È strano, ma da quando c'è Teddy nella mia vita non sento più la necessità di recarmi regolarmente dalla psicologa.
Non so se è la scelta migliore, ma quando vado da lei per l'incontro settimanale, le comunico che voglio interrompere le nostre sedute.
"Lei non c'entra con questa decisione, dottoressa Roan" dico, tormentandomi l'unghia del pollice sinistro "apprezzo tutto quello che ha fatto per me, ma credo di essere arrivata ad un punto in cui non ho più bisogno di parlare con un esperto dei miei problemi. Credo di... Credo di essere riuscita a sistemare ogni cosa".
Megan chiude il taccuino che ha in mano e mi guarda con un'espressione preoccupata, quasi materna, prima di parlare.
"Nicole, non penso che questa sia la scelta migliore per te. Anzi. Penso che questo potrebbe essere il tuo peggior errore. No, non te lo dico per non perdere una cliente, ma perché non c'è stato un solo progresso che abbiamo fatto in questi mesi. Non ti sei mai aperta veramente con me, non hai mai provato ad affrontare il tuo passato e scommetto che gli attacchi di panico non sono diminuiti. La musica non può essere una soluzione. È un mezzo per renderli più sopportabili, ma non puoi continuare a scappare per tutta la vita. Se adesso ti alzi ed esci da quella porta, non tornerai mai più indietro. Non te lo sto dicendo da dottore a paziente, ma da madre a figlia"
"Lei parla in questo modo perché non sa quello che ho passato"
"Forse questa è l'occasione giusta per parlarmene, non credi?".
Non rispondo, mi limito a scuotere la testa ed esco dallo Studio sbattendo con forza la porta.
Forse sono solo una vigliacca che non ha il coraggio di affrontare il passato per concentrarsi sul futuro, ma la dottoressa Roan non sa che cosa ho vissuto, non lo ha provato sulla propria pelle.
Per questo motivo non può capire.
A Fox River c'è un'aria piuttosto tesa, me ne accorgo nello stesso istante in cui varco la porta dell'infermeria.
"Bellick è scomparso" mi avvisa subito Karla "non si è presentato ad inizio turno"
"È scomparso o sta male?"
"Non lo sa nessuno, ma è strano. Ho sentito Geary dire che in trent'anni non ha mai saltato un solo giorno di lavoro, anche quando era malato"
"Forse ha l'influenza e non riesce ad alzarsi dal letto per fare una telefonata. Perché siete così preoccupati? Si tratta sicuramente di una sciocchezza" rispondo scrollando le spalle; Karla fa lo stesso, ma l'occhiata che mi rivolge prima di allontanarsi non mi piace.
Forse pensa che dietro la scomparsa di Bellick ci sia Teddy, forse pensa che io sappia qualcosa; ma la realtà è un'altra: sono all'oscuro di tutto, esattamente come loro.
Cerco Adam per scoprire se è a conoscenza di qualche particolare in più, ma anche per lui è un mistero.
"So che il direttore Pope ha chiamato la madre di Brad"
"E lei cosa ha detto?"
"Non lo so" si limita a rispondere Adam, scuotendo la testa; si toglie il berretto d'ordinanza e passa la mano destra tra i capelli neri e lunghi "ma sono sicuro che non c'è nulla di cui preoccuparsi. Mi auguro solo che non abbia avuto un malore mentre stava venendo a Fox River... Nicole... Ascolta... Vorrei parlarti di una cosa..."
"Si?" domando, sentendomi improvvisamente nervosa.
Esita per qualche istante, ma poi trova il coraggio per invitarmi fuori a cena.
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Like A Prayer; Prison Break (✔️)
Fanfiction"L'uomo che voleva divertirsi con me giace a terra con un profondo taglio alla gola. In piedi, davanti al suo corpo, c'è un altro detenuto che stringe nella mano destra un punteruolo affilato: ha il fiato ansante e la maglietta bianca che indossa è...