3 Capitolo

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<<Lilian,dov'eri finita? Ti ho cercata dappertutto>> disse Amy venendomi incontro,stavo per raccontarle tutto ma dopo vidi Chad seduto ad un tavolo che mi guardava così inventai qualcosa <<Mi sono persa,stavo cercando il bagno>> dissi abbozzando un sorriso per rassicurarla <<Va bene,se vuoi possiamo andarcene,Josh non c'è quindi sarebbe inutile rimanere,torniamo a casa così ti racconto cos'è successo con Nathan>>io annuì e seguì la mia amica verso l'uscita sotto lo sguardo attento di Chad.
In macchina Amanda cominciò a raccontarmi di lei e Nathan ma non riuscì a darle ascolto,la faccia di Chad mi invadeva la mente,le sue parole,la sua risata,continuavano a rimbombarmi in testa e a farmi venire dei brividi lungo tutto il corpo,provai a scacciare l'immagine ma non ci riuscì,quando arrivammo davanti casa mia salutai velocemente la mia amica e corsi per entrare,me ne andai senza neanche dirle una parola,l'indomani mi sarei dovuta scusare per quel comportamento ma in quel momento non mi importava nulla,volevo solo togliermi quei vestiti e buttarmi sul letto e così feci,spensi la luce,mi coprì fino a sopra la testa e mi addormentai subito, fortunatamente.
***
Quando mi svegliai rimasi per più di un'ora sotto le coperte,cosa che non ero solita fare dopo poco più di un'ora e qualche minuto ormai scocciata mi costrinsi ad alzarmi e andarmi a lavare,scesi di sotto a fare colazione e misi dei croissant in una busta da portare ad Amanda,andai a vestirmi e avvisai i miei genitori che sarei andata a casa sua...
<<Johnson>> sentì qualcuno urlare il mio nome,avrei riconosciuto quella voce tra mille,era Chad,non mi girai e accelerai il passo ma ovviamente lui mi raggiunse
<<Ehi,perché vai così veloce?>>chiese sorridendo,questa volta era diverso,era un sorriso puro,non c'era traccia del sorriso colmo di ironia beffarda o de sarcasmo della scorsa sera
<<Non ti riguarda>> ero comunque irritata dalla sua presenza
<<Sei sempre così acida?>> disse continuando a camminare al mio fianco
<<No...solo con gli Stronzi>> replicai guardandolo di sfuggita
<<Woh Fermi tutti,la figlia di Dio ha appena detto una parolaccia>> rispose facendomi infuriare ancora di più
<<Senti...cos'è che vuoi da me?>> mi ferma e lo guardai negli occhi,sembrava quasi come se non riuscisse a sostenere il mio sguardo
<<Non ho amici...quindi ho molto tempo libero>> disse facendo spallucce
<<Tu hai un sacco di amici>> ero confusa,tutte quelle persone della festa lo conoscevano,come faceva a dire una cosa del genere?
<<Sono costretti>> disse biascicando,ma non riuscì a capire,anche se preferì non fare domande
<<Ciao Chad>> dissi avanzando ma lui mi bloccò tenendomi dal braccio,mi stava facendo male,quando mi girai aveva uno sguardo spettrale,non sembrava quasi neanche umano
<<C-chad mi stai facendo male>> dissi fissando la sua mano che si chiudeva sempre di più attorno al mio braccio
<<Questo non è niente>> sussurrò per poi andarsene,rimasi ferma a guardarlo e poi spostai il mio sguardo sul mio braccio dove vi erano dei lividi dovuti alla presa.Corsi verso casa di Amanda e bussai violentemente alla porta,quando aprì mi fiondai dentro.
<<Va tutto bene Lili?>> chiese preoccupata <<Mio Dio cosa sono quei segni>> disse prendendomi delicatamente il braccio e studiandolo attentamente
<<Io...niente>> non riuscivo a parlarne,avevo sempre parlato di tutto con la mia migliore amica,ma di lui non riuscivo a parlarle
<<Sei sicura?>> chiese nuovamente prendendomi un bicchiere d'acqua <<Stai tremando>>
<<Si...ehm,sarà il caldo,avrò un abbassamento di pressione o qualcosa del genere,ti ho portato questi>> dissi mostrandole la busta per cambiare discorso <<E volevo chiederti scusa per ieri sera,mi sono comportata in modo strano>> dissi sospirando e provando a calmarmi
<<Tranquilla Lili,capisco,tu non volevi neanche andarci alla festa,anzi ti ringrazio di avermi accompagnata>> disse abbracciandomi ,mi persi completamente in quell'abbraccio ,non sapevo cosa c'era che non andava in quel ragazzo ma mi spaventava a morte.
