DOUBLE K. RANCH (T-BAG)

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Non è semplice riuscire a trovare cinque milioni di dollari, soprattutto quando nessuno conosce od ha mai sentito nominare il ranch in cui sono seppelliti.

Mi passo la mano destra sulla fronte e mi siedo su un basso muretto: il caldo, la fame ed il dolore all'arto amputato fanno apparire delle macchie grigie nel mio campo visivo e sono costretto a riposarmi per non crollare a terra svenuto.

Vedo Nicole attraversare la strada per raggiungermi: anche lei è accaldata e lo dimostrano la maglietta che ha appallottolato sotto il seno ed i capelli raccolti in un nodo sulla nuca.

"Niente" dice, scuotendo la testa "nessuno conosce il Double K. Ranch. Sei sicuro che Westmoreland non abbia sbagliato nome? Dopotutto lo ha confessato prima di esalare l'ultimo respiro, sicuramente non era lucido..."

"Fidati, Nicole, era lucidissimo quando ha parlato dei soldi. Sono trascorsi molti anni, forse la gente fa fatica a ricordare o forse abbiamo avuto la sfortuna d'incontrare molti turisti. Ciò che importa veramente è che non abbiamo incontrato nessuno della mia vecchia squadra e questo è un punto a nostro vantaggio" rispondo, alzandomi dal muretto "riposati un po' in macchina, io vado a prendere qualcosa da mettere sotto i denti. Non ci vedo più dalla fame..."

"Sicuro che il problema sia la fame e non la tua mano?" mi domanda lei, sistemandosi un ciuffo ribelle dietro l'orecchio sinistro "forse è meglio se vado io a prendere qualcosa da mangiare. Sei un po' pallido, Teddy"

"Sto bene, ho solo bisogno di mangiare qualcosa" provo a rassicurarla prima di allontanarmi.

Attraverso la strada e mi avvicino ad un distributore di bibite e snack, osservo a lungo i vari prodotti ed alla fine opto per un sacchetto di patatine.

Faccio ancora fatica a compiere molte semplici azioni con una sola mano e così, quando tento di aprire la plastica utilizzando i denti, metà del contenuto finisce sull'asfalto ed io esprimo il mio disappunto lasciandomi scappare un'imprecazione.

Svuoto l'altra metà direttamente nella mia bocca e, mentre mastico, noto un ragazzo uscire da un fast-food.

Indossa dei jeans chiari, la felpa di un'università ed un cappello a visiera, ma io lo riconosco subito.

Lo raggiungo e gli passo il braccio destro attorno alle spalle; lui si volta e spalanca gli occhi, sconvolto.

"Oh, mio..."

"Tweener... Tweener... Tweener... Anche tu in gita nello Utah? Che cosa ti porta qui? Senti la necessità di trascorrere qualche giorno in campagna? A respirare dell'aria fresca e pulita in un ranch?"

"Stai lontano da me" urla, liberandosi dalla mia presa "qui non siamo a Fox River, ed io non ho bisogno di protezione. Non puoi farmi nulla, T-Bag!".

Aspetto che finisca con la sua sceneggiata e poi lo afferro per il collo, sbattendolo con forza contro un muro.

"Stupido ragazzino, urla un'altra volta e giuro che ti faccio ingoiare la tua stessa lingua. Devo ricordarti che siamo due ricercati e non possiamo attirare l'attenzione? Che cosa hai scoperto del ranch? Da quanto tempo sei qui? Hai visto qualcuno della squadra?"

"Fanculo" si limita a rispondere Tweener, liberandosi una seconda volta "te l'ho già detto: qui non siamo a Fox River e non ho bisogno di protezione. Non ho alcun debito né nei tuoi confronti né in quelli del resto della squadra. Ognuno pensa per sé, giusto?".

Lo guardo allontanarsi e scuoto la testa: il carcere non è servito affatto a David; il suo carattere arrogante non è minimamente cambiato e questo, prima o poi, gli procurerà una pallottola nel cranio.

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