoke era felice, passare una serata diversa dal solito con gli amici era qualcosa che non aveva mai fatto, usciva solo con Tae e raramente.
Arrivò al parco senza nemmeno accorgersene tanto che era perso nei suoi pensieri.
Il parco era deserto, c'erano solo lui e la sua mente che continuava a lavorare senza sosta.
Il parco era molto grande ma si fermò quando gli spuntò davanti un salice piangente meraviglioso.
Non era mai arrivato in quella zona del parco e quindi non aveva mai visto quel meraviglioso albero che con la sua bellezza si ergeva in quel lato del parco.
Si sdraiò sotto i suoi rami e chiuse gli occhi per dare un pò di tregua al suo povero cervello ormai esausto dai continui pensieri tristi che lo affollavano negli ultimi giorni.
Qualche minuto dopo sentii una voce chiamarlo, aprì gli occhi di scatto e guardandosi intorno vide che non c'era nessuno.
<<L'avrò immaginato>>
<<Ti sbagli>>
Di nuovo quella voce che Jimin non conosceva ma intorno a lui non c'era nessuno come era possibile.
<<Chi sei ?>>
<<Non è importante ora>>
<<Dove sei non ti vedo >>
<<Mi vedrai presto Jimin>>
<<Non capisco cosa vuoi da me e come fai a conoscere il mio nome ? >>
Lui non capiva,chi era che parlava e come faceva a conoscere il suo nome, troppe domande e nessuna risposta.
<<Cosa vuoi da me ?>>
<<Non voglio nulla solo perchè ?>>
<<Perchè.... cosa, non capisco>>
<<Avevi promesso,non hai mantenuto la tua promessa>>
In un solo attimo Jimin capì tutto, era vero aveva rotto la promessa,quella voce poteva essere solo lui oppure era uno scherzo che ormai la sua mente stanca gli stava giocando.
<<Io...non volevo, mi dispiace così tanto>>
Le lacrime scivolarono via sul suo viso ormai inerme alla situazione, voleva scappare, tornare a casa e non sentire mai più quella voce che anche se cambiata rimaneva sempre la stessa alle sue orecchie,una voce che un tempo era così calma, gentile e calda era diventata fredda e calcolatrice.
Il suo cuore non avrebbe retto oltre, doveva scappare via e così fece,corse via lontano dalla causa del suo dolore, lontano dalla sua mente, lontano da lui.
Una volta arrivato a casa era senza forze, sfinito dalla corsa e dalla sua mente che elaborava pensieri su pensieri.
Non poteva essere lui, era solo uno scherzo della sua mente e così alla fine si convinse che era stato tutto un brutto sogno, Jungkook non era davvero li, non c'era nessuno oltre lui in quel parco.
L'arrivo di una chiamata lo fece trasalire.
<<Ehii Jimin perchè non sei venuto a scuola ? Ho chiamato tua madre ha detto che non stavi bene, cosa hai ?>>
<<Ehi Tae, mal di testa ma ora sto meglio>>
<<È successo qualcosa ti sento....triste>>
<<Sono sempre lo stesso Tae solo....ho mal di testa>>
<<Mh...ok, domani abbiamo l'esame all'accademia di danza ricordi ?>>
<< È domani ?>>
<< Si zuccone come fai a dimenticarti di un esame >>
<<Scusami è solo che in questi giorni la mia mente non vuole collaborare con me >>
<<Lo sai che con me puoi parlare sono pur sempre il tuo migliore amico>>
<<Lo so Tae....grazie>>
<<E di cosa, ora vado ad allenarmi dovresti farlo anche tu>>
<<Lo farò....ciao Tae>>
<<Ciao Jimin>>
L'accademia di danza, l'esame era domani ma lui non aveva la minima voglia di provare ma doveva farlo per non pensare a Jungkook e anche per Tae,avrebbero sostenuto l'esame insieme e non poteva non farlo passare.
Jimin conobbe Tae per la prima volta all'accademia di danza quando era ancora un bambino e diventarono subito amici, grazie a lui ora aveva una vita normale.
Si addormentò sul suo morbido letto dando infine sollievo alla sua povera mente.

Only you in my eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora