Il giorno dopo accompagnai Amanda a comprarsi un vestito per uscire con Nathan,quei due si erano finalmente dichiarati ed ero molto felice perchè Amanda stava veramente bene con lui,era finalmente felice,quasi invidiavo la facilità con il quale la loro storia procedeva,speravo che anche io e Chad un giorno potessimo viverci la nostra storia,se così si poteva chiamare, in tranquillità.
<<Lili>> Amanda mi stava sventolando la sua mano davanti ai miei occhi per riportarmi alla realtà,ero nuovamente assorta nei miei pensieri <<Finalmente...allora,come mi sta?>> disse girando su stessa e mostrandomi l'ennesimo vestito che si era provata,questo era abbastanza lungo,blu cobalto,le stava molto bene e le risaltava le curve <<E' bellissimo>>
<<Si l'hai detto anche per tutti gli altri>> disse sbuffando e tornando a guardarsi allo specchio <<Hai ragione scusa,mi serve un caffè,torno subito>> presi la mia borsa ed uscì dal negozio,andai al bar all'angolo e ordinai un caffè,alcuni ragazzi stavano parlando accanto a me e senza volerlo sentì la loro conversazione <<Non hai idea di chi è stato in un riformatorio,Chad Miller,quel ragazzo strano,il figlio di Bill>> disse una ragazza bionda e abbastanza bassa,stavano parlando di Chad e quello che dicevano non mi piaceva per niente...quando arrivò il caffè ne fui immensamente grata,pagai velocemente e mi diressi verso l'uscita ma la loro conversazione mi fece bloccare <<Si dice che abbia ucciso sua madre>> rimasi pietrificata,non l'avrebbe mai fatto,sapevo che era così,qualcosa mi diceva che dovevo difenderlo,che lui non aveva colpe,mi girai e andai verso quelle ragazze <<Non provare mai più a dire una cosa del genere,Chad è un bravo ragazzo,non sapete niente di lui,niente.Smettetela di parlare male degli altri e provate a guardarvi allo specchio>> dissi,ero infuocata di rabbia <<Oh,e tu chi sei,la sua nuova puttanella?>> disse la bionda ridacchiando,io finsi di sorridere e dopo gli versai il caffè sui capelli <<Ecco a te...servita,buona giornata>> dissi uscendo e ridendo per le sue continue urla.Rientrai nel negozio e Amanda stava pagando,aveva preso l'ultimo vestito che aveva provato,quando mi vide sorrise e venne verso di me <<Ma dov'è il caffè>> chiese
<<Oh,l'ho...offerto ad una ragazza,ne aveva più bisogno di me>> dissi trattenendo le risate,lei fece spallucce e mi prese sottobraccio trascinandomi fino all'uscita del negozio,continuammo il nostro giro nella piazzetta del paese,lei continuava a dirmi quanto era in ansia per l'appuntamento e quanto Nathan fosse bello e gentile e tante altri aggettivi che non ricordavo più,ed io da brava migliore amica rimasi ad ascoltarla e consigliarla,quando mi riaccompagnò a casa ci salutammo e dopo entrai,i miei genitori erano a lavoro e visto che ero sola ordinai una pizza che sarebbe arrivata a breve,quando suonarono presi i soldi e andai ad aprire,ma non era il fattorino ad avermi portato la pizza <<Chad>> urlai abbracciandolo,quando i nostri corpi si toccarono sentì una scossa,era come se fossi tornata in vita e quella sensazione di vuoto perenne svanì,lui mi strinse forte a se e nascose la faccia nell'incavo del mio collo annusando il mio profumo,mi era mancato cosi tanto.Lo feci entrare in casa,portò la pizza in cucina ed io chiusi la porta,lo raggiunsi e non riuscivo a smettere di sorridere,lui lo notò e sorrise
<<Ti sono mancato proprio tanto>> disse avvicinandosi il più possibile a me,ma io resi la distanza nulla quando intrecciai le mie braccia dietro il suo collo e lo baciai,era un bacio caldo,lento e passionale,ci eravamo mancati,i nostri corpi si erano mancati e le nostre labbra si desideravano ormai da tempo.Quando mi allontanai di poco lo guardai,vidi che stava sorridendo e i suoi occhi erano lucidi,sembrava felice <<Che c'è?>> chiesi ridacchiando,la sua espressione era buffa,aveva un ghigno felice stampato in volto <<Sono felice>> disse facendo spallucce <<Anch'io ma sono anche affamata>> presi due piatti e iniziammo a mangiare,non parlammo,non per il momento almeno,ci limitavamo a guardarci e a sfiorarci le mani,ad ogni tocco mi scioglievo sempre di più era come se fossi drogata,come se Chad fosse la mia qualità preferita di eroina.Quando finimmo di mangiare ripulimmo la cucina e uscimmo in giardino,ci sedemmo sugli scalini di casa mia ma continuavamo a non parlare,c'era qualcosa che lo tormentava,sentivo che doveva parlarmi,ma non riusciva a trovare il modo per farlo.
