Era arrivata l'ora, erano le sei in punto. Mi venne quasi male pensare di tornare nel mondo reale del 2018. Non avrei visto Jeremy, non lo avrei visto fino a quando non avrei deciso di ritornare nel passato.
Il campanello suonò e, dopo essermi data un'occhiata allo specchio, aprii la porta.
"Buongiorno stella." Sorrise dandomi un mazzo di rose bianche.
Rimasi a bocca aperta.
"Sono... Senza parole." Sussurrai guardandolo. Lui sorrise e mi baciò dolcemente.
"Mi mancherai molto."
"Anche tu. Vuoi accompagnarmi fino alla scuola? Poi dovrebbe passare un autobus." Chiesi rischiando pur di stare un secondo in più con lui.
"Certo, assolutamente." Sorrise prendendomi per mano e trascinandomi via da casa mia.
Mi aiutò a portare la valigia che avevo con me, tenendomi sempre per mano.
Dopo un quarto d'ora arrivammo a destinazione. Mi voltai verso di lui sorridendogli."Beh, buon viaggio." Disse guardandomi.
"Continua a recitare, mi raccomando." Dissi baciandolo sulla guancia.
"Certo. Lo farò per te." Sorrise baciandomi sulle labbra, creando un legame ancora più forte di quello precedente.
Lo strinsi ancora per poi voltarmi. Lui annuì dispiaciuto e se ne andò via, lasciandomi lì da sola. Schiacciai il numero 1 nel telefono.
"Pronto?"
"Sono pronta."
Buio.
...
Mi svegliai seduta nella sedia all'interno della macchina del tempo. Jason era seduto lì accanto a me con gli occhiali da vista addosso.
"Com'è andata?" Domandò curioso.
"Bene." Dissi senza guardarlo negli occhi.
Mi alzai senza dire niente e mi sistemai la giacca che avevo acquistato a Los Angeles.
"Da quanto sono nel passato?" Domandai.
"Circa due orette." Disse staccando il macchinario.
"Solo due ore? Ma io ho passato tre giorni lì!" Esclamai guardandolo alzarsi in piedi.
"Il tempo è diverso, molto diverso. Ma non so dirti perché è quanto sia diverso da qui." Spiegò togliendosi gli occhiali.
"Vuoi fare qualche altro viaggio?" Domandò sorridendo.
"Per adesso no. Vado a casa. Ci vediamo presto Clarke." Gli andai incontro e lo abbracciai con tutta la forza che avevo. Lui ricambiò baciandomi la testa.
"Ti voglio bene, per questo sono molto protettivo." Sussurrò guardandomi negli occhi.
"Lo so. Anch'io." Risposi staccandomi.
Uscii dal negozio un po' scossa, avevo trovato l'amore e un padre in due ore. Com'era possibile? Appena arrivai a casa mi presi una ramanzina da mia madre che continuava a lamentarsi di avere una figlia come me. Non ci feci molto caso, ormai era di routine. Appena riuscii a sfuggire dalle grinfie di mia madre, mi rinchiusi in camera e chiamai subito Cece.
"Scommetto che non ha funzionato."
"Sono stata insieme a Jeremy per tre giorni. Ci siamo baciati." Dissi tutto d'un fiato
"Sei seria? Oh mio dio! La prossima volta vengo anch'io!"
"Non so se Jason mi lascerà."
"E chi è sto Jason?"
"L'uomo della macchina del tempo."
"È figo? Magari quello me lo tengo io."
"Se ti piacciono i cinquantenni allora sì."
"Anche a te piacciono."
"Domani mattina ti spiego."
Cominciò a fantasticare su altre cose senza senso, ma io non stavo ascoltando. Continuavo a pensare a Jeremy, non riuscivo a fare altro.
"Ok, adesso chiudo Cece. Ho bisogno di dormire." Dissi chiudendo subito dopo la chiamata.
Mi buttai nel letto e accesi la TV, infilando subito i segreti di Wind River. Pensare che quelle labbra poche ore fa erano sulle mie, quegli occhi erano così luminosi, così vispi. Mi mancava, avevo intenzione di ritornare da lui il prima possibile.
Oppure avrei dovuto dimenticarlo. Ma come?La mattina dopo mi svegliai priva di voglia di vivere, ma fui costretta ad andare a scuola con Cece. Le chiesi di non parlare di quello che era accaduto, che glielo avrei spiegato quando me la sentivo, che ero troppo triste per riuscire ad affrontare un tema del genere. Lei capì senza problemi.
Alla fine della mattinata scolastica avevo intenzione di andare da Jason, ma non sarebbe servito con la situazione in cui mi trovavo. Ma il mio cuore diceva che dovevo andare, anche solo per ringraziare Jason. Così partii a piedi e con passo spedito arrivai al suo negozio."Buongiorno." Sorrise radrizzandosi.
"Ciao." Mi sedetti accanto a lui "volevo ringraziarti per la possibilità che mi hai dato, per la pazienza che hai avuto e per la disponibilità nei miei confronti. Te ne sono enormemente grata."
"Non devi ringraziarmi, ho solo fatto quello che dovevo." Sorrise.
"Ti sei mai innamorato della persona sbagliata?" Chiesi guardandolo.
Lui sorrise "certo. Ma sai, non credo che innamorarsi sia sbagliato."
"Invece lo è. Non tutto è possibile." Sbuffai alzandomi in piedi.
"Ci vediamo domani? Così ti fai un'altro viaggetto. Ma ricordati sempre le regole." Mi ricordò sorridendo.
"Lo so, lo so. A domani Clarke."
" A domani piccola."
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IS THAT ALRIGHT?
FanfictionEmily ha 18 anni, vive in una semplice città vicino a Seattle e frequenta l'ultimo anno di liceo. Appassionata di cinema, ama alla follia il suo attore preferito, ossia Jeremy Renner. Sarebbe una ragazza come molte, se non fosse che ha la possibilit...