Capitolo 2

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Dopo aver finito la lunga chiacchierata con Dinah quest'ultima andò via per il turno al bar essendo che lavorasse lì, così io decisi invece di andare un pò in giro a comprare qualcosa, e quei qualcosa erano senz'altro i vestiti.
Adoravo molto l'abbigliamento casual. Diciamo che non ero per niente attraente. Mi vestivo da sportiva e a random. Diciamo che non sapevo dare un nome al mio stile. Allora perchè sembrava che fossi attraente per la mia vicina? Non riuscì a spiegarmelo. Ero tutto tranne bella e attraente. Invece la mia vicina di casa era più che sexy. Sapeva muovere bene il corpo e usarlo per attrarre le persone. Era una sorta di calamita per me.
Entrai nell'enorme negozio e mi diressi verso la categoria femminile.
Controllai alcuni vestiti e dopo un pò decisi di provare una semplice t-shirt bianca e dei jeans neri.
Quando feci per dirigermi nel camerino una ragazza mi urtò e mi fece cadere, facendomi così sbattere contro un tavolo di vetro in cui era esposto un manichino vestito e dei vestiti piegati accanto ad esso.
"Cazzo!" urlai, sfiorando all'altezza dela tempia, proprio dove avevo sbattuto "Guarda quando cammini!" urlai, alzando lo sguardo e incontrando finalmente gli occhi di chi mi aveva urtata.
"Senti bella, non è colpa mia se cammini lenta come una vecchia" disse una ragazza bionda che mi sembrò altrettando famigliare "Non ho tempo da sprecare per una come te" la ragazza entrò dentro il camerino dove pochi minuti prima avrei dovuto entrare io.
Mi alzai e sbuffai, sentendo ancora la testa pulsare per il dolore. Entrai nel camerino di fianco a quello della ragazza stronza e provai i vestiti. Mi stavano davvero bene così decisi di prenderli, ma solo quando scostai la tendina mi venne una grandissima idea, così la richiusi e frugai nella mia borsa.
Trovai una mentina, che aprì pochi secondi dopo, e la lanciai nel camerino a fianco, proprio dove c'era la ragazza stronza.
Sentì un gemito di dolore da parte sua, seguito da brutte parole, e io così corsi subito fuori ridendo a crepapelle.
"Speriamo che non si sia accorta di me" dissi, dirigendomi verso la cassa.
"Venticinque dollari" disse il ragazzo dietro la cassa, dopo aver passato i vestiti sullo scanner.
Io porsi due banconote e lui mi diede lo scontrino, per poi metterlo dentro la busta insieme ai vestiti "Grazie e arrivederci"
"Arrivederci" salutai prima di uscire dal negozio.
Risi pensando ancora alla ragazza che in quel momento stesse sicuramente combattento nel togliere la maledetta mentina dai capelli senza strapparli. Sperai invece che li avesse strappati.
"Sembrava così alla moda" dissi, ricordando che la donna fosse vestita da abiti sicuramente firmati "I capelli liscissimi" risi pensando a come li avessi sicuramente rovinati "Povera"
Dopo ciò entrai in auto e la misi a moto. In quel momento mi ricordai che quella ragazza fosse una delle donne che la mia vicina di casa portava più spesso a letto, per questo aveva un viso familiare.
Dopo un pò arrivai sotto il condominio dove stava casa mia e decisi di passare a trovare Ally. Anche se la conoscevo da poco era nolto simpatica.
Bussai alla sua porte, cioè quella di fronte alla mia.
"Chi è?" domandò la voce.
"Camila"
La ragazza aprì e mi salutò con un sorriso e un bacio sulla guancia.
"Mila, ciao! Come stai?" domandò, guidandomi nella sua cucina.
"Tutto bene, te?" mi sedetti su una sedia e così lei fece lo stesso.
"Tutto bene. Allora, come ti trovi qui a Miami?" domandò.
"È stupenda" dissi "Però ancora sto pensando a quella ragazza di fronte"
"Uh, Lauren?" domandò, sapendo già lo strano comportamento della vicina nei miei confronti. La bionda si alzò e prese qualcosa dal frigo e due bicchieri.
"Non so come si chiama ma credo che sia lei" dissi e la ragazza mi porse un bicchiere con del tè alla pesca, che bevvi subito dopo.
"Si chiama Lauren Jauregui, diciamo che è l'unica cosa che so di lei se non che è praticamente asociale" rise e io la imitai "Non ho mai parlato con lei. Sembra quel tipo di ragazza che preferisce stare nelle sue" disse con più serietà Allyson "Solo Normani le parla. Credo che siano molto amiche, ma diciamo che non mi è interessata più di tanto Lauren, quindi non abbiamo mai sfiorato l'argomento" io feci un cenno del capo, capendo e lei bevve dal suo bicchiere d'acqua.
"Beh..." scossi il bicchiere, facendo muovere il poco linquido nel fondo "Lo faceva così tante volte prima che io mi trasferissi?" chiesi, alzando lo sguardo verso di lei e posando il bicchiere sul tavolo.
"Non credo Camila, poichè le poche volte che mi sono affacciata l'ho sempre vista con le serrande chiuse" rise Allyson "Ma beh, da come tu mi hai spiegato il suo comportamento con te, credo proprio che ci stia provando"
"Credi?" perché ci stavo quasi sperando? "Cioè, non lo so" non sapevo nemmeno cosa stessi dicendo "Il modo in cui mi guarda..." pensai, mordendomi il labbro. Ricordai quando si spogliò davanti alla finestra e mi aveva lanciato uno sguardo seducente "... mi dice che voglia davvero provarci"

The temptress ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora