Dal capitolo precedente...
Dopo neanche quattro passi inizia a girarmi la testa, cado e dopo il buio.
Mi risveglio dopo non so quanto tempo precisamente in una stanza dell'ospedale.
Mi fanno leggermente male gli occhi e sento la testa pesante, al dorso della mia mano è attaccato un ago che conduce alla flebo e accanto al mio letto c'è una macchina che controlla il mio battito cardiaco.Su una poltrona non molto lontana da me c'è Thomas che dorme tranquillamente, è così bello mentre dorme, così rilassato.
Cerco lentamente di trovare una posizione più comoda, quindi provando a fare meno rumore possibile per non svegliare Thom, tento di sedermi.
Il mio piano fallisce quando sbattendo contro le sbarre del letto, urlo dal dolore facendolo svegliare di colpo."Amore è tutto apposto?"si alza di scatto dalla poltrona e si avvicina a me
"Hey tesoro, si sì scusa se ti ho svegliato, ho cercato di non far rumore ma sono andata a sbattere contro la sbarra di ferro e ho urlato dal dolore" dispiaciuta gli sorrido
"Tranquilla, piuttosto come ti senti?"mi prende la mano e non appena me la bacia sorrido d'istinto
"Mi sento un po' stordita, ma per il resto è tutto okay" stringo ancor di più la sua mano
"Sono contento, mi hai fatto prendere un bello spavento. Quando sono tornato da te con la sedia a rotelle eri per terra immobile" si ferma, probabilmente è ancora un po' scosso dalla cosa "ho subito gridato per chiedere aiuto, eri diventata molto pallida, sembravi... morta" subito lo blocco dandogli un bacio.
"Poi sono arrivati i dottori che ti hanno portata qui e hanno detto che avevi avuto un collasso ma che stavi bene, solo allora mi sono tranquillizzato"
"Per quanto sono rimasta incosciente?"
"10 minuti"
"Sembrava un'eternità"
"Anche per me, vederti in quello stato mi ha fatto stare molto male, ma per fortuna stai bene"
"Immagino amore, comunque sto bene, puoi stare tranquillo""Okay amore sono contento" mi bacia la fronte e poi continua a parlare "vado un attimo al bagno e torno" ed esce dalla mia stanza
Dopo qualche minuto rientra con un sorriso a trenta due denti e io lo guardo dubbiosa. Lo guardo chiedendogli il motivo di questa felicità improvvisa ma lui continua a non aprire la bocca. Non appena la porta si apre capisco, sulla soglia della porta ci sono tutti, i miei e i suoi genitori ed i nostri amici. Riesco a stento a non alzarmi dal letto per correre ad abbracciare Allison, non la vedo da quasi sue mesi. Purtroppo suo nonno paterno, che si trova in Germania, ha avuto dei problemi al cuore e sono dovuti correre li per stargli accanto. Per fortuna ora è tutto apposto, ma si è trasferito da lei poiché non poteva più vivere da solo.
"Amore mio!" urla correndo ad abbracciarmi
"Quanto mi sei mancata" le dico mentre l'abbraccio, nessuno può capire quanto mi sia mancata, è come se un pezzo del mio cuore fosse andato via con lei.
"Mi sei mancata tanto anche tu" mi stringe ancor più forte a sé
"Allora? Dov'è il mio bellissimo... nipotino?" dice dubbiosa, non avevo ancora trovato il tempo per dirle che era un maschietto e raccontarle cosa fosse successo
"Il tuo bellissimo nipotino si chiama Marco e tra poco potrai vederlo"
"Perché non ora? Gli è successo qualcosa?" cerca di nascondere un velo di preoccupazione
Io annuisco e lei inizia ad agitarsi. Non appena si calma, le racconto per filo e per segno cosa sia successo, del parto, di Matteo e del mio svenimento. Non appena finisco lei resta in silenzio per un minuto e poi parla.
"OH MIO DIO" prende un attimo di pausa "tutto questo mentre non c'ero?"
"Esatto"
"Mi sono persa altro?" chiede ed io scuoto la testa
Dopo aver parlato un altro pò, uno alla volta saluto tutti e dopo tre ore sono davvero stremata. Ho parlato molto con Anne, era molto preoccupata per me e ovviamente freme dalla voglia di vedere Marco. Mi ha raccontato anche della partita di Lucas e ho riso moltissimo quando mi ha detto che aveva litigato con l'arbitro poiché non era stato corretto. Mi si è subito presentata la scena in cui lei, alta un 1 metro e 55 centimetri massimo, litiga con un uomo sicuro molto più alta di lei per dare il buon esempio a suo figlio e fargli capire che si vince solo essendo leali.
Finalmente escono tutti dalla stanza dove rimaniamo solo io e Thom, l'unica cosa che voglio fare è dormire.
"Amore, domani voglio vedere Marco, Sophia l'avrà sicuramente trasferito nel nido"
"Te lo stavo per dire piccola. Ora dormi però, ci penso io a svegliarti domani"
"Va bene amore buonanotte, ti amo"
"Buonanotte piccola, anche io ti amo tantissimo"
Sono le ultime parole che sento prima di cadere in un sonno profondo.
Tre giorni dopo...
Ciao ragazzi! come va? so che ho fatto ancora ritardo ma ho avuto la febbre e non ho potuto aggiornare, mi farò perdonare💙
Ciao tizi❤️