Sorry not sorry

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Stavo camminando velocemente verso casa di James. Avrei potuto prendere il bus e arrivare in un batter d'occhio alla mia meta, ma la rabbia che mi ribolliva in tutto il corpo non sarei riuscita a stare in un veicolo pieno di persone intente a squadrarti da capo a piedi, pronte a giudicarti per qualsiasi motivo.
Quando arrivo davanti alla sua porta ho il fiatone e devo fermarmi per qualche secondo per riprendere le forze, appoggio la mano sullo stipite e prendo profondi respiri, pronta per scoppiare e dirgli di tutto in faccia.

Suono freneticamente e dopo poco la mia "amica" Sum si presenta, assumendo un'aria sorpresa.
"Nat, cosa ci fai qui?" Forse sta pensando che voglio chiarire con lei, perdonarla e dimenticarmi quello che ha fatto, illusa.
"James?" Chiedo senza tanti giri di parole, cercandolo con lo sguardo nell'area del corridoio non coperta dalla figura di Sum.
"È in camera. Perché lo stai cercando?" Incrocia le braccia al petto, scrutandomi attentamente.
Ha la classica espressione da "ragazza protettiva" che probabilmente avrei anch'io se la ex del mio ragazzo si presentasse alla sua porta cercandolo.

"Ho bisogno di parlargli." Dico acida.
"Te lo chiamo." Alza gli occhi al cielo annoiata e va a passo spedito su per le scale, urlando il nome del ragazzo.
Decido di entrare, posizionandomi in salotto, da lì mi avrebbe sicuramente vista mentre scendeva dalle scale.
E così fu.
"Natalie, qualcosa non va?" Indossava solo un paio di pantaloni rossi della tuta, il petto era nudo e i capelli scompigliati, segno che avevano appena finito di "consumare", data anche l'assenza dei pantaloni di Summer.

"In effetti sì." Inizio sfoggiando un sorriso ironico. "Sai cosa ho appena scoperto? Che non sei stato tu a farmi avere il posto da Noah, ma Neymar! Sorpreso, vero?" Continuo alzando di poco la voce, gesticolando forse più del dovuto.
Voglio prenderlo a calci, voglio farmi ridare indietro il tempo che ho perso con lui e la cosa che più mi fa arrabbiare è che non posso fare niente di tutto ciò.
La prima perché se no finirei in prigione, la seconda, invece, perché impossibile.

James rimane immobile, sembra congelato. Non si aspettava che avrei scoperto tutto o che sarei venuta da lui a chiedergli spiegazioni, soprattutto davanti alla sua nuova ragazza.
"E questo cosa significa?" Sum ora si rivolge al suo ragazzo, sembra incazzata.
"Che il tuo amore è uno sporco bugiardo! Mi ha fatto credere che è stato lui a farmi trovare un lavoro, mentre, in realtà, lui non ha fatto un emerito niente! Ho sprecato mesi dietro di te, abbagliata da questo tuo essere sempre gentile e amorevole con me, mentre tu te la spassavi con un'altra e ti assumevi titoli non meritati!" Dire queste cose mi fa sentire leggera, un peso enorme se ne va dal mio stomaco, permettendomi finalmente di riuscire a vivere.

"Mi dispiace, Nat. Non te lo meritavi." Si giustifica abbassando lo sguardo verso il pavimento, muovendo i piedi in imbarazzo.
"Oh sicuramente. Non me lo meritavo. Ma sai cosa? Grazie a te ho capito che in tutto questo tempo non ti ho mai amato, che ho sempre amato un'altra persona. Hai fatto bene a farti un'altra relazione, sei stato furbo! Avrei voluto arrivarci anch'io, ora saremmo entrambi felici. Complimenti James." Mi avvicino a lui e gli metto una mano sulla spalla.