<<Lilian,devo parlarti>> disse guardandomi <<Ma questo lo sai già>> disse ridacchiando e abbassando lo sguardo <<Quello che senti in giro,almeno qualche cosa di quello che senti in giro è vera...io sono stato in un riformatorio,e in una clinica psichiatrica,quello che non sai è il perchè>> prese un profondo respiro prima di continuare,vedevo che quello che aveva passato lo faceva soffrire molto,così istintivamente presi la sua mano e la intrecciai con la mia stringendola leggermente,lui apprezzò il gesto e continuò a parlare tenendo lo sguardo fisso sulle nostre mani intrecciate,come se volesse ricordarsi quel momento per sempre. <<Quando mia madre morì,il giorno... in cui mia madre morì,mio padre era andato via di casa,l'aveva trovata a letto con il suo socio,ricordo che le aveva dato uno schiaffo e poi era andato via,aveva preso tutte le sue cose ed era fuggito,lasciandoci soli,Kevin,il socio di mio padre era un uomo orribile,un drogato e un alcolista,non capivo cosa mia madre ci trovasse in lui,sta di fatto che dopo che mio padre li scoprì insieme lui quella sera stessa la picchiò,incolpandola del fatto che presto avrebbe perso il lavoro>> strinse in un pugno la mano libera,la sua mascella era tesa e i muscoli contratti <<Io non riuscivo a sopportarlo,le stava facendo del male,stava facendo del male alla donna più importante della mia vita,così presi un vecchio fucile di mio padre e lo uccisi>> quando sentì quelle parole d'istinto allontanai la mano,ma me ne pentì non appena vidi il suo sguardo,si sentiva ferito da quel gesto,si stava confidando con me,stava riaprendo una ferita che forse non aveva neanche mai chiuso ed io lo ripagavo allontanandomi...mi guardò negli occhi e mi si raggelò il sangue,aveva lo sguardo vuoto,come se gli avessero tolto un pezzo del suo cuore,ma continuò a raccontare senza staccare lo sguardo su di me <<Mia madre prese tutte le nostre cose e decise di portarmi il più lontano possibile per non farmi trovare,ricordo che pioveva a dirotto quella sera e mia madre non la smetteva di piangere,piangeva così tanto che non riusciva nemmeno a vedere la strada,un camion sbandò e per evitarlo finimmo in un burrone>> strinsi forte gli occhi,quasi come se avessi appena provato il suo stesso dolore <<Non ricordo come,né chi mi salvò,ricordo solo che diedero la colpa a me per la sua morte,inoltre trovarono anche il cadavere di Kevin e mi rinchiusero in quell'ospedale per insanità mentale,un ragazzino di appena quindici anni che aveva assassinato l'amante di sua madre e la madre nella stessa sera non poteva che essere pazzo>> disse facendo un sorriso sardonico,si girò di scatto verso di me e quando mi vide piangere sembrava quasi come se lo stesse per fare anche lui,mi attirò a se e mi abbracciò <<Shh,va tutto bene io sto bene adesso>> disse accarezzandomi il viso <<Non ero pazzo,non lo sono mai stato,volevo solo proteggere mia madre>> disse,quasi come se dovesse giustificarsi,come se si trovava di nuovo davanti al giudice,ma io l'avevo capito,io non lo giudicavo e volevo che lo sapesse <<Chad io...>> non mi fece parlare <<Prima che tu dica qualunque cosa voglio finire>> disse sospirando <<Dopo che provai a tutti di non essere pazzo grazie all'aiuto di una mia cara amica>> disse sorridendo,provai un'innata gelosia quando lo disse,era come se volessi essere stata io ad averlo aiutato...<<e dopo che trovarono le prove che non ero stato io a provocare la morte di mia madre mi trasferirono in un riformatorio,avevo pur sempre ucciso una persona>> disse facendo un mezzo sorriso,stava soffrendo tanto a raccontare tutto quello. <<Dopo circa cinque anni mi rilasciarono per legittima difesa o non so cosa,rimasi qualche anno in libertà vigilata ma mio padre aveva dei contatti e mi rilasciarono definitivamente quest'anno,è questo che ho fatto a Londra,ero al processo per la mia libertà>> quando finì di raccontare presi un profondo respiro,chiusi gli occhi e portai la testa indietro,lui aspettava che dicessi qualcosa ma volevo misurare bene tutte la parole prima.