***
Lungo la strada di ritorno a casa mi feci accompagnare da Amanda,usando come scusa il fatto che non mi sentivo bene e che avrei preferito avere qualcuno nel caso mi fossi sentita male lungo il tragitto,una volta arrivata chiusi le porte e le finestre perché i miei genitori erano a lavoro,salì di sopra e mi distesi sul letto,presi un libro e cominciai a leggere,o meglio mi sforzai a farlo,non volevo pensare a Chad,ma lo feci,i suoi occhi,il suo sguardo,il suo modo di parlare,tutto di lui era strano,misterioso,non capivo cosa voleva da me e perché mi seguiva ovunque,cosa intendeva dire con:"sono costretti"
Come potevano essere costretti ad essere suoi amici? Avevo troppe domande ma non avrei mai avuto una risposta,perché non avevo intenzione di parlare di nuovo con quel ragazzo...
Passai la mia settimana tra casa e volontariato,qualche volta andavo a casa di Amanda ma mi accompagnava mio padre e a qualche cena dagli amici dei miei genitori,tranne da Bill.
Riuscì a non incontrare Chad ma qualcosa mi diceva che era più lui a non voler farsi vedere ...domenica come sempre andai in chiesa ma non lo vidi neanche lì,quando tornai a casa era molto tardi così andai a farmi una doccia,tornata in camera ero pronta per andare a dormire ma sentì un rumore strano alla mia finestra,mi avvicinai ed erano dei sassolini che venivano lanciati contro essa,aprì la finestra e vidi giù Chad.
<<Ciao>> disse sorridendo
<<Che cosa ci fai qui>> sussurrai cercando di non far svegliare i miei genitori
<<Vieni giù e te lo dirò>> disse incrociando le braccia al petto
<<Non ci penso nemmeno>> dissi tenendomi l'asciugamano stretto al corpo
<<Oh andiamo Lilian,vieni,voglio solo chiederti scusa>> a quelle parole ci ripensai,Nessuno aveva mai pronunciato il mio nome con una cadenza così dolce e profonda,e nessuno mi aveva mai fatto venire i brividi per questo,magari avevo sbagliato a farmi tanti pregiudizi su di lui.
<<Dammi cinque minuti>> qualcosa mi diceva che me ne sarei pentita,mi infilai un jeans ed una maglietta qualunque,misi le scarpe e legai i capelli,scesi di sotto facendo attenzione a non svegliare i miei genitori ed uscì fuori,andai verso di lui ma mi fermai a due metri di distanza
<<Dimmi>> dissi incrociando le braccia al petto,lui si avvicinò ed io mi allontanai istintivamente
<<Perché scappi?>> chiese con voce rauca
<<Non scappo>> dissi abbassando lo sguardo
<<Si invece,non mi permetti di avvicinarmi>> disse provando di nuovo ma automaticamente andai indietro,lui sospirò e si arrese
<<Volevo chiederti scusa,non mi sono comportato nel migliore dei modi>> disse guardandomi negli occhi,sembrava sincero
<<Puoi perdonarmi?>> chiese sorridendo
<<Non lo so>> dissi toccandomi istintivamente il braccio dolorante,lui lo guardò e per un attimo sembrava che stesse per mettersi a piangere,si avvicinò di scatto facendomi sussultare e prese il braccio delicatamente per poi girarlo e studiarlo  proprio come aveva fatto Amanda qualche giorno prima.
<<Sono stato io?>> chiese guardandomi negli occhi, aveva l'espressione di un cane bastonato,io annuì,non era il Chad aggressivo di qualche giorno fa...
<<Devo andare>> disse girandosi e camminando a passo svelto nella direzione opposta a casa sua...dove stava andando? Ma soprattutto,perché aveva reagito così?

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