Davenport, 15 Febbraio 1908
Cara Angelique,
figlia adorata, sono ormai due anni che la nostra famiglia vive nel tormento, ed oggi ho capito che mi resta poco da vivere.
I miei pensieri si fanno sempre più cupi, il mio cuore è sempre più affranto. Cerco di andare avanti per te e tuo fratello, per voi due che siete la luce dei miei occhi.
Ti scrivo perché voglio che tu sappia con esattezza ciò che è accaduto alla nostra famiglia, perché tu e tuo fratello siate consapevoli di ciò che vostro padre, inconsapevolmente, ha fatto a voi, a me e a vostro fratello Lucas, il mio povero piccolo che a causa della lussuria di vostro padre non ha vissuto neppure un giorno.
Si figlia mia, se tuo fratello non ha visto la luce non è stato per colpa di complicazioni del parto, ma a causa di una maledizione. Una Maledizione terribile lanciata su tutta la famiglia Daven, per punire vostro padre della sua ingordigia.
Adesso sei solo una bambina, ma da grande, quando leggerai le mie parole capirai che sono il mio unico modo di metterti in guardia.
Conobbi tuo padre che ero poco più che una fanciulla, avevo appena quattordici anni, il nostro matrimonio era combinato dalle nostre famiglie, mio padre aveva dei debiti di gioco con vostro nonno paterno e per ripagarli concesse la mia mano al giovane Christopher Thomas Albert Daven.
Thomas, così desiderava essere chiamato, era molto dolce e premuroso, tutte le mattine, durante il nostro fidanzamento mi recapitava una rosa con un biglietto di frasi d'amore, ed ogni sera veniva a farmi visita.
Mi innamorai di lui, di questo giovane tanto dolce e galante.
Nel Dicembre del 1894 mi comunicò che ci saremmo sposati in primavera, e che saremmo andati a vivere in una cittadina di campagna alle porte di Boston, una cittadina di cui era conte, Davenport. Qui stava costruendo una grande dimora, un castello, casa nostra DavenWood.
Io ero ovviamente al settimo cielo, tutte le fanciulle sognano un principe ed io avevo avuto in sorte un conte, sarei diventata contessa e per di più amavo quell'uomo che mi amava a sua volta.
Il 5 Maggio del 1895 ci sposammo e venimmo a vivere qui, nonostante il castello non fosse del tutto ultimato. Io amavo questa casa, la amavo follemente, tanto quanto adesso la odio.
I primi due anni di matrimonio furono felici, ma senza figli. I dottori dicevano che non ero ancora pronta, che il mio corpo non era sufficientemente sviluppato e che con il tempo avrei potuto dare degli eredi al conte.
Tuo padre era spesso fuori, lui era uno studioso, girava tutto il mondo e spesso tornava con oggetti bizzarri: quadri, statue, una mummia addirittura. A volte portava anche gioielli e vestiti, da ogni parte del mondo per me.
Dopo quasi tre anni di matrimonio rimasi incita di tuo fratello, ero felice ed anche Thomas lo era. Non partì e mi rimase accanto per tutta la gravidanza, il 5 Maggio del 1899, esattamente quattro anni dopo le nostre nozze nacque tuo fratello maggiore Christopher Thomas Albert Daven II°, io e tuo padre decidemmo che lo avremmo chiamato Albert, eravamo al settimo cielo.
La nostra vita era serena e felice e dopo tre anni dalla nascita di Albert rimasi incinta di te.
Nel mio cuore sapevo che saresti stata una femminuccia da quando scoprii di aspettarti, ti sentivo scalciare dentro di me ed era meraviglioso, non vedevo l'ora di stringerti ed anche se tuo padre non poteva starmi vicino come nella prima gravidanza non mi importava, non desideravo altro che conoscerti.
Finalmente sei nata, il 1° Febbraio 1903 alle 10:00 del mattino, la mia dolcissima Angelique Christine Mary Daven. Faceva freddo oltre ogni modo ma nonostante il tempo terribile Thomas arrivò a casa mentre nascevi.
STAI LEGGENDO
La Maledizione di Davenwood
Mystery / ThrillerSusan è una giovane arredatrice d'interni, viene assoldata per il restauro di un vecchio castello, DavenWood. Presto però delle strane presenze si paleseranno chiedendole aiuto per spezzare un maleficio lanciato sulla famiglia, e che, da oltre un...