Era una settimana che non tornavo a casa. Mi ero trasferita lì, avevo chiuso i contatti con tutti coloro che abitavano nel mondo odierno e non nel passato. Ma non lo feci per paura di perderlo, lo feci perché Jeremy stava male, molto male. Non potevo lasciarlo da solo.
Cominciò tutto una notte. Stavo dormendo accanto a lui, erano soltanto pochi giorni che ero lì, infatti mi sentivo così tranquilla e libera. Ma a spezzare quei bei pensieri fu Jeremy. Si alzò di scatto per poi crollare nel pavimento e vomitare l'anima. Non sapevo cosa fare, così corsi da lui e lo aiutai a reggersi.
"Tesoro che succede?" domandai molto preoccupata.
"Non lo so... Sarà solo un po' di malessere." si giustificò per poi sedersi nel letto e guardare il pavimento leggermente imbarazzato.
"Amore sdraiati, ci penso io ok?"
"No, ho fatto un casino... Sistemo io, non voglio che ti sporchi..."
"Jeremy sdraiati. Qui faccio io." lo bloccai prima che potesse dire altro e andai a prendere degli stracci per sistemare il macello che c'era in camera.
C'era qualcosa che non andava, e la prima cosa a cui pensai fu il cancro. Non poteva essere, non lo doveva essere. Era sempre stata la mia fobia; avevo paura potessi averlo io, figuriamoci pensare Jeremy in quelle condizioni. Mi scese una lacrima di puro terrore mentre asciugavo il pavimento e disinfettavo il tutto. Jeremy mi guardava dispiaciuto, come se si sentisse in colpa. Non riuscivo a ricambiare il suo sguardo, nemmeno a sorridere, così feci finta di niente, come se non mi fossi accorta che mi stava guardando.
"Ecco fatto." annunciai guardandolo.
Mi accorsi che stava dormendo e che gli era rimasta quell'espressione inquieta nel volto. Mi faceva male vederlo così. Buttai tutti gli asciugamani, mi feci una doccia veloce e poi mi sedetti accanto a Jeremy. Gli disegnai con l'indice i suoi dolci lineamenti. Mi scese una lacrima, ma la asciugai in fretta per poi baciarlo sulla fronte e sussurrargli un ti amo che avrei potuto dire solo a lui, perché il mio cuore non apparteneva a nessun'altro.
La mattina dopo mi svegliai distrutta. Mi sentivo a pezzi dentro. Jeremy stava ancora dormendo così gli diedi un bacio sulle labbra per svegliarlo. Infatti fu così.
"Emy... Sei già sveglia?" chiese stropicciandosi gli occhi.
"Beh, non direi già. Sono le dieci di mattina." lo informai sorridendogli.
Mi riguardò negli occhi, per poi portarsi una mano in faccia chiedendo scusa una decina di volte.
"Jeremy che succede?" chiesi leggermente preoccupata.
"Ti ho fatto pulire tutta la notte senza aiutarti... Che schifo, c'era il mio vomito per terra." aveva gli occhi lucidi, e non volevo vederlo così.
"Jer... Ho deciso io di pulirlo ok? Comunque ho sempre adorato pulire il vomito." ridacchiai per farlo ridere.
Sorrise guardandomi, per poi baciarmi dolcemente. "Ti amo."
"Anch'io Renner."
"Ma non per questo mi dimentico di farti visitare. Ti sarai preso una brutta influenza." dissi alzandomi e tirandogli addosso un paio di pantaloni in tuta e una felpa nera morbida.
Lui rise per poi alzarsi e vestirsi. Facemmo colazione insieme e poi andammo subito dal dottore. Gli fece fare una miriade di esami, ogni giorno eravamo dentro e fuori dall'ospedale. E sapete cosa aveva? Niente, non aveva niente.
"Sarà solo un brutto periodo Emy. Tranquilla." sorrise baciandomi sulla guancia.
"Certo, immagino." risposi non molto convinta.
Non fu molto la risposta del dottore, ma soprattutto il fatto che iniziai a sentirmi strana anch'io. Avevo dei flash, dei ricordi che non avevo mai vissuto. Ancora quell'uomo, che mi bacia e mi dice di amarmi. Ma non è Jeremy, e io mi sento così adulta... Non dissi niente a Jer, non volevo che le cose si complicassero.
Continuammo a passare le nostre giornate insieme, Jeremy mi portò ad Hollywood e mi fece assistere alle riprese di Mission Impossible Ghost Protocol. Jeremy non lo sapeva, ma quello sarebbe stato il mio film preferito in assoluto.
Appena iniziarono le riprese, mi emozionai a tal punto da mettermi a piangere. Lo amavo Dio. E sembrava andare tutto bene. Ma dovevo tornare a casa per capire cosa diavolo stava succedendo alla mia memoria.
Finite le riprese, Jeremy e io tornammo a casa mano nella mano e ci amammo come noi solo riuscivamo a fare.
"Jer." lo richiamai disegnando dei cerchi nel suo petto.
"Dimmi." mi baciò la testa per poi ascoltarmi.
"Domani devo tornare, ma tornerò tra un paio di giorni." spiegai aspettandomi la solita polemica.
"Ok." sussurrò lasciandomi leggermente sorpresa.
"Tornerò per le riprese, non posso perderermele." sorrisi abbracciandolo.
"Ricominciano lunedì." mi informò per poi sbadigliare.
"Allora lunedì mattina sarò qui, con te, mentre recitererai nel film più bello della storia. E io ci sarò, te lo prometto."
STAI LEGGENDO
IS THAT ALRIGHT?
FanfictionEmily ha 18 anni, vive in una semplice città vicino a Seattle e frequenta l'ultimo anno di liceo. Appassionata di cinema, ama alla follia il suo attore preferito, ossia Jeremy Renner. Sarebbe una ragazza come molte, se non fosse che ha la possibilit...