Capitolo 48

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Quando Jimin arrivò al capanno non si aspettava di vedere quella scena.
Jungkook era in piedi, di spalle all'entrata del capanno, e puntava una pistola alla tempia della povera donna, che in lacrime gli chiedeva di non ucciderla.
Jimin voleva urlare, invocare il suo nome ma quando provò a farlo nessun suono uscì dalla sua bocca.
Non voleva credere a ciò che stava succedendo, non poteva essere vero, Jungkook non avrebbe mai fatto del male a nessuno,ma la realtà dei fatti era quella.
Quando finalmente Jimin riuscì a pronunciare il suo nome, Jungkook si voltò lentamente, sbalordito di sentire la sua voce.
<<Jungkook che stai facendo, abbassa la pistola>>
<<COSA CI FAI TU QUI?!>> sbraitò Jungkook.
Jimin ebbe paura, non lo aveva mai visto così spaventoso e non lo aveva mai sentito urlare.
Era cambiato, ma perchè...era questo ciò che Jimin non capiva.
<<Cosa stai facendo a quella donna, lasciala andare e torniamo a casa...Ti prego Kookie>>
<<NON CHIAMARMI COSÌ, IO NON HO UNA CASA E ORA SPARISCI>>
Un flebile rumore distasse Jimin, era il suo cuore che andava a pezzi, stava quasi per svenire ma Shownu lo prese al volo.
<<Ehi bastardo non ti azzardare più ad inveire contro Jimin o quella pistola te la ficco dritta in bocca.>>
<<Cosa sei tu la sua guardia del corpo...non ho tempo da perdere con voi, ho del lavoro da fare>>
<<Jungkook perchè fai questo ? Chi è che ti costringe? >> Jimin voleva delle risposte, voleva la verità per quanto poteva essere dura e crudele.
<<Ahahah>> Jungkook rise di gusto <<nessuno mi costringe io sono così Jimin, sono sempre stato così. Un ragazzo con problemi della gestione della rabbia, un emarginato, un reietto.
Adoro fare del male alle persone, mi fa sentire vivo, ahahha>>
<<No Jungkook tu non sei cosi, ti prego ascoltami...sei sempre stato un ragazzo d'oro, gentile e premuroso verso tutto. Hai un passato difficile ma insieme stavamo creando il nostro futuro, qualcosa di migliore, solo nostro, solo tu ed io>>
<<Ahahahah io non sono così lo capisci era tutta una farsa, io ero una farsa..>>
<<Quindi anche...>>
<<Si hai capito bene, anche noi, anche il nostro amore era una farsa. Mi hai preso per scemo, chi mai starebbe con te, un bambinetto piagnone e fastidioso>>
Non poteva credere a tutto ciò, tutto quel tempo passato insieme era una farsa, Jimin stava soffrendo ma continuava a non capire il perchè.
<<Perchè allora mi hai cercato, perchè hai fatto tutto quello che hai fatto eh... PERCHÈ ?!>>
Ormai le sue guance erano rigate da lacrime che si schiantavano al suolo.
<<Ma è ovvio, ero annoiato, volevo divertirmi un pò e mi sei capitato davanti, tutto qui.
È stato bello però vedere quanto credevi che io ti amassi, che provassi per te un sentimento diverso dal disgusto e il disprezzo.
Ahahah sei sempre stato un ragazzo stupido e innocente.>>
Il telefono di Shownu squillò, ma Jimin era entrato in trance, non sentiva più nulla
<<Jimin dobbiamo andare stanno arrivando i suoi rinforzi....MUOVITI>> 
Shownu trascinò Jimin per un braccio fino alla porta del capanno per poi riversarsi all'esterno.
La luce colpì i suoi occhi e prima che la porta del capanno si richiudesse Jimin intravide il viso di Jungkook, gli sembrava che stesse piangendo.

Only you in my eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora