Dal capitolo precedente...
Non appena la guardo però noto una cosa che...non mi piace per niente. Ha l'occhio sinistro avvolto da un alone nero e sono sicura che non sia andata a sbattere vicino ad un palo.
"Joe cosa ti è successo?" lei mi fissa e per qualche secondo non mi risponde, finché non scoppia in un pianto liberatorio.
"Che dici se andiamo in cucina e ci mangiamo qualche schifezza?"le dico sorridendo cercando di farla sorridere a sua volta. Lei annuisce e dopo essermi tolta le scarpe e aver avvisato il mio ragazzo, la prendo per mano e ci avviamo in cucina.
La faccio sedere su uno degli sgabelli della cucina, mentre io apro i vari sportelli dei mobili per vedere cosa c'è. Finalmente dopo averne aperti un paio trovo degli ovetti kinder e ne prendo due, accompagnandoli da un bicchiere di succo alla pesca, il preferito di Joe. Guardandolo, mi viene in mente quel periodo di un paio di anni fa quando Joe non voleva bere altro che questo succo, e mi vien da ridere soprattutto perché i miei erano disperati pensando che non avrebbe bevuto mai più acqua. Preparato tutto su due tovagliette di plastica, ci sediamo una di fronte all'altra e mangiamo, aspettando che si calmi. Non appena terminiamo, lei inizia a parlare e a raccontarmi ciò che è successo.
"Ieri mentre tornavo da scuola, due ragazze di classe mia mi hanno spinta, senza alcun motivo apparente. quando mi hanno spinta ho sbattuto vicino ad un palo, sono caduta e l'occhio mi è diventato nero. Mi sono subito rialzata e come mi hai insegnato tu non ho reagito, ma ho chiesto i motivo di quel gesto, inizialmente si sono messe a ridere. Dopo una di loro si è avvicinata dicendomi <<Che c'è, ora piangi?>> non ho risposto fin quando anche l'altra si è avvicinata e mi ha sussurrato <<Vai a farti ingravidare come quella puttana di tua sorella>>. Lì Char non ci ho visto più, le ho dato uno schiaffo fortissimo e prima che potessero reagire sono scappata di corsa a casa. Quando sono arrivata qui a casa, mamma era in cucina e dopo aver raggiunta mi sono catapultata tra le sue braccia e ho iniziato a piangere. Oggi ho deciso di non andare a scuola, sono terrorizzata. Se decidessero di picchiarmi di nuovo?" finisce di raccontare e le piccole lacrime, si convertono nuovamente in un pianto disperato ed io non posso fare nient'altro che stringerla forte tra le mie braccia.
Dopo che si è nuovamente calmata, prendo un tovagliolo e le asciugo le lacrime. So che tiene tanto a me ed al rapporto che abbiamo e so anche se ha alzato le mani è perché l'hanno ferita nel profondo e in qualche modo ha cercato di difendermi, ma deve comprendere che non ha fatto una bella cosa, la violenza è l'arma dei deboli e non va usata.
"Joe ascoltami, so che hai reagito così per difendere me, ma sappi che non voglio che usi le mani per risolvere i problemi, perché sappi che non risolvi nulla così, anzi le cose peggiorano solo" le accarezzo la guancia
"Lo so sorellona, ho reagito d'istinto ed ho sbagliato. E sai anche cosa so?" sorride ed io scuoto la testa "Che sarai un'ottima madre " non appena termina la frase mi scendono delle lacrime sulle guance. Spero veramente di riuscire ad essere una buona madre per Marco, che cresca educato e con sani principi, che sia buono con tutti e che abbia un cuore d'oro.
Restiamo abbracciate per una manciata di minuti, nessuna delle due ha voglia di staccarsi dall'altra, finché Thom non entra in cucina con la maglia completamente bagnata dalla pipì di Marco. Appena lo vediamo scoppiamo a ridere come delle stupide e dal suo sguardo si nota che vorrebbe ucciderci, ma resta a guardarci aspettando che terminiamo.
"Avete finito di deridermi?" esclama arrabbiato
"Amore, ma cosa ti è accaduto?" cerco di non scoppiare a ridere nuovamente
"Ero in bagno e ho messo Marco sul fasciatoio che doveva essere cambiato. Non riuscivo a togliere il pannolino, ma quando finalmente ci sono riuscito Marco ha iniziato a fare pipì, e di conseguenza mi si è bagnata la maglia. Per fortuna sono riuscito a pulirlo e cambiarlo ed ora dorme nella culla" si siede stanco sulla sedia
"Amore sai che ti amo, però ti prego corri a farti una doccia, l'odore che emana la tua maglia è insopportabile" mi tappo il naso
"Vado subito, ma tu signorina..." sposta lo sguardo verso Joe "...mi devi raccontare tutto ciò che è accaduto" Joe annuisce e lui va a lavarsi
Mentre lavo i bicchieri e pulisco il tavolo, Joe estrae il telefono dalla tasca ed inizia ad inviare messaggi sempre più velocemente. La cosa mi stupisce e non poco, ovviamente lei usa il cellulare, ma non ne è mai stata "dipendente".
"Con chi parli?" chiedo sospettosa
"Mh?" risponde come se fosse uscita da un trance
"Ti ho chiesto con chi parli" sposto la sedia, mi ci siedo e la guardo fissa negli occhi così non potrà mentirmi, è uno dei suoi punti deboli
"Ehm ness-s-uno" inizia a balbettare e si fa tutta rossa
"Joe ti conosco da quando sei nata, dimmi la verità chi è?"
Lei sta per rispondere ma...
Finalmente ce l'ho fatta! Non mi perdonerete mai lo so, ma questi due mesi sono stati davvero intensi e se devo essere sincera avevo un blocco. Ma ora sono tornata e non vi abbandonerò più! Come state voi? Spero vi sia piaciuto❤️
Ciao tizi!❤️