4 Capitolo

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Il giorno dopo non andai alla mensa,chiamai per dire che stavo male,ma non era vero,continuavano solo a rimbombarmi nella mente delle domande a cui non sapevo dare delle risposte,Chad era continuamente nei miei pensieri,tanto che decisi di andare a casa di Bill quel giorno.
Non sapevo bene come ci ero arrivata ma mi trovai di fronte alla loro porta,bussai senza pensarci due volte e sentì dei passi farsi sempre più vicini,mi aprì Chad,trattenni il respiro e provai a non rimanere a bocca aperta,era bellissimo.Aveva i capelli arruffati e qualche ciocca ricadeva sulla sua fronte,non indossava la maglietta ma solo dei pantaloncini da basket e quindi i suoi addominali erano lì in bella vista...
<<Lilian>> disse sbalordito,quasi come se fossi una visione,scosse la testa e mi guardò di nuovo per essere certo che fossi ancora lui<<Entra>> disse riluttante,io annuì ed entrai,mi guardai intorno,la casa era diversa da come me la ricordavo da piccola,era molto più grande e lo stile era molto grezzo,si notava l'assenza di una donna.
<<Vuoi...vuoi qualcosa da bere,del caffè magari?>> disse,sembrava quasi in imbarazzo ma sicuramente era un'impressione mia
<<No grazie,sto bene così>> dissi sedendomi sul divano ,ero tesa come una corda di violino,si sedette anche lui sul divano ma non ci guardammo.
<<Perché sei qui?>> chiese guardandomi,mi girai anch'io verso di lui e mi persi nei suoi occhi,c'era tanta sofferenza,tristezza,paura...
<<Io...>> distolsi lo sguardo e mi resi conto che non sapevo perché ero lì <<Non...non lo so,avevo...credo che avevo bisogno di vederti>> dissi corrugando le sopracciglia,cosa avevo appena detto? Lui sorrise e si avvicinò leggermente,sollevato dal fatto che non mi ero allontanata
<<Perché sei scappato l'altra sera?>> chiesi di getto
<<A volte non contengo i miei istinti,odio fare del male alle persone,e non riuscivo a tollerare,ciò che ti avevo fatto>> disse,lo vidi ammettere qualcosa che non avrei mai pensato,Chad Miller provava qualcosa,qualcosa di umano,si sentiva in colpa per avermi fatto del male...
<<Tranquillo,i segni sono già andati via>> dissi provando a rassicurarlo,lui annuì continuando a tenere lo sguardo basso
<<Non sei venuto in chiesa domenica>> continuai avvicinandomi senza volerlo lui lo notò e trattenne un sorriso
<<Io non vado in chiesa>> disse ridacchiando
<<Oh...ma sei venuto la prima volta>>  ricordai quel giorno,con un po' di amarezza
<<Diciamo che ero costretto>>
<<Capisco...>> distolsi lo sguardo e venni attrarrà dalla foto di famiglia che vi era poggiata sul tavolino,la presi e la guardai,sua madre era una bellissima donna,anche se non l'avevo mai conosciuta,lui mi tolse la foto dalle mani e la posò al suo posto
<<Ora devi andartene>> disse alzandosi di scatto,io annuì e andai verso la porta,mi girai verso di lui e vidi di nuovo quello sguardo gelido che mi dava i brividi
<<Ciao>> dissi girandomi e andando via da lì senza guardarmi indietro
***
Quella sera non mangiai,quel ragazzo mi stava facendo impazzire,non capivo perché cambiava umore così velocemente,si era innervosito per la foto che avevo preso,ricordavo che sua madre era morta in un incidente d'auto,ma non capivo perché gli diede così tanto fastidio, per me era qualcosa di innocuo.
Decisi di non pensarci più e di andare a scrivere,quando ero nervosa mettevo tutto ciò che pensavo su carta,mi liberavo la mente dai pensieri negativi e così mi sentivo meglio,lo feci anche quella volta,ma non servì a niente...quando squillò il cellulare smisi di scrivere e andai a rispondere
<<Lili non puoi crederci>> disse Amy urlando
<<Amanda calmati e spiega tutto>> dissi ridacchiando
<<Nathan mi ha invitato a cena domani>> disse urlando e costringendomi così ad allontanare il telefono dal mio orecchio
<<Ma è fantastico >> dissi,ero veramente felice per lei,sapevo che lo voleva da tanto
<<E...indovina un po',ci sarà anche Josh>> disse facendo un altro urlo <<Quindi ho chiesto se potevo portarti e ha detto che a Josh avrebbe fatto molto piacere>> rimasi un attimo senza parole,desideravo un appuntamento con Josh da tempo immemore, ma allora perché non ero felice?
