Mi svegliai tutta sudata. Ero a casa di Cece, precisamente accanto a lei nel suo letto. Dormiva come un ghiro, io invece avevo fatto un incubo. Mi sedetti guardando il vuoto, avevo troppi pensieri per la mente. Ero ancora incredula di aver conosciuto Joaquin, ma non riuscivo a pensare a quello. Ogni volta che ci pensavo mi venivano in mente due cose; Jeremy distrutto e Jason con una donna bionda davvero bella mentre si baciavano appassionatamente.
"Cosa fai sveglia?"
Mi voltai trovando Cece mentre mi guardava.
"Niente, adesso mi riaddormento tranquilla." Sorrisi sdraiandomi di nuovo e chiudendo gli occhi.
Non mi riaddormentai, neanche per un secondo, ma almeno ci provai.
La mattina seguente sentii Cece muoversi, data la luce del sole saranno state le dieci di mattina. Avevo sonno, ma non riuscivo a dormire."Ben svegliata." Sorrisi alzandomi e vestendomi normalmente.
"Da quando sei sveglia?" Chiese ancora con la voce impastata.
"Non molto." Mentii infilandomi la maglietta dei Nirvana.
Lei mi guardò, non capendo subito che me ne stavo andando.
"Aspetta... Vai già?" Chiese sedendosi nel letto.
"Si Cece, ho delle cose da fare." Spiegai velocemente e dopo averla abbracciata me ne andai via correndo.
Arrivai dove dovrebbe esserci stato il mio adorato skate, ma non trovai nulla. Ero stata una stupida a lasciarlo lì incustodito, proprio una irresponsabile. Notai che il negozio di Jason era aperto, così entrai.
Appena accanto alla porta trovai il mio skate, con un biglietto:Se questo è vostro prendetelo. L'ho trovato ieri sera qui davanti.
Lo presi sotto braccio e feci per uscire quando sentii la sua voce chiamarmi.
Mi voltai lentamente, trovando Jason appoggiato al banco. Indossava la sua solita camicetta azzurrina, i suoi jeans e i suoi occhiali da vista."Non mi saluti?" Domandò.
"Ehm... Ciao?" Dissi voltandomi ancora per uscire.
"Emy aspetta." Disse così mi fermai e mi voltai.
Era fermo immobile davanti al bancone, così gli andai incontro. Non volevo discutere con lui. Ma poi pensai al perché ero così legata a lui conoscendolo solo da pochi giorni. Infine cosa mi aveva dato? La possibilità di rovinare il futuro di milioni di persone.
"Non so nemmeno che ci faccio qui." Dissi guardandolo negli occhi.
"Vuoi fare un'altro giro?"
"No! Jason io non so perché sono qui. Mi sembra di essere vincolata a questo negozio. A te. Ti tratto come una persona che conosco da secoli ma non so nemmeno chi sei."
Abbassò lo sguardo guardandosi la punta delle scarpe. Forse l'avevo ferito, ma lui aveva ferito me.
"Ieri sono passata e involontariamente ho visto una donna bionda... Penso sia la tua fidanzata." Spiegai guardandolo.
Appena nominai quella persona alzò lo sguardo facendomi notare quanto era preoccupato. Cristo, mi venne quasi un infarto.
"L'hai vista? Cioè, l'hai vista in faccia?" Domandò con troppa frenesia.
"No... No, perché questa domanda?" Chiesi confusa.
"Niente, niente." Si sedette nella sedia iniziando a sistemare delle cose come se io me ne fossi già andata.
"Beh, me ne vado. Mi sembra di essere sempre più limitata. Voglio vivere la mia vita da adolescente senza macchine del tempo e senza persone strane. Addio." Tagliai corto uscendo dal negozio.
"Emily! Aspetta!" Jason mi si parò davanti fermandomi "devi tornare. Ti prego."
Lo guardai, notando gli occhi lucidi. Non ci capivo niente, ma non volevo vederlo sfere male "ok. Ci rivedremo nei prossimi giorni." Risposi per poi andarmene.
Stavo andando in paranoia, mi sembrava un continuo sogno da cui non riuscivo a svegliarmi. Chiamai Cece per confidarle il mio malessere e lei cercò di consolarmi.
"Che ne dici se chiudi con tutto questo? Se torni ad essere una ragazza normale?" Propose Cece.
"Lo farei davvero... Ma amo Jeremy, l'ho conosciuto e me ne sono follemente innamorata. Vorrei solo poter amarlo come lui ama me." Sussurrai asciugandomi una lacrima.
Lei annuì, abbracciandomi. Poi Cece mi portò al parco degli skaters così mi feci qualche giretto e mi divetii per almeno un po'. Avrei dovuto davvero tagliare ogni rapporto con quelle persone, ma come facevo quando avevo trovato tutto quello di cui avevo bisogno?
Pensai a Jeremy, chissà cosa stava facendo mente io me ne andavo con lo skate.
Poi mi sentii leggermente frastornata, così mi sedetti e decisi di bere un po' d'acqua. Avevo dei flash, delle immagini di cui non avevo ricordi, come se qualcuno me le avesse inculcate in testa senza un vero e proprio motivo. Vedevo dalla mia prospettiva, stavo baciando un uomo. Ma non riuscii a vedere chi era. Non era Jeremy, aveva i capelli scuri. Scossi la testa alzandomi in piedi e risalii sul mio skate."Ehi Emy! Tutto ok?" Domandò Cece sfrecciando davanti a me.
"Si! Avevo sete!" Mentii "vado a farmi un giro per conto mio!" Poi sparii dietro la pista.
Mi feci il mio giretto per schiarirmi le idee, e infine presi una decisione. Dovevo tornare da Jeremy, perché era lui che amavo e nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea. Avrei continuato con queste comparse senza senso, ma lo avrei amato a modo mio.
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IS THAT ALRIGHT?
FanfictionEmily ha 18 anni, vive in una semplice città vicino a Seattle e frequenta l'ultimo anno di liceo. Appassionata di cinema, ama alla follia il suo attore preferito, ossia Jeremy Renner. Sarebbe una ragazza come molte, se non fosse che ha la possibilit...