A quel gesto Sum si irrigidisce e io la fulmino con lo sguardo, facendole capire che deve stare al suo posto.
"Nat stai esagerando. Forse è meglio che tu vada." La mia ex amica spezza quel piccolo momento di silenzio creato nella stanza. Sembra spaventata, continua a guardare il suo ragazzo mordendosi forte il labbro inferiore, cosa che fa solo quando è preoccupata.
"Perché dovrei? Hai paura che dica qualcosa anche a te?" Le chiedo cercando di mantenere un tono pacato.
"E cosa dovresti dirmi? Che mi sono presa un ragazzo che tu non meritavi? Che finalmente ho trovato il vero amore? Beh, dimmelo pure, sono cose che già so." Si vanta assumendo un'aria autoritaria, cercando di spaventarmi.

"No, sinceramente non penso niente di tutto ciò. Ma se proprio vuoi sapere quello che..."
"Ora basta!" James ci blocca urlando. È posizionato proprio tra noi due e il suo sguardo saetta tra me e lei.
"Natalie, sei una persona stupenda, ma ora credo che tu sia accecata dal dolore per poter pensare lucidamente. Non è colpa nostra se la tua storia non Neymar non va a gonfie vele, se non puoi avere quello che desideri. Sono convinto che prima o poi troverai il ragazzo giusto, ma prima di allora ti consiglio di darti una calmata." Alzo le sopracciglia sentendo quelle parole, ora io sarei la pazza sclerata che insulta ogni persona solo perché la sua vita fa schifo?

Nessuno pensa che sono stufa di stare male per tutti? Che mi sto solo riscattando da tutto il dolore che mi hanno causato? Ovviamente no.
"La mia storia con Neymar non devi neanche nominarla." Dico a denti stretti.
"Vai a casa, riposati un po'. Possiamo parlare meglio quando avrai la mente lucida, che ne dici?" Appoggia le mani sulle mie spalle e mi guarda negli occhi, ora il suo tono è calmo e comprensivo, come un papà che parla alla figlia che non smette di fare i capricci.
Sum tossisce facendo capire che questo gesto le da molto fastidio, ma ne io ne James le diamo corda.

"Non so quanto tempo ci vorrà." Dico, riferendomi al fatto che prima di poter parlare di nuovo con lui in modo "civile" probabilmente passerà molto tempo. La ferita è ancora fresca.
"Probabilmente il tempo per capire se Stephany è veramente incinta, che ne dici?" Le parole di Summer rimbombano nella stanza, provocandomi una scossa di rabbia che mi riempie il corpo, facendomi trasalire.
"Come fai a saperlo?" Chiedo sciogliendo il contatto con James e girandomi verso di lei.
"Ho incontrato Steph qualche giorno fa, si lamentava delle nausee che la colpivano ad orari improponibili del giorno e così ho capito tutto. Il tuo ragazzo fa spesso cilecca o sbaglio?" Ride alludendo a quando anch'io pensavo di essere rimasta incinta.

Beffeggia su questa cosa, scherza su tutto il dolore che ho provato in quei giorni, a quante lacrime ho versato sulla sua spalla, quando era ancora mia amica, quando mi fidavo ancora di lei.
Sta cercando di abbattermi, di affondarmi come si fa ad una nave da guerra.
Ma questa volta non glielo lascerò fare.
Quello che succede nei secondi successivi lascia James senza parole e me, invece, soddisfatta.

Con passo svelto mi dirigo verso la ragazza che, ancora intenta a ridere, non si accorge dello schiaffo che le assesto secco sulla guancia destra.
Ora la sua risata non riecheggia più nella stanza, cala un silenzio tombale.
E quel gesto è stato finalmente il segno della mia nuova rinascita, non lascerò mai più a nessuno il potere di calpestarmi, mi difenderò da tutto e tutti.
"Tu sei pazza!" Urla Summer portandosi una mano sulla parte colpita, la sua guancia è completamente rossa.
"Probabile." Dico rivolgendole un sorriso prima di uscire da quella maledetta casa.

Finalmente un piccolo capitolo della mia vita si è concluso e sorrido pensando al fatto che ho ancora molte pagine bianche da scrivere nel libro della mia vita.

Bed of lies |Neymar| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora