La sbronza del post-Natale

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Quando Jason si svegliò, la prima cosa che fece fu chiedersi se tutto quello che era successo la notte precedente fosse reale o solo nella sua testa: la cena di Natale, i regali, le chiacchierate con i suoi amici, il bacio con Reyna. Il fatto che lei avesse acconsentito a stare con lui. Il ragazzo non poté evitare di sorridere al ricordo, risentendo sul suo corpo il calore che aveva provato in quel momento che pareva quasi irreale.

Si alzò dal letto senza fatica, canticchiando la melodia di sottofondo della pubblicità della Nutella (era difficile togliersela dalla testa quando la si sentiva ogni venti minuti alla TV). Si fece una doccia fredda, restando sotto il getto d'acqua per almeno mezz'ora; poi, perdendo forse troppo tempo, si infilò un paio di jeans blu scuro, un maglione grigio freddo monocromatico ed i suoi occhiali dalla montatura dorata.

Uscì di casa fischiettando una canzone che gli era rimasta in testa sin dalla sera prima, That's Christmas to Me. Non appena mise piede fuori dalla porta, richiudendosela alle spalle, si infilò le chiavi in tasca e, ancora fischiettando, scese le scale del condominio a passo svelto ed agile. Non riusciva ancora a credere che tutto quello fosse successo davvero. Insomma, Reyna ricambiava sul serio i suoi sentimenti? Voleva davvero stare con lui, cercare di portare avanti una relazione seria? Jason era stato single per troppo a lungo per riuscire a comprendere bene le sensazioni di una ragazza, ciò che lei avrebbe voluto dirgli con un solo sguardo e tutto quello che ne derivava: da quando Piper l'aveva lasciato, l'anello di fidanzamento che aveva comprato per lei ancora in mano, e si era alzata dal tavolo per poi correre fuori dal ristorante con le lacrime agli occhi, lui non ci aveva capito più niente - semplicemente, si era dimenticato tutto quello di cui una storia era costituita.

Ma ora - ora che Reyna lo aveva accettato nella sua vita, che aveva abbassato tutte le difese e che gli aveva voluto concedere un posto nel suo cuore -, il ragazzo aveva deciso di darsi un'altra possibilità. Una nuova, decisiva possibilità che, aveva deciso, avrebbe potuto cambiare per sempre la sua vita.

Passeggiò per le strade di San Francisco per un bel po', senza una meta né una motivazione valida, ma per il gusto di sentirsi finalmente libero ed in vacanza. Svoltò a destra, e sinistra, e poi di nuovo a destra, in quello che sembrava un labirinto cosciente e senza fine. Le vie più piccole della città erano addobbate con alberi di Natale e lucine, e conservavano ancora le bottiglie di birra vuote che la gente aveva abbandonato la notte prima e l'odore acre di alcol e vomito. (Jason fece finta di non sentirlo e tirò avanti allungando il passo.)

Si fermò davanti alla vetrina di un bar che stava aprendo proprio in quel momento e, senza sapere nemmeno il perché, decise di entrare. Dentro, il fragrante profumo di pane e brioche appena sfornati gli invase le narici, facendogli venire l'acquolina in bocca.

«Un tè nero, per favore» chiese alla ragazza dietro il bancone, sorridendole timidamente. «E una brioche alla cioccolata, grazie.» Oggi si sentiva in vena di dolci, si disse, mentre pagava il conto e, preso in mano il suo ordine, andava a sedersi al tavolino all'angolo del locale, quello che si affacciava direttamente sulla strada.

E mentre assaporava il dolce profumo del tè zuccherato e del cioccolato al latte, la figura di Reyna gli venne in mente in modo spontaneo, quasi che gli venne da chiedersi anche il perché. Ripensò alla sera prima e sorrise fra sé e sé. Ora che il primo passo era fatto, dovevano impegnarsi a fare tutti gli altri senza cadere. A sorreggersi a vicenda, ed a camminare alla stessa velocità, imparando insieme a correre. In quell'istante, mentre si lasciava trasportare dal sapore della brioche che gli invadeva la bocca, Jason decise che avrebbe fatto lui il prossimo passo - voleva farlo. In quel momento, il ragazzo decise che le avrebbe chiesto di uscire. Le avrebbe chiesto un vero appuntamento, in un ristorante di lusso, seduti l'uno di fronte all'altra a guardarsi negli occhi ed a farsi domande sulle loro vite, su quello che volevano e quello che speravano non accadesse mai.

Jason voleva tutto questo.

Non si rese neanche conto, nel fluido corso dei suoi pensieri, che era pronto a ricominciare. Fino a pochi mesi prima, quando l'aveva conosciuta a metà estate, non avrebbe mai pensato - mai immaginato - che, di lì a poco, si sarebbe liberato completamente dalle catene che la rottura improvvisa e così dolorosa con Piper gli aveva, inevitabilmente, lasciato.

Reyna era stata, così, un colpo d'aria fresca in un periodo di bollente siccità. Era stata come svegliarsi un freddo giorno d'inverno e scoprire che i primi fiori cominciavano a spuntare. Come sedersi a teatro ed ascoltare ad occhi chiusi le malinconiche note di Chopin. Come affacciarsi dal finestrino del treno dopo un lungo viaggio e scoprire che si è arrivati a destinazione.

Reyna era la sua destinazione.

Tutti gli errori che aveva commesso in passato - con Piper, con la sua vita -, quelli non gli facevano nemmeno più paura: l'unica sensazione che riusciva a provare era un senso di inspiegabile calma senza fine, che gli scaldava il petto e, come il sangue che gli scorreva nelle vene, invadeva tutto il suo corpo, permeando ogni spazio, infiltrandosi in ogni angolo. E lo seppe con la velocità di un battito di ciglia; seppe che quella strana sensazione che da tempo ignorava era quello che si provava ad essere innamorati.

Assaporando il gusto del dolce al cioccolato con estrema calma, voltandosi a guardare, oltre la vetrina, le vie nebbiose di quella città fredda e desolata, socchiudendo le palpebre e pensando alla sera precedente, Jason Grace credette di aver compreso, finalmente, il senso della vita.

"Devo parlarle" si disse, senza neanche formulare un pensiero logico, senza che sapesse cosa avesse potuto scatenare quella reazione improvvisa e così impulsiva da non essere da lui.

Così, si alzò dal tavolo dove si era seduto. Così, uscì dal locale abbandonando tè e brioche.

Così, Jason Grace si diresse a casa di Reyna.











Ehilà! Ci ho messo secoli, ma, alla fine, ecco qua il nuovo capitolo, un po' (tanto) di passaggio. Ringrazio i miei lettori perché, se non fosse stato per loro, probabilmente non avrei avuto il coraggio o la voglia di aprire questa storia e continuarla. Piccole informazioni: 1) se vi piace la Jeyna e siete in cerca di content, sul mio profilo ci sono, oltre a questa, altre tre storie su questa ship - in particolare, tengo a "Vices & Virtues", che ha una trama un po' particolare ma a cui tengo veramente tanto e 2) a breve (spero) pubblicherò un'altra long Jeyna, una bookshop!AU, che spero apprezzerete (al pubblico americano/inglese è piaciuta; spero sia lo stesso anche per voi). Fatemi sapere cosa ne pensate. Ed ora me ne vado perché sono nel bel mezzo di una videolezione e fra poco ho anche un compito ahah.
A presto!
Giorgia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 23, 2020 ⏰

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