Accettai l'invito e l'indomani circa tre ore prima dell'appuntamento Amanda si fiondò a casa mia con una decina di vestiti da farmi provare,ne scelsi uno bianco,lungo fino a sotto il ginocchio ,aderente ma non troppo e con una scollatura a barca,raccolsi i miei capelli in uno chignon e Amanda mi truccò leggermente,in poco tempo eravamo entrambe pronte,lei indossava un meraviglioso vestito rosso abbastanza corto e aderente che metteva in risalto le sue curve e stava magnificamente con i suoi capelli biondi,stavamo solamente aspettando i nostri cavalieri che bussarono alla porta in perfetto orario.Aprì e vidi Nathan e Josh,bello come sempre,indossava un pantalone nero e una camicia bianca di lino,i suoi capelli erano laccati in una piega perfetta,sembrava proprio un principe
<<Wow Lilian,sei...bellissima>> disse Josh percorrendo tutto il mio corpo con il suo sguardo,io arrossì e ringraziai,dopo ci dirigemmo verso l'auto ma prima di entrare vidi un'ombra dietro l'albero di fronte casa mia,era Chad che mi stava spiando,rabbrividì ed entrai immediatamente in macchina...
Provai a distrarmi e a non pensarci,tentai di inserirmi nella conversazione che stava andando avanti in macchina ma ci riuscì con scarsi risultati...
<<Lili,cosa c'è che non va?>> mi sussurrò Amanda mentre Nathan e Josh stavano già avanzando verso il ristorante
<<Nulla,sto bene>> mentì,nuovamente.Raggiungemmo i ragazzi che ci accompagnarono al tavolo, avevano prenotato e cominciammo a parlare del più e del meno.
<<Allora Lilian,non abbiamo mai parlato di niente oltre che di scuola sei sempre così irraggiungibile>> disse Josh ridacchiando
<<Io irraggiungibile?>> per me era stato sempre lui quello impossibile da raggiungere
<<Si,non ho mai avuto il coraggio per andare a parlarti,sembri così,perfetta>> disse sorridendo
<<Ed è un male?>> chiesi abbassando lo sguardo
<<No>> disse guardandomi le labbra <<Per niente>> continuammo a parlare e riuscì a capire che per gli altri io ero una stronza che se la tirava e snobbava tutti,anche se ciò che loro definivano così in realtà era solo timidezza...
La serata andò meglio di come immaginavo,dopo cena decidemmo di fare una passeggiata al lago,io rimasi sola con Josh e passeggiammo lungo la riva
<<Sai...ti ho sempre reputato una bellissima ragazza>> disse sorridendo <<Intelligente,brillante e...bellissima>> disse fermandosi di fronte a me,si avvicinò lentamente alle mie labbra fino a sfiorarle era ciò che aspettavo da una vita,ma...
<<Non posso>> dissi allontanandomi,mi sbalordì di me stessa
<<Cosa?>> disse spiazzato
<<Scusa ma non posso>> dissi,cominciai a correre senza una vera meta e piansi senza un vero motivo,andai a sbattere contro qualcosa,o qualcuno,alzai gli occhi che fino ad allora avevo tenuto bassi e vidi Chad guardarmi con aria corrucciata
<<hai pianto?>> chiese,sembrava quasi preoccupato
<<Che ti importa?>> dissi singhiozzando
<<Mi importa>> stava per accarezzarmi ma fermò la mano a mezz'aria <<vieni ti riporto a casa>>disse prendendo per mano,una scossa percorse tutto il mio braccio a quel tocco,era qualcosa di strano,mai provato prima,come se adesso grazie al suo tocco fosse tornato tutto al suo posto,mi guidò verso la sua auto ed entrai ,il tragitto fu abbastanza silenzioso,quando arrivammo a casa mia rimanemmo in silenzio per altri minuti finché non mi decisi a parlare
<<Che ci facevi dietro quell'albero?>> chiesi guardandolo
<<ero venuto a parlarti, ma poi ho visto i tuoi amici e ho preferito non farlo,così mi sono nascosto per non farmi vedere>> disse con completa sincerità <<Adesso tocca a me>> disse sorridendo <<perché piangevi?>> chiese ritornando serio
<<Un...un ragazzo ha provato a baciarmi>> vidi la sua espressione ed era teso,le sue mani stringevano forte il manubrio,il suo sguardo era fisso di fronte a se e la mascella era serrata,trovai strana tutta questa "gelosia" verso di me,d'altronde neanche mi conosceva
<<E tu non volevi?>> chiese molto lentamente
<<A quanto pare...>> dissi giocando con le dita,si girò verso di me e scrutò il mio viso,ogni centimetro del mio viso venne percorso dal suo sguardo fino a quando si soffermò sulle mie labbra,si avvicinò a me ma questa volta non mi allontanai e mi baciò,un bacio troppo veloce per sembrare vero ma così intenso da farmi girare la testa,si staccò subito e si girò dalla parte opposta,era il mio primo bacio.
<<Adesso devi andare>> disse continuando a guardare fuori dal finestrino,scesi dalla macchina e chiusi violentemente lo sportello,entrai in casa e salì di corsa al piano di sopra e mi rimisi a piangere,un pianto liberatorio che mi sfinì completamente,perché era così? Perché doveva farmi soffrire così tanto? E perché mi importava?

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