Una persona può rinunciare a molte cose nella propria vita.
Può rinunciare ad un hobby, ad una macchina, o perfino ad un vestito troppo costoso; ma quando si tratta di un arto del proprio corpo la faccenda è completamente diversa.
Da quando non ho più la mano sinistra sono limitato in molte operazioni, ed in alcuni casi devo chiedere l'aiuto di Nicole; non riesco neppure ad indossare i pantaloni o ad abbottonare una camicia senza impiegare minuti interi.
Proprio per questo motivo decido di entrate in un bar frequentato da veterani dell'esercito, perché voglio trovare una soluzione definitiva al mio problema.
Mi siedo davanti al bancone, ordino una birra e poi mi guardo attorno sorseggiandola; i miei occhi si posano su un uomo impegnato a giocare a biliardo: al posto della mano sinistra ha una protesti di plastica dura, simile a quella dei manichini dei negozi.
Esattamente ciò di cui ho bisogno.
Mi avvicino a lui e mi passo la mano destra tra i capelli, scompigliandoli appena.
"Amico, tu ed io abbiamo una cosa in comune" dico, attirando la sua attenzione "non ho potuto non notare la tua mano. Mi stavo chiedendo se per noi eroi di guerra è un servizio gratuito o se bisogna pagare una cifra piuttosto sostanziosa".
L'uomo mi guarda e si sofferma a fare lo stesso con i miei capelli biondi prima di rispondere.
"Se hai soldi da sprecare in tinte da finocchio puoi anche permetterti una mano nuova senza agevolazioni".
Ecco, penso mentre sento il sangue ribollirmi nelle vene, questa è una cosa che non ho mai sopportato: essere chiamato con l'appellativo di 'finocchio'.
Sorrido ed esco dal bar dopo aver pagato la mia ordinazione; mi nascondo all'interno di una piccola via secondaria, completamente avvolta dall'oscurità, ed attendo pazientemente che l'uomo esca a sua volta.
Quando accade, appena una decina di minuti più tardi, attendo che si avvicini al mio nascondiglio prima di afferrarlo per un braccio e spingerlo a terra; è molto più robusto di me, ed è un ex soldato graduato, ma non può far nulla contro un'aggressione a sorpresa.
Raccolgo un mattone e lo colpisco ripetutamente alla testa con quello; lascio cadere l'arma improvvisata solo quando il suo cranio è una poltiglia irriconoscibile e dalle sue labbra non esce più un solo lamento o gemito.
"Non sono un finocchio. Sono bisessuale" ansimo prima d'inginocchiarmi a terra, facendo attenzione a non sporcarmi i vestiti con il sangue fresco "e questa serve più a me che a te, amico".
Sfilo la protesi dal braccio del cadavere e la indosso, osservandola in silenzio: è leggermente più grande della mano destra, ma è comunque perfetta come soluzione definitiva.
Quando torno in albergo mostro subito a Nicole il mio nuovo 'acquisto'.
Lei osserva la protesi con un'espressione scettica, è evidente che sospetta già qualcosa.
"A chi l'hai rubata?" domanda, infatti.
"Ad un uomo che ho incontrato in un bar. Ho finto di essere un soldato che è stato congedato, gli ho chiesto che cosa dovevo fare per avere una protesi come la sua e lui è stato scortese"
"Perché? Che cosa ha risposto?"
"Ha detto che di sicuro i soldi non mi mancano dal momento che li spendo per tinte da finocchio".
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Like A Prayer; Prison Break (✔️)
Fanfiction"L'uomo che voleva divertirsi con me giace a terra con un profondo taglio alla gola. In piedi, davanti al suo corpo, c'è un altro detenuto che stringe nella mano destra un punteruolo affilato: ha il fiato ansante e la maglietta bianca che indossa è...