<<Io ti credo,non ti do nessuna colpa,ne ti giudico,non lo farei mai>> gli accarezzai il viso e sentì i suoi muscoli rilassarsi sotto il mio tocco <<L'hai fatto per una buona causa...io avrei fatto lo stesso>> dissi sorridendo,non era vero,non avrei fatto lo stesso,avrei provato a salvare mia madre si ma non avrei mai ucciso una persona,ma non mi importava,non aveva preso la scelta più giusta ma aveva fatto ciò che riteneva corretto in quel momento di panico <<Lilian io...>> pensai che mi stesse per dire qualcosa che io ormai avevo capito di provare da tempo,ma a mio malgrado non lo fece <<Grazie>> disse per poi baciarmi l'angolo della bocca,io mi sforzai di sorridere e un pò delusa distolsi lo sguardo <<Io ora devo andare,ma vengo a prenderti domani sera>> disse alzandosi,sentì il mio fianco raffreddarsi a causa dell'assenza del calore del suo corpo,lo guardai dal basso verso l'alto e provai a lottare contro la mia voglia di chiedergli di restare ma questa voglia vinse su di me <<Resta qui>> dissi molto velocemente,lui sgranò leggermente gli occhi e poi sorrise divertito <<Non hai paura?>> disse sorridendo <<Non mi faresti mai del male,io mi fido di te>> dissi alzandomi e avvicinandomi a lui,che si allontanò come se non volesse che stessimo troppo vicini,mi guardò negli occhi e mi accarezzò lentamente il volto,mi lasciai cullare dal suo tocco <<Va bene,rimango>> sussurrò al mio orecchio per poi mordere il lobo facendomi venire dei brividi su tutta la mia schiena,presi la sua mano e lo condussi dentro,chiusi a chiave perchè i miei genitori erano al turno di notte e non sarebbero tornati prima delle dieci di mattina e come sempre ,quando ero sola, chiudevo a chiave,andammo in camera mia <<Io...vado a cambiarmi e torno>> dissi prendendo il mio pigiama e indossandolo,era una camicetta di raso bianca,arrivava fin sopra il ginocchio ed era abbastanza larga,mi pettinai i capelli,mi sciacquai la faccia e uscì,ma rimasi a bocca aperta quando vidi Chad di spalle,era in mutande,stava mandando un messaggio a qualcuno ma ero troppo distratta dal suo corpo per pensare <<Oh sei qui>> disse sorridendo,io mi ricomposi velocemente e sorrisi provando a mascherare l'imbarazzante rossore delle mie guance <<in quale lato dormi?>> disse rimanendo in piedi al lato del letto <<Sinistro>> dissi salendo sul letto,lui mi raggiunse alla mia destra,ci mettemmo sotto le coperte e in automatico ,poggiai la testa sul suo petto caldo,maledicendomi per la spontaneità con cui l'avevo fatto,lui sembrò rilassarsi e circondò le mie spalle col suo braccio <<Buona notte angelo>> disse baciandomi la testa e spegnendo la luce,quella notte dormì come non facevo da tempo,protetta dalle possenti braccia di Chad Miller.

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The Falling
Chick-LitUna ragazza, apparentemente perfetta, incontrerà qualcuno che le farà perdere la giusta via, qualcuno che la sconvolgerà, qualcuno che le farà capire cosa significa amare.Chad Miller arriverà nella sua vita all'improvviso e come un uragano la distr...