Capitolo 9

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Lauren pov's

"Dinah ti voleva dare queste" disse la mia migliore amica Normani, porgendomi le familiari chiavi della mia auto "L'ha posteggiata dietro l'angolo" io presi le chiavi e annuì "Come va con Camila?"
"Una merda" dissi sinceramente e lei sospirò.
"Sei innamorata di lei, vero?" domandò ancora e io mi alzai dalla sedia con rabbia.
"Mi piace" dissi, andando verso il frigo per riempire il mio bicchiere d'acqua.
"Lauren, ti sei comportata male" disse la nera, sospirando "So che la ami, l'ho capito da quando... beh, hai portato tutti a casa-"
"Li portavo già da prima" dissi sinceramente con freddezza.
"Non me lo avevi detto" era ferita.
"La mia attività sessuale non ti importa" mi sdraiai sul divano.
"Perché hai illuso Camila? È una brava ragazza, sai? Perché continui a farlo con gli altri? È scorretto. Sembrava che fossi innamorata di lei" in realtà le facevo credere quello solo perchè sapevo che parlasse con Camila e che sicuramente prima o poi le avrebbe detto del mio (finto) innamoranento alla cubana, facendo così un passo verso di lei, per conquistarla.
Io sapevo che la cubana fosse innamora di me, lo capivo da come guardava il mio fascino e il mio fisico. Il problema però avvenne quando finì per innamorarmi di lei davvero, dopo che ero venuta a casa sua. Ero nella merda.
Io sospirai con frustazione.
"Io faccio quello che voglio. Mi piace, okay? Ma non sono innamorata. Scopavo già da prima, non da quando si è trasferita qui. Solo che dopo il suo arrivo ho iniziato a farle uno spettacolo che lei non ha rifiutato"
"Non dovresti prenderti il gioco di lei" il suo tono diventò duro a causa della sorpresa a sentir le mie parole fredde "Dovresti crescere" dopo ciò si alzò dalla sedia e si diresse verso la porta "Spero che tu cresca" andò via.
Passai il pomeriggio da sola, rifiutando le chiamate dai miei genitori e da Chris, sentendomi solo dopo in colpa, ma in quel momento era ormai tardi poichè qualcuno suonò alla porta.
"Lucy? Com'è possibile? Non è troppo presto?" mi domandai, dirigendomi verso la porta per poi aprirla e sospirai in quel momento.
"Il video?" domandò e io sospirai.
"Forse hai vinto" dissi e lui alzò le sopracciglia, sorpreso.
"Oh mio Dio!" esclamò "Lauren Jauregui ha davvero perso?!" disse, ancora sorpreso.
"Dammi una settimana" chiesi, sperando che dicesse di sì.
"Il prezzo però si dimezza" mi disse e io sospirai frustata.
"Mi va bene"
"Sù, Lauren, succede di perdere" mise una mano sulla mia spalla e io la scostai rapidamente "Sapevo che non avresti vinto, ricordati però che se perdi tu, mi devi pagare, è un patto"
Io sbuffai. Aveva ragione.
Avevo preso in giro tante ragazze e avevo paura di Camila perché era l'unica che mi stava facendo provare davvero qualcosa. Mi sentivo una merda.
"Sì, lo so"
"Sù dai! Succede! Hai altre persone da prendere per il culo, no?" rise per la sua battuta ma io lo guardai acidamente "Cioè, credo di sì, no?" stavolta il suo tono si abbassò.
"Ho sempre qualcuno che devo prendere per il culo" e lui sorrise soddisfatto "Non perdo mai e non posso perdere questi soldi" dissi, riferendomi a quanto costasse Camila "Ora capisco perché questa scommessa costava anche fin troppo" continuai "È davvero una ragazza difficile"
Il ragazzo moro rise, capendo perfettamente, finchè non vidi una ragazza dietro alle sue spalle.
Guardai l'orologio sul mio polso e vidi che fossero già le sette.
Lucy tossì rumorosamente, attirando l'attenzione del ragazzo e quest'ultimo si spostò.
"Buon divertimento allora" mi fece l'occhiolino e io roteai gli occhi. Lo odiavo.
Lucy entrò in casa e chiuse la porta.
"Pronta?" domandò, mordendosi il labbro inferiore.
"Pronta" dissi.
Lei non era una scommessa. Con lei lo facevo solo perché mi andava. Era molto brava a farlo.
Salimmo sul piano superiore e in quel momento sentì dei gemiti dall'altro condominio.
Vidi Camila che si stava liberando dagli indumenti mentre una ragazza era già nuda davanti a lei.
I nostri sguardi si incontrarono.
Non è una ragazza facile, eh?, pensai con rabbia, per poi dedicarmi a Lucy, senza staccare gli occhi dal corpo della cubana che stava dando piacere ad una ragazza che sembrava avere la sua età.
Anche io so divertirmi, Camila. Non provare a sfidarmi che qualche volta ti scotterai.
Ti prenderò e avrò i miei fottuti soldi.
Ma io ero ormai persa. Mi ero innamorata di lei, della ragazza che il mio amico chiamava intoccabile, e che, in effetti lo era, ma da quel giorno vidi una Camila diversa.
Era diventata una stronza, una prostituta, solo per colpa mia, solo perché era ferita dai miei sentimenti e sperava che lei riuscisse a ferire i miei, e c'era riuscita, aveva fatto centro.
Mi aveva spezzata.

The temptress ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora