SOMETIMES THEY COME BACK (T-BAG)

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Tre giorni più tardi, durante la nostra ora all'aria aperta, Michael Scofield rientra ufficialmente nel nostro gruppo.

Tutti lo salutano e lui ricambia calorosamente; resto piuttosto sorpreso quando mi abbraccia, dal momento che i nostri rapporti sono sempre stati tesi.

"Sucre mi ha raccontato quello che hai fatto" mi sussurra ad un orecchio "tranquillo, nessun altro lo saprà. Il tuo sacrificio resterà il nostro piccolo segreto"

"Il tuo soggiorno nel reparto psichiatrico ha portato a dei risultati soddisfacenti?" domando, per spostare l'attenzione generale ad un altro argomento piuttosto delicato.

"Si, avevo bisogno di tempo per ricordare come è fatta la planimetria della prigione. Ed anche se il mio tatuaggio è rovinato, abbiamo questi a nostra disposizione" risponde Scofield, mostrando a tutti noi alcuni fogli su cui è disegnato un labirinto di tubi "e per quanto riguarda la faccenda di Geary è tutto sistemato. La cella appartiene ancora a me ed a Sucre. Ho detto al direttore che è stato lui a provocarmi l'ustione, in modo da dare una spiegazione soddisfacente ai pezzi di stoffa che hanno trovato. Purtroppo non ho potuto fare nulla per i soldi che avete perso".

"Dunque..." intervengo una seconda volta "ora siamo pronti ad andarcene da questo posto?"

"Si, Theodore, tra due giorni ce ne andremo da questo posto. E questa volta nulla andrà storto".

Sorriso soddisfatto perché queste sono proprio le parole che aspettavo di sentire; mi giro verso la recinzione e noto un autobus parcheggiato: nell'euforia generale ho completamente dimenticato l'arrivo settimanale delle nuove matricole.

Mi distacco dal gruppo per poter osservare meglio la carne fresca, ma dopo qualche passo mi blocco, lasciandomi scappare un gemito dalle labbra.

Il primo detenuto ad uscire dal mezzo di trasporto non è un ragazzino impaurito, ma bensì un uomo alto e robusto; anche se ha i capelli molto più corti dell'ultima volta in cui l'ho visto, lo riconosco subito.

È Abruzzi.

Cazzo.

Sono fottuto.



Ho ancora la guancia sinistra ricoperta di schiuma da barba quando sento una voce alle mie spalle.

"Durante il mio ricovero in ospedale ho pensato molto a quello che è successo all'interno del capanno" dice Abruzzi, entrando nella mia cella "ma ho pensato anche al fatto che il Signore ha salvato la mia vita".

Lo guardo senza capire, corrucciando le sopracciglia, forse il taglio alla gola od il rimorso per aver ucciso mio cugino e mio nipote lo hanno fatto andare completamente fuori di testa; allunga la mano destra ed ancora non riesco a capire che cosa vuole da me.

"Che significa?"

"Ti sto offrendo la mia mano, Theodore, noi due abbiamo iniziato nel modo sbagliato, ma non è ancora troppo tardi per ricominciare. Come ti ho già detto, ho pensato molto durante il mio ricovero in ospedale. Entrambi vogliamo uscire da questo posto per sempre, entrambi abbiamo i nostri validi motivi... Perché, allora, ostacolarci a vicenda?"

"Mostrami l'altra mano" rispondo, stringendo la presa attorno alla lametta che uso per radermi.

"Non offendere la mia intelligenza. Questa è un'offerta di pace, non colpirei mai un uomo a tradimento".

Esito per qualche istante e poi allungo a mia volta la mano destra, stringendo con forza la sua.

John sembra soddisfatto perché, dopo aver mollato la presa, esce dalla mia cella senza aggiungere un'altra parola.

Io, però, non sono uno stupido.

L'ho detto anche a Nicole: non mi fido delle persone.

Così, la sera seguente, prendo il mio punteruolo e mi dirigo verso la cella di John; ma C-Note intuisce qualcosa e mi blocca a metà corridoio, appoggiandomi una mano sul petto.

"Togli subito quella lurida zampa da scimmia dal mio petto, Benjamin"

"Che cazzo stai facendo?"

"Ho dei conti in sospeso con Abruzzi"

"Hai la coscienza sporca per qualcosa che hai fatto, T-Bag?" mi domanda lui, facendomi capire che mi ritiene responsabile dell'incidente avvenuto all'interno del capanno; mi libero dalla sua presa e lo guardo con disgusto.

"D'accordo, John serve al gruppo perché è l'unico che ci può procurare un aereo per scappare in Messico, ma tu credi davvero che darà un passaggio a tutti? Sai come andrà? Sai cosa fanno gli uomini come lui? Quando arriveremo alla pista d'atterraggio, ucciderà tutti noi e garantirà un passaggio solo a Michael ed a Lincoln, perché ha un accordo con loro. Come puoi essere così stupido da fidarti?"

"Forse hai ragione o forse hai torto, T-Bag. Non posso saperlo, non sono dotato del dono della preveggenza. Quello che so è che in questo momento abbiamo bisogno di Abruzzi nella squadra, e se non mi dai subito quel punteruolo mi costringerai ad usare le cattive maniere".

Osservo C-Note in silenzio, scoppio a ridere e gli porgo volontariamente la mia arma bianca.

"Lo faccio solo perché voglio andarmene" gli sussurro sorridendo e mostrando i denti "ma ricorda che ti sei messo contro la persona sbagliata, C-Note. Non sarà un punteruolo ad impedirmi di uccidere qualcuno se voglio farlo. So togliere la vita in molti modi diversi, anche senza avere una pistola o un coltello. Non dimenticarlo mai